BARCHE USATE Vendono cinque barche di razza da 6,40 a 14,36 m
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Cinque barche usate di razza da 6,40 a 12,98 m
Sono cinque barche usate che non passeranno mai di moda. Ve le presentiamo in ordine crescente di lunghezza. Un usato sicuro: garantisce il Giornale della Vela!
First 21.7 – 6,40 m – Minialtura perfetto
La prima delle barche usate che vi proponiamo è perfetta per divertirsi. Stiamo parlando di un Beneteau First 21.7 (6,40 x 2,48 m), un vero e proprio “minialtura” rimasto in produzione dal 2005 al 2011. Vi farete delle belle uscite a bordo di questo piccolo gioiello formato Finot, con una superficie velica di oltre 25 mq per un dislocamento di 1.245 kg a vuoto e la deriva mobile.
Lo scafo, di concezione monolitica, è in poliestere stratificato. Un contro-stampo strutturale realizzato con materiali unidirezionali è incollato e stratificato allo scafo.
Il suo ruolo strutturale è importante poiché permette di riprendere tutti gli sforzi ed i punti di pressione (tiranti lande sartie, chiglia, timone…) assicurandone la ripartizione e garantendo minore sollecitazione allo scafo. Lo stato della superficie del contro-stampo agevola le operazioni di pulizia e dà una migliore finitura. Schiume per il galleggiamento sono distribuite nella struttura dello scafo.
Sottocoperta, trovano spazio due cuccette in quadrato, una piccola cucina e il wc chimico e la cabina doppia di prua con matrimoniale con materassino 1.90 m x 1.40 m.
Il modello che vi proponiamo, visibile a Mentana (Roma) è del 2005 ed è in ottime condizioni.
Elan 340 – 10,45 m – Barca buona fa buon bordo
Proseguiamo con la seconda delle barche usate in rassegna. Un Elan 340 (10,45 x 3,46 m) che è un natante perché la lunghezza scafo è di 9,99 m.
Un dieci metri davvero elegante, nato dalla matita del designer inglese Rob Humphreys che è riuscito a dar vita ad uno yacht dalla linea compatta ma non massiccia, moderna ma non estrema, proporzionato ed elegante sull’acqua. Paragonandolo con il suo predecessore Elan 333, il modello 340 ha circa 60 cm in più di lunghezza al galleggiamento, che si traduce in migliori prestazioni con vento medio, nonché nelle navigazioni a motore.
Stante lo stesso dislocamento e la stessa superficie velica, i rapporti progettuali non cambiano di molto e definiscono uno scafo dalle caratteristiche altrettanto sportive, ben invelato e dotato di una elevata stabilità di forma. Realizzato con la tecnica dell’infusione, ha un piano velico particolarmente allungato che prevede una randa di 32 mq, con un genoa sovrapposto al 135% che permette di raggiungere una superficie velica globale abbastanza potente.
Molto agibile in tutte le zone di calpestio, ha un layout particolarmente pulito grazie alla calandra presente sulla tuga che ha permesso di sia di nascondere tutte le drizze sia di incassare a filo i cinque boccaporti e i due tientibene. Per incrementare le dimensioni del pozzetto, lungo ben 265 cm., senza penalizzare la volumetria interna è stata eliminata la schiena d’asino sostituendola con una piccola panca amovibile.
La ripartizione degli spazi ricalca quella dell’Elan 333, con qualche piccolo ma significativo miglioramento nelle dimensioni delle cuccette e della cabina di prua ora dotata di ampio disimpegno. Per quanto riguarda gli arredi, con portelli a filo e privi di cornice, è stata preferita un’essenza chiara come l’Aningre, mentre per il pagliolato è stato utilizzato un wengé scuro.
Il modello che vi proponiamo è in versione regata, con sartie maggiorate, randa fullbatten fiocco, genoa, gennaker, spinnaker, strumentazione completa. Motorizzazione Volvo 29 cavalli. Perfetto per divertirvi!
Grand Soleil 40 – 12,19 m – Il capolavoro di Paperini
La terza delle barche usate sotto la lente è un sempreverde. Perché il Grand Soleil 40 (12,19 x 3,85 m) progettato da Massimo Paperini (che allora firmava con il nome del suo studio, Duck Design), a distanza di più di 20 anni dal suo lancio sul mercato, dimostra di essere ancora una delle barche da battere sui campi di regata e comodissima in crociera.
Il progetto di questo Grand Soleil 40 (da non confondere con quello, più recente, di Botin & Carkeek) è, come dicevamo, dello studio Duck Design di Massimo Paperini (con gli interni di Patrick Roseo). Lungo 12,19 m (al galleggiamento: 10,60 m) per un baglio di 3,85 m, con un dislocamento di 6,80 t (6,30 nella versione Race), è stato uno dei grandi successi del Cantiere Del Pardo.
Erano previsti due allestimenti (disponibili con due e tre cabine), da regata, Race, e da crociera, Cruise: quello da regata dispone di un superficie velica maggiore (104 mq contro gli 85 della versione cruise) e di un pescaggio più profondo (2,40 m contro 2,15). Il piano di coperta si caratterizza per la tuga poco accennata, con rifiniture in teak e un bel pozzetto ampio, dove trova spazio il singolo timone.
A livello costruttivo, il 40 Cruiser è realizzato in laminato pieno, mentre il Racer con la metodologia Scrimp in infusione (per avere una scocca più rigida e leggera al tempo stesso, con una distribuzione della resina controllata e uniforme: pesa 500 kg di meno). Ci sono altre piccole differenze: come la falchetta ribassata e i candelieri rinforzati nella versione corsaiola, per migliorare il posizionamento dell’equipaggio durante le andature di bolina.
Quando provammo le due barche, in versione Cruise e Race, nel 2004, constatammo che le velocità tra le due erano molto simili: le differenze, in termini di performance, si registravano soprattutto in uscita dalle virate e nelle ripartenze da fermi. Ecco perché se si regata tra le boe la versione Race è sicuramente più performante, ma nelle lunghe, a livello di rating probabilmente la versione Cruise è ancora più indicata.
Sottocoperta gli spazi sono ampi e ben illuminati e prevedono due configurazioni per entrambi i modelli: a due cabine con due bagni, o a tre cabine con un bagno. Entrambe dispongono di una comoda dinette con cucina a sviluppo lineare sulla murata di sinistra.
Il modello che vi proponiamo, nella versione Cruise, è del 2007, è visibile in Toscana ed è in perfette condizioni, con motore nuovo del 2023 Yanmar. E’ la versione a due cabine con due wc.
J/120 – 12,19 m – Icona della via americana alla vela
Proseguiamo con la quarta delle barche usate sotto la lente. Stiamo parlando di un J/120 (12,19 m x 3,66 m).
È il capostipite della filosofia “crociera e regata insieme”, della statunitense J-Boats e del suo padre e padrone Johnstone.
Linee semplici in nome dell’essenzialità, facilità di manovra anche con due sole persone imbarcate. Bordo libero ridotto, tuga bassa e larghezza non eccessiva sono i segni distintivi del J-120, che ha all’attivo ben 230 scafi in “appena” 12 anni di produzione, dal 1994 al 2006. Impagabile la sensazione che la barca regala al timone, che ricordiamo essere a singola ruota nel pozzetto. Icona della via americana alla vela.
Il modello che vi proponiamo, visibile ad Arbatax, in Sardegna, è del 2001 ed è in buone condizioni.
Swan 46 – 14,36 m – Il tocco intramontabile di Frers
Chiudiamo con la quinta e ultima delle barche usate in vendita. Una barca mitica per veri amanti della vela. Uno Swan 46 (14,36 x 4,41 m), Classic Boat per eccellenza.
Ben 81 esemplari prodotti dal 1983 al 1989. Questo successo se lo merita lo Swan 46 denominato mk 1 (per differenziarlo da un omonimo modello del 1990). Splendido sull’acqua, con la purezza di linee che solo German Frers (il progettista) sa dare e il profilo della tuga a scomparsa ancora più profilato dei modelli precedenti.
Veniva proposto in due versioni, cruiser/racer e racer, quest’ultima alleggerita e con un albero più alto. La coperta è caratterizzata da un doppio pozzetto: ospiti a poppa e di manovra a ridosso della discesa. Grandi gli spazi prendisole e ricca la dotazione di winch.
Sottocoperta la cabina poppiera veniva proposta in due versioni: letto matrimoniale centrale o a parete con un’altra cuccetta sul bordo opposto. La cabina di prua nella versione racer era con cuccette tubo e tela, mentre in quella cruiser/racer era una comoda matrimoniale. La zona centrale era caratterizzata da una dinette con divani contrapposti e una utile cuccetta alta. Due bagni, una grande cucina contrapposta al carteggio. Costruzione e finiture al meglio.
Lo Swan 46 MK1 in vendita, visibile all’Argentario, in Toscana, è del 1988 ed è in condizioni perfette, con coperta in teak, due cabine, due bagni e ogni comodità di bordo.
A cura di Eugenio Ruocco
Il mercatino delle barche usate del Giornale della Vela
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