Hai doppiato Capo Horn a vela? Una lista d’onore ti aspetta…

L’associazione internazionale dei cosiddetti “cap horners”, ossia quei velisti che hanno doppiato il mitico Capo Horn, si è trasferita a Les Sables D’Olonne e il prossimo 21 settembre eleggerà 6 nuovi nomi da aggiungere a questa lista d’onore.

Se c’è un luogo mitico della navigazione in oceano, quello è certamente Capo Horn, un posto estremo, isolato, che passa tra i Quaranta Ruggenti e i Cinquanta Urlanti a una latitudine di 55°58′48″S – 67°17′21″W in un tratto di mare tra i più difficili al mondo. Per questo nell’immaginario dei navigatori, dei regatanti e dei giramondo, Capo Horn è una sorta di “Monte Everest” della vela, come a dire l’impresa più dura e pericolosa.

Non a caso da quando Capo Horn ha cominciato a essere navigato, prima dai vascelli, poi dai Clipper e via via fino ai moderni skipper oceanici, è diventato un vero e proprio cimitero di navi e marinai, quelli a cui ha detto male. Per tutti gli altri che ce l’hanno fatta a scapolarlo invece c’è un distintivo, tanto curioso quanto importante, ossia un orecchino d’oro da portare con orgoglio sul lobo sinistro.

A Les Sables D’Olonne si celebrano i nuovi “cap horners”

A Capo Horn è dedicata addirittura l’International Association of Cape Hornes (IACH), un’associazione che raccoglie in un apposito registro tutti coloro che hanno doppiato la mitica roccia in navigazione a seguito di un passaggio ininterrotto di almeno 3.000 miglia. Quest’anno l’associazione ha cambiato sede per trasferirsi a Les Sables d’Olonne (Francia), capitale mondiale delle regate oceaniche in solitario. Ed è proprio nella città francese che il prossimo 21 settembre, in concomitanza con la partenza della Mini-Transat Race da Les Sables d’Olonne, verranno inseriti 6 nuovi navigatori alla lista d’onore.

Sir Robin Knox-Johnston, presidente del comitato di selezione indipendente della Cape Horn Hall of Fame, ha dichiarato: “Quest’anno stiamo cercando i Cape Horner passati e presenti che hanno dato un contributo significativo allo sport della vela, sia in solitario che alla guida di un equipaggio intorno al Capo più famoso del mondo”. Il comitato, che comprende il veterano Jean-Luc van den Heede, Stan Honey, Dee Caffari, Dilip Donde e Ash Manton, esaminerà ogni candidatura e selezionerà i 20 nomi migliori per sottoporli a una votazione da parte dei membri di IACH, al fine di determinare gli ultimi 6 che saranno inseriti nella Cape Horn Hall of Fame del 2023.

Una cerimonia di augurio alla classe dei Mini Transat

Sul sito ufficiale dell’International Association of Cape Hornes si può consultare il registro in cui sono inseriti ufficialmente quei navigatori solitari che hanno completato il giro del mondo alle latitudini australi, suddiviso tra coloro che si sono cimentati in una rotta senza scalo e chi ha invece ha navigato a tappe. L’elenco al momento raccoglie un totale di 300 navigatori che possono essere cercati inserendo il nome, l’evento a cui hanno preso parte o il nome della barca. Tra di loro figurano per esempio Vito Dumas, Sir Francis Chichester, Sir Robin Knox-Johnston, Bernard Moitessier (Sir Chay Blyth, Éric Tabarly e Sir Peter Blake. Ma ci sono anche italiani, come Ambrogio Fogar, Giovanni Soldini, Simone Bianchetti, Pasquale De Gregorio e Alessandro di Benedetto.

La cerimonia di inserimento dei nuovi nomi nella Cape Horn Hall of Fame 2023 si terrà a Les Sables d’Olonne giovedì 21 settembre, prima della partenza della Mini-Transat Race il 24 settembre. “Il momento è appropriato perché la classe Mini-Transat è stata a lungo un terreno fertile per i regatanti oceanici, tra cui Jean-Luc van den Heede, Dame Ellen MacArthur, Loic e Bruno Peyron, il vincitore della Whitbread Lionel Péan e Simon Curwen, il primo a concludere la recente Golden Globe Race”, ha dichiarato Sir Robin.