L’equipaggio di Azzurra si ritrova 40 anni dopo la Coppa
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Quarant’anni fa, il 18 giugno 1983, una barca italiana per la prima volta partecipava alla Coppa America. La barca si chiamava Azzurra e nelle acqua di Newport negli USA vinse subito la prima regata battendo la francese France III.
Fu la prima vittoria di una lunga serie che portò Azzurra sino alle semifinali degli sfidanti. Le quattro barche erano Australia II, Azzurra, Victory 83 (UK) e Canada I.
Azzurra e Canada I uscirono di scena e da qui Australia II costruì la vittoria nella XXV edizione della Coppa America. Vittoria storica perché fu la prima volta che dal 1851 gli statunitensi persero la Coppa America che, appunto, venne vinta nel 1983 da Australia II.
I protagonisti di Azzurra si ritrovano a cena
Per celebrare quella mitica prima regata vittoriosa di Azzurra, il 18 giugno allo Yacht Club Costa Smeralda si è tenuta una cena rievocativa a cui hanno partecipato molti dei protagonisti che erano a bordo e che hanno contribuito a terra al successo della barca italiana.
Chi c’era
Tra gli altri, per l’equipaggio: Mauro Pelaschier, Tiziano Nava, Nicolò Reggio, Enrico Isenburg. Per i progettisti: Nicola Sironi, Patrizia Ferri, Andrea Vallicelli. Per i dirigenti: Luca Cordero di Montezemolo e Riccardo Bonadeo.
VIDEO – I protagonisti di Azzurra raccontano la loro avventura di quarant’anni fa
A festeggiarli la figlia del presidente dello Yacht Club Costa Smeralda, Principessa Zahra Aga Khan, Presidente del Board of Directors e il Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre.
- Leggi anche: Mauro Pelaschier e Azzurra
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1 commento su “L’equipaggio di Azzurra si ritrova 40 anni dopo la Coppa”
Barca ed equipaggio da vera mitologia .
Ce li ricordiamo bene quei giorni!
Però a guardarle, eccetto alcuni casi, come partenze e incroci erano parecchio noiose.
Un detto inglese sostiene che guardare una regata è divertente come vedere l’erba crescere e io vado a vela incluse regate da 57 anni .
Devo dire che le regate volanti con catamarani o con foils sono meno “veliche” ma molto più divertenti