Dal teatro alle regate: chi è Massimo Piparo, armatore con una grande passione
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Regista, autore e produttore dei più grandi successi teatrali e televisivi degli ultimi anni, Massimo Piparo è l’uomo che ha portato il musical italiano al centro della scena internazionale (“Jesus Christ Superstar”, “Mamma Mia!”…vi dicono niente questi nomi?). Ma Piparo, e questo interessa a noi, è anche un vero velista: 56 anni, originario di Messina, è uno degli armatori in ascesa nel panorama dell’altura italiana. Con il suo Italia Yachts 11.98 Guardamago II ha appena chiuso in seconda posizione le regate del Campionato ORC del Mediterraneo, confermandosi come una delle barche di vertice in Italia. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio e scoprire il suo percorso come velista e armatore.
La nostra intervista a Massimo Piparo
Da dove nasce la passione per la vela?
Ho iniziato perché sono nato in Sicilia sul mare, nello Stretto, metà dell’anno avevo lo Stretto davanti e l’altra metà le Isole Eolie perché frequentavo la zona di Milazzo e Capo d’orlando. Il mare insomma in qualche modo era nel mio destino. Ho iniziato ad andare a vela con le prime derive rudimentali da ragazzino, poi ho vissuto il periodo dell’arrivo delle tavole a vela che mi hanno rapito e ho iniziato ad andarci.
Nel frattempo diventando adulto, per lavoro, ho iniziato a girare l’Italia e ho un po’ allontanato la vela, l’altura è arrivata in una seconda fase, quando ho ricominciato ad avere tempo per coltivare la mia passione. Adesso sono a una fase di carriera che mi permette di organizzare bene il mio tempo, e posso “rubare” i tempi necessari per il mio hobby, anche perché il mio primo grande sponsor è una delle mie società che gestisce la distribuzione degli spettacoli e investe anche nella vela.
Perché ha scelto Italia Yachts e perché proprio l’11.98?
Facevo molta crociera e ho avuto barche più cruise che da regata, poi piano piano ho preso un First 40, poi un Sun Odyssey 42 Performance, poi dopo un periodo di regate con un First 45 non di mia proprietà sono entrato in contatto con il cantiere Italia Yachts e il mio orizzonte velistico è cambiato comprendendo meglio che tipo di barche possono essere vincenti. Ho iniziato a regatare anche con i professionisti che mi hanno aiutato a migliorare velocemente e a comprendere meglio certe dinamiche per la vela in equipaggio.
Quale è stato il processo per portare la sua barca fino ai risultati delle ultime settimane?
I professionisti aiutano certamente a migliorare, ma io sono un armatore po’ “atipico” forse perché insisto nel volere timonare, e ho investito su questo progetto partendo dal timoniere-armatore, che non può essere solo uno che gira la ruota ma deve avere consapevolezza.
Ho avuto Giovanni Sanfelice della North Sails come primo “coach”, che mi ha anche indirizzato verso questa barca e oggi si occupa dei disegni di Guardamago. Nell’ultima stagione una pedina fondamentale è stata anche Claudio Arborea che si è messo di buzzo buono per migliorare barca ed equipaggio. Il segreto è avere voglia di imparare e cercare di farlo con le persone giuste.
Da dove arriva il nome Guardamago?
I romani forse conosceranno questa storia. A Roma 20 anni fa girava per il centro storico un clown, mago e prestigiatore pakistano, che si faceva chiamare il Mago Guarda ed era diventato uno degli idoli delle sere romane. Faceva uno spettacolo che si concludeva sempre con la frase Guardo 1, Guarda 2, Guarda Mago. La mia prima barca, il Sun Odyssey, la chiamai Guardamago e via così con tutte. Anche perché io la mia la chiamo “la barca spettacolo”, ci si diverte anche quando perdiamo, e rispecchia un po’ il nome Guardamago.
La regata più bella alla quale ha partecipato fino a ora e perché
Sono molto legato al Campionato Italiano ORC di Crotone del 2019, perché la barca era appena uscita di cantiere, ancora non del tutto finita dentro, ed è stato il mio primo passo nelle regate di alto livello con velisti professionisti. Anche se non ci furono tante barche fu il primo passo verso la Guardamago che è oggi, iniziando a capire come puntare in alto. Poi ho un bellissimo ricordo della Lunga Bolina 2021, vinta in classe C e facendo un terzo assoluto, in condizioni molto dure che hanno decimato la flotta, noi siamo riusciti a portarla a termine, ed è stata la prima regata con Arborea come tattico.
Solo regate o anche crociera? Meta preferita?
Certo anche crociera. La mia meta preferita sono le Isole Eolie, che ormai ho fatto in tutte le salse e in tutte le possibilità, ma non con questa barca in crociera, questa ormai è pensata e attrezzata per le regate, adesso mi dedico al charter quando voglio andare in vacanza.
La regata che sogna di fare? Con quale barca?
Con questa barca io mi sento già al top, e sono tanto legato a lei. Con Guardamago mi piacerebbe fare innanzitutto la Palermo-Montecarlo, anche perché da siciliano avrei una doppia motivazione nel parteciparvi, e poi la Middle Sea Race, che io ho fatto con un First 45 e mi piacerebbe tanto provarci con Guardamago. Chissà, in futuro penso ci proveremo anche se è una regata certamente complessa.
Mauro Giuffrè
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