Alluvione, strage di barche in Romagna. Cosa sta succedendo VIDEO

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Piogge abbondanti e vento forte, l’alluvione sta mettendo in ginocchio la Romagna. Sulla costa il mare ha invaso la spiaggia, fino agli stabilimenti balneari, e alcuni fiumi in piena hanno tracimato facendo rompere gli ormeggi anche alle imbarcazioni ormeggiate nei porti. I danni maggiori si registrano a Gatteo a Mare dove diverse barche sono finite in mare e sugli scogli.

 

Disastro a Gatteo a Mare: si staccano i pontili trascinando in mare 16 barche

Una strage! La forte mareggiata e i fiumi in piena hanno rotto gli ormeggi delle imbarcazioni a Gatteo a Mare. Spinte dalla forza della corrente del Rubicone, le imbarcazioni si sono riversate in mare e sugli scogli. Tutti e 7 i pontili galleggianti del Marina si sono staccati, un danno ingente per il piccolo Marina di Gatteo a Mare, che solamente il mese scorso era riuscito ad ottenere il rinnovo della concessione e una rateizzazione del pagamento dei canoni arretrati. Sebbene la maggior parte delle imbarcazioni fosse stata messa al sicuro (c’erano 40 imbarcazioni sui pontili) si contano 16 imbarcazioni alla deriva che hanno urtato contro le scogliere, con i proprietari seriamente preoccupati perché non sanno se riusciranno a recuperarle e a quale prezzo.

Affondano alcune barche nel Porto Canale di Bellaria

Sebbene non ci siano stati danni ingenti come a Gatteo Mare, a monte del Porto Canale di Bellaria-Igea Marina, oltre il ponte levatoio del Fiume Uso, tre imbarcazioni hanno mollato gli ormeggi e sono affondate. Si tratta delle imbarcazioni più piccole, i cui armatori non sono riusciti a raggiungerle in tempo per metterle in sicurezza. Trascinate via dalla forza del fiume in piena, una di queste ha preso il largo è si è frantumata sugli scogli.

Come si spiega questo fenomeno?

Ma che cosa è accaduto in questi giorni, per creare quella che qualcuno ha già definito “la tempesta perfetta” in Emilia-Romagna? Ce lo siamo fatti spiegare dal meteorologo, volto di Meteomed, Riccardo Ravagnan: “La causa va ricercata nell’assetto della pressione dei giorni scorsi”, esordisce Ravagnan. “Qualche giorno fa si sono già verificate forti piogge, con fronti oceanici che avevano raggiunto l’Italia creando una zona di bassa pressione. Un fenomeno chiamato “fronte stazionario” capace di mantenersi nel tempo, grazie alla particolare congiuntura barica (della pressione a scala continentale), posizionato nel centro Italia. Al resto ha pensato l’orografia del nostro territorio. Appennini, colline e Alpi hanno fatto da ostacolo al fronte in alcuni punti, deviando i flussi e creando di fatto delle “zone di scarico” – l’Emilia-Romagna – in cui si sono concentrati i fenomeni di pioggia violenta”.

Prosegue Ravagnan: “Poi, due giorni fa, l’arrivo del vortice depressionario afro-mediterraneo, sul centro Italia già debilitato, con il terreno saturo e non in grado di drenare l’ulteriore ondata di piogge, ha dato il via ai fenomeni alluvionali. Oltre all’incapacità naturale del suolo di drenare, va detto, è complice anche l’attività antropica sulla cementificazione, ecc…”.

Questo fenomeno è frutto del cambiamento climatico? Risponde Ravagnan: “Direi che ci sono sempre stati fenomeni estremi, si sono sempre verificati anche in tempi più o meno recenti, il cambiamento climatico è evidente nella misura della frequenza di questi fenomeni”.

Milano Marittima Nord evacuata

È notizia dell’ultima ora che il Comune di Cervia ha diramato un’allerta di evacuazione delle zone di Milano Marittima a nord del canalino immissario in tutti i piani terra delle abitazioni, a causa della rottura del Savio e dell’innalzamento dei canali dell’entroterra. Al momento al Porto di Cervia e Milano Marittima, da noi contattato, non si segnalano criticità.

Giacomo Barbaro e Eugenio Ruocco

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