Come divertirsi a Portofino a bordo del nuovissimo ICE 70 GC
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I Maxi sono tornati nel Golfo del Tigullio e a Portofino per le Regate di Primavera dello Yacht Club Italiano. C’eravamo anche noi! Siamo saliti a bordo del nuovissimo ICE 70 Storm of London, ospiti dell’armatore Eitan, per prendere parte alla regata costiera: una prova difficile e tecnica, caratterizzata da vento leggero e ballerino.
I Maxi danno spettacolo a Portofino
Sabato mattina, arrivati nel porticciolo del Marina di Portofino, un traffico un po’ insolito di vele e velisti riempie il paese solitamente invaso da turisti a caccia di selfie. Vedere 26 imbarcazioni, dai 15 ai 29 metri, ormeggiate nella piccola baia di Portofino ha stimolato la curiosità anche di chi non si trova nella Perla del Tigullio per le Regate di Primavera dello Yacht Club Italiano, evento inaugurale della stagione Maxi.
È facile riconoscere un velista anche quando è in borghese, tradito dall’abbigliamento o dal tempo che dedica a guardare con attenzione tutti i dettagli di un nuovo scafo fresco di cantiere. Nel nostro caso, oltre ad ammirarlo da terra, veniamo invitati da Marco Malgara, CEO di ICE Yachts, a salire a bordo del nuovissimo Storm of London, un ICE 70 GC (progetto di Felci Yacht Design) consegnato da appena due settimane.
A bordo di Storm of London (ICE 70 GC)
Fatte le dovute presentazioni, con un equipaggio metà israeliano e metà italiano, molliamo gli ormeggi e partiamo verso il campo di regata posto a poco più di 1 miglio dalla baia di Portofino. Le condizioni di vento di 5/6 nodi al massimo (da sud) non sono le più ottimali per il nuovo ICE 70 GC: GC sta, appunto, per Grand Comfort. Ed è proprio la comodità uno dei suoi punti forti (basti pensare al tendalino tipo “hard-top” che strizza l’occhio al mondo delle barche a motore) anche se – spoiler – naviga a vela che è un piacere e può essere configurata anche per la regata. Il “tocco” di Felci si sente tutto.
L’armatore Eitan e la moglie sono qui per divertirsi e partecipare alla ICE Cup, la competizione riservata agli scafi del cantiere ICE che prendono parte alle Regate di Primavera. A partire per primi sono gli scafi della classe IRC, nell’attesa proviamo qualche manovra a e l’issata del code 0. Pochi minuti più tardi è il turno della classe OPEN, la nostra.
La partenza in salita
Il percorso scelto dal Comitato è una costiera, con boa di bolina fuori dal Golfo del Tigullio, una seconda boa a circa 2,5 miglia a nord-ovest, verso la Cala degli Inglesi, e rientro a Portofino.
La partenza è regolare, siamo a partiti abbastanza bene con mure a diritta e al centro della linea. Marco Malgara, presente con noi a bordo, chiama subito uno scarso; le barche che ci sono davanti è evidente che hanno dovuto poggiare perché il vento è girato verso prua, perdendo angolo rispetto alla boa di bolina. Una barca ci vira in pura, costringendoci ad attendere che sia passata per non finire nei rifiuti. Viriamo e puntiamo verso il promontorio di Portofino, all’estremo del Golfo del Tigullio. Siamo un po’ lunghi e, pur essendoci più vento sotto costa, finiamo nelle correnti che spingono verso terra, in direzione di Santa Margherita Ligure. Siamo ultimi.
Recuperiamo posizioni sull’ICE 70 GC
La barca, un ICE 70 Grand Comfort, è molto veloce e tiene un buon angolo. Lo scafo è in sandwich vetro/carbonio, mentre tuga, albero e rigging sono in carbonio. Ha una deriva con bulbo a T retrattile elettro attuata da 4,50 a 2,80 metri e una superficie velica (randa + fiocco) di 259 mq.
Riusciamo a recuperare posizioni e, dopo un breve duello con Freetime 6, il Solaris 64 di Alessandro Asti (che, pur con un equipaggio di famiglia e bambini a bordo, difende con grinta e determinazione la sua posizione), ci troviamo a girare la boa di bolina a metà classifica.
Ci teniamo al largo per non fermarci
Ancora non è possibile issare il Code 0 e ci dirigiamo verso la seconda boa, a circa 2,5 miglia di distanza, col fiocco. Tornando indietro ci teniamo al largo, le barche che si infilano troppo vicine al promontorio di Portofino rimangono bloccate, senza vento. Il vento è calato ulteriormente, sotto costa c’è qualche buco, e anche noi facciamo fatica ad abbattere senza rollare il code 0. Alla fine, chiudiamo in quarta posizione, dopo 3 ore e 26 minuti di regata. Missione divertimento: compiuta.
La “passerella” della ICE Cup
Al rientro il sabato pomeriggio è tempo di premiazioni per gli scafi del cantiere ICE. A Itacentodue di Adriano Calvini viene assegnato il premio per il più veloce, a Cleo di Giannetto Bini quello per il più rilassato, a No Regret di Felice Egidi il più cool e, infine, a noi di Storm of London il premio per il più elegante. Menzione speciale a NonnoVeloce di Jean Manuel Eric Cananzi, che riceve dei salvagenti offerti da Osculati.
Itacentodue e Sensei vincono le Regate di Primavera 2023
Domenica, ultimo giorno di regate, il vento non si è presentato sulla linea di partenza, non permettendo al Comitato di Regata di far disputare l’ultima prova. Dopo diversi tentativi di posizionare il campo e una lunga attesa in mare, alle 14 le barche sono rientrate in porto, andando così a confermare i risultati provvisori della seconda giornata di sabato. Campioni di Primavera si confermano dunque l’ICE 61 Itacentodue di Adriano Calvini nella classe IRC e il Wally 94 Sensei di Jean Sebastien Decaux tra gli Open.
Questi i primi 3 classificati delle due categorie:
IRC
- Itacentodue di Adriano Calvini – ICE 61
- Blue Oyster di Luca Scoppa – Dehler 60
- Mistral Gagnant di Marco Ferrero – Solaris 50
Open
- Sensei di Sebastien Decaux – Wally 94
- Kauris II di Giovanni Arvedi – Wally 78
- Pura Follia di Vittorio Ammutinato – ICE 60
Giacomo Barbaro
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