Tragedia nel mondo della vela. E’ mancato all’improvviso Aimaro Malingri: velista, imprenditore, skipper e appassionato di deltaplani ma soprattutto membro di quella “dinastia” di marinai che tantissimo ha dato alla vela italiana. Aveva 58 anni.
Probabilmente a causa di un terribile e sfortunato incidente, si pensa un cortocircuito o un mozzicone di sigaretta, venerdì mattina è stato trovato morto Aimaro Malingri di Bagnolo, figlio di Doi, nella sua casa di Valdichiascio, in provincia di Gubbio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, allertati dai vicini per del fumo che usciva dalla finestra, ma per Malingri non c’è stato nulla da fare. Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte.
Chi era Aimaro Malingri, il velista volante
Alzi la mano il velista che non ha mai sentito il cognome Malingri, una famiglia il cui nome è scolpito nella storia della vela, italiana e non solo (leggi qui la loro storia). Aimaro, era il figlio di Doi Malingri, primo navigatore ad attraversare l’Atlantico su una barca da crociera, e Carla Notarbartolo di Sciara, colei che convertì i Malingri alla vela, nati marinai di acqua dolce (discesa del Po in canoa, dal Ticino fino a Venezia, e risalita del Nilo a bordo di due motoscafini “Levriero” della Pirelli).
Il padre di Carla, Marco Notarbartolo di Sciara, pluridecorato Capitano di Vascello della Marina Militare italiana, fu il fondatore, assieme a Vittorio di Sambuy, nel 1967 del Centro Velico di Caprera.

Aimaro, all’età di 7 anni, assieme alla sorella Micaela, segue il padre e lo zio Franco Malingri nelle varie tappe del loro giro del mondo alla prima edizione della Whitbread Round the World Race, che compiono a bordo del mitico CS & RB II Busnelli, schooner di 18,30 metri, prototipo del Koala 50.
Due anni più tardi, a soli 9 anni, compie la sua prima traversata atlantica a bordo di una goletta di 18 metri che lo porterà assieme tutta la famiglia da Lavagna (GE) ai Caraibi, e da lì, risalendo prima a nord fino a Newport, nella costa settentrionale degli Stati Uniti, faranno rotta verso Portsmouth in Inghilterra.
Sul finire degli anni ’70, intraprende con il padre Doi una nuova sfida. I due installano su un piccolo gommone di 3,5 metri un deltaplano a motore: nascono i gommoni volanti.

Polaris Motor
Aimaro si è dedicato per anni, anche dopo la morte del padre Doi nel 2004, alla Polaris Motor, azienda aeronautica con sede a Gubbio specializzata nella progettazione e produzione di gommoni deltaplano. Uno dei primi prodotti dell’azienda, introdotto all’inizio degli anni ’80, è stato il Polaris FIB (“Flying Inflatable Boat”), un gommone di 3,5 metri con a bordo un’elica e un deltaplano in dacron, con un’apertura alare di 11,15 metri.
L’azienda ha chiuso nel 2014 ma Aimaro ha continuato a portare avanti questa sua passione facendo l’istruttore di deltaplani, oltre che lo skipper. Fino al tragico incidente che gli è costato la vita.

- Leggi anche “Dinastia” Malingri: 700.000 miglia per mare
4 commenti su “Addio Aimaro Malingri, il marinaio che volava sull’acqua”
MI SPIACE MOLTO.
RIP
Un uomo libero che ha fatto della sua vita il piacere di fare le cose che amava!
Stefano Belotti
UN GRANDE UOMO CHE NON HO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERE PERSONALMENTE.
DONATELLA NOTARBARTOLO DI SCIARA
Aimaro se ne andato tragicamente due giorni prima di imbarcarsi sul Tropic of Capricorn.
Il sogno di condividere con un Malingri veleggiate di sogno è svanito tristemente.
Buon vento.
Lionel Ceresi