Defi Atlantique: tra i “litiganti” Beccaria e Bona, Lipinski gode

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Credit Mutuel all’arrivo di Horta alle Azzorre

Il Defi Atlantique sembrava un affare a due tra Ambrogio Beccaria e Alberto Bona, i Coppi e Bartali della vela italiana, che avevano dominato la traversata in equipaggio fin dalle prime miglia, ma nella parte finale della prima tappa è arrivato il “colpo gobbo” di Ian Lipinski.

Defi Atlantique – Lipinski beffa gli italiani

Allagrande Pirelli all’arrivo della prima tappa

Al passaggio del penultimo fronte depressionario, mentre infuriava la battaglia tra Allagrande Pirelli e IBSA, con continui sorpassi e controsorpassi, il francese di Credit Mutuel ha deciso di non seguire la bagarre degli italiani e ha optato per una rotta sud.

IBSA di Alberto Bona al traguardo di Horta

Una scelta che lo ha fatto rimanere qualche ora in più davanti al fronte, mentre Beccaria e Bona rimanevano impantanati in una zona senza vento dopo il passaggio della perturbazione. A quel punto il francese ha sferrato il colpo decisivo, riportandosi a nord e, con un po’ di fortuna, attraversando anche lui la zona senza vento, posizionandosi esattamente sulla prua delle due barche italiane. Chiudendo di fatto le possibilità di rimonta di Allagrande e IBSA.

Defi Atlantique – Una seconda tappa in salita

Il vantaggio di Lipinski e del suo equipaggio all’arrivo di Horta, finale di questa prima tappa, è stato di poco meno di 2 ore su Ambrogio Beccaria, circa 5 su Alberto Bona. Un margine ridotto ma comunque consistente se si considera che la vittoria finale del Defi Atlantique è sul tempo totale delle due tappe e che la seconda, Horta-La Rochelle, è di appena 1300 miglia.

Al netto di ciò va però detto che Allagrande Pirelli e IBSA in termini di performance sono apparse decisamente superiori a Credit Mutuel, che è un Class 40 non di ultima generazione. La rimonta nella seconda tappa è quindi possibile, servirà un po’ di fortuna per avere un meteo “aperto” che possa garantire scelte tattiche per staccare a sufficienza il francese.

Defi Atlantique – La rivalità tra Beccaria e Bona

Un secondo e terzo posto di tappa che lasciano un po’ l’amaro in bocca ai nostri skipper, forse un po’ troppo concentrati a battagliare tra di loro e meno “chirurgici” nel monitorare le mosse di Lipinski che, giova ricordarlo, è uno degli skipper più forti che corrano in Class 40 nonostante la sua barca non sia ormai tra le più performanti.

Allagrande e IBSA hanno le carte in regola per dominare la seconda tappa del Defi e puntare alla vittoria finale, ma questa volta non dovranno solo battagliare tra di loro ma anche tenere d’occhio, si spera nello specchietto retrovisore, cosa fanno gli altri e Lipinski in particolare. La rivalità tra i due fa benissimo alla vela italiana che non si è mai trovata nella condizione di avere due skipper tra i top in Oceano a livello mondiale, ma non deve diventare un limite ai risultati.

Defi Atlantique – Le dichiarazioni di Beccaria e Bona

“Per l’analisi del meteo è stata la regata più complicata che abbia mai fatto”, commenta Ambrogio Beccaria al suo arrivo. “È stato molto difficile prendere decisioni basandoci sui modelli previsionali, perchè spesso davano indicazioni contraddittorie. Alla fine siamo andati a nord, come suggerivano, ma non era la scelta che avevamo in mente. Pensavamo fosse meglio continuare ad avanzare davanti al fronte, come Ian Lipinski. Poi, dopo una strambata per riposizionarci, abbiamo incrociato “IBSA”, cominciando un duello uno contro uno e non abbiamo avuto più tempo di analizzare i nuovi modelli meteo e prendere la decisione giusta. Abbiamo commesso un errore strategico ma siamo soddisfatti del risultato.”

“Complimenti a Ian e al team di Crédit Mutuel per la vittoria di tappa e ad Ambrogio per il secondo posto – ha dichiarato Alberto Bona ieri sera all’arrivo – chiudiamo in terza posizione una prova che abbiamo animato dall’inizio e condotto per metà percorso. Sapevamo che sarebbe stato difficile, soprattutto per la gestione del meteo. Adesso servono le “4 erre”: riposo, un po’ di riparazioni, posto che abbiamo rotto una vela l’ultima notte (quella in cui abbiamo perso contatto con Ambrogio), reset mentale e recuperare. Le Azzorre sono un posto meraviglioso, ed è bello essere qui. Dobbiamo concentrarci sulla strategia per le 1.300 miglia che abbiamo davanti: l’imperativo è fare tutto il possibile e giocarcela fino in fondo nel corso della seconda tappa”.

Mauro Giuffrè

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