Epaminonda Ceccarelli, padre della vela moderna. Un mostra lo celebra
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Epaminonda Ceccarelli a Ravenna è un mito. È stato il progettista che, negli anni ’60, ha fatto nascere in Italia la vela moderna, quella delle barche in vetroresina costruite in serie. A 12 anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2011, la città lo tributa con la mostra “Epaminonda Ceccarelli. L’uomo e il progettista” che apre al pubblico venerdì 7 aprile (fino al 27 maggio) presso la Biblioteca Classense (Via Baccarini 3A, Ravenna), dove le sue opere più significative saranno a disposizione del pubblico nelle due “maniche”, una dedicata alle opere di terra e una – quella che più interessa a noi – alle sue barche.
La storia di Epaminonda Ceccarelli
Epaminonda Ceccarelli detto Nanni, ingegnere, padre di Giovanni (che ha seguito le orme paterne: grande progettista, anche di Coppa America, ha disegnato barche plurivittoriose), ha certamente lasciato il segno nel mondo del design nautico, dalla sua matita sono nate tantissime “Classic Boat“. Ecco perché la sua storia merita di essere raccontata.
Ceccarelli, l’importanza delle idee
Ceccarelli (1925-2011), come vi abbiamo anticipato, è stato l’uomo che, negli anni ‘60 ha fatto nascere in Italia la vela moderna, quella delle barche in vetroresina costruite in serie. È il primo progettista che, nel 1973, è andato nella tana dei maestri francesi, a La Rochelle, e li ha battuti con il suo EC 26.
È colui che non si è mai stancato di ripetere che noi italiani non siamo inferiori a nessuno, men che meno nel campo della nautica. E i fatti gli hanno dato ragione. E fino all’ultimo, ai giovani che si volevano cimentare nella progettazione chiedeva quali idee avessero in testa, prima di sapere se sapessero “smanettare” bene con il computer.
Nella sua lunga vita Epaminonda Ceccarelli di idee ne ha avute tante ed ha sempre trovato qualcuno che gli ha permesso di metterle in pratica. Aprire il suo archivio è come nuotare nella storia della vela moderna. Si rimane storditi dalla quantità di idee con cui ha inondato la nautica, a partire dal dopoguerra. La maggior parte di successo, talvolta prima che altri le portassero alla ribalta, facendole proprie.
Epaminonda Ceccarelli, l’ingegnere
La sua opera prima, l’otto metri Malaguegna del 1951 la definì “brutta, con slanci molto corti”. Nata per la crociera in regata si lasciava di poppa barche di gran nome e di dimensioni ben maggiori.
Se c’è un segreto nella velocità delle sue barche, anche quelle da crociera pura, gli esperti lo attribuiscono alla sua solida formazione da ingegnere. Come dire: abbinare l’estro e la creatività a solide basi tecniche, in un epoca dove il computer era sconosciuto, i calcoli si facevano al massima con la macchina da calcolo e i disegni nascevano sul tecnigrafo.
Ed è lo stesso Epaminonda che ci svelò in un servizio del 2008 del GdV, qual è stata in quel periodo, dove i software erano solo le rotelle del suo cervello, la marcia in più nella progettazione, che gli permetteva di capire come pochi i principi della fluidodinamica e del disegno delle appendici: “Sono sempre stato appassionato di aeronautica e mi sono anche cimentato nell’aeromodellismo”. La sua laurea in ingegneria, ben diversa da quella in architettura, gli ha permesso poi di diventare il papà della nautica italiana moderna.
Il successo
È sua la prima barca in vetroresina di serie, il Classis 26. Era il 1966 e sino ad allora le barche erano fatte di legno, qualcuna in acciaio. Applicando i concetti dell’industrial design, Epaminonda ha progettato il prototipo della barca odierna, dove tutto viene studiato prima, sia a livello costruttivo che di layout.
Da quel 1966 la sua carriera è stata un successo continuo, testimoniato da centinaia di barche marchiate EC che sono usciti da cantieri in tutt’Italia.
Ma a noi che gli avevamo chiesto quale fosse il ricordo più piacevole della sua lunga carriera, Epaminonda rispose senza dubbi: “Nel 1968, quando gli aristocratici triestini, che si consideravano i depositari della vela italiana, si incazzarono. Noi ‘poveri’ ravennati li battemmo con una mia barca, il classe C Maelstrom, vincendo la regata Trieste-San Giovanni in Pelago-Trieste“. Il suo buon sangue di romagnolo non ha mai mentito. Fino alla fine.
- Leggi anche: Giovanni Ceccarelli, tutta una questione di prue
Epaminonda Ceccarelli story
Abbiamo riassunto la storia di designer di Epaminonda Ceccarelli (1925-2011) in sette momenti chiave.
1925. Nasce Epaminonda Ceccarelli a Ravenna, soprannome Nanni. Nel 1952, dopo la laurea in ingegneria, ottiene una borsa di studio alla Scuola superiore di ingegneria aeronautica. Lì si rende conto che l’uso della resina poliestere rivoluzionerà la nautica.
1951. Malaguegna. La sua prima barca è un classe C (RORC) di 8 metri costruito in legno a fasciame. “Brutto perché aveva slanci molto corti” ricorda Nanni. Anticipa di cinquant’anni la tendenza attuale della progettazione.
1952/60. Innovazione costruttiva. Shaula (17 metri) Silvica (15 metri) Bella Ciao (terza classe RORC). Le prime sono due barche in legno dalle linee classiche che adottano, per la prima volta, l’incollaggio con tecnologia aeronautica. Il Bella Ciao è la prima barca da regata a spigolo in compensato marino.
1961. Arriva Ceccarelli jr. Nasce suo figlio Giovanni a Ravenna. Mentre frequenta il liceo scientifico inizia a lavorare nello studio con lui e gli trasmette tutto il suo sapere e soprattutto la forma mentis. Con grande successo. Giovanni si laurea in Ingegneria nel 1987, con la tesi “Unità Galleggiante Multiuso. Nel 1983 la sua prima barca, il minitonner “Anita”. Diventa il mago dei Three Quarter Tonner negli anni ‘90, viene eletto 6 volte progettista dell’anno, arriva anche in Coppa America nel 2002 progettando Mascalzone Latino.
1966. Classis 26, la prima in vetroresina. Un 7,30 m da crociera e regata in vetroresina. Una delle prime barche non in legno in Europa. In quegli anni progetta numerose barche di piccole dimensioni costruite in centinaia di esemplari.
1973. EC 26, i francesi s’incazzano. Nel tempio della vela d’allora, La Rochelle, il 7,80 m di Ceccarelli vince in tempo reale la regata lunga nella sua classe. I francesi sono sbalorditi.
1974/77. Le dimensioni crescono. Epaminonda disegna anche barche di dimensioni maggiori che hanno grande successo, come l’EC 37 Albsail e il Seariff 55 (16,80 m).
La mostra
Come avrete capito leggendo queste righe, Epaminonda Ceccarelli è stato un gigante della vela moderna. Vi consigliamo di visitare la mostra a lui dedicata. Nella locandina qui sotto trovate tutte le informazioni e gli orari.
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