Blue Moon: Classic Boat di una vita e 3/4 Tonner d’altri tempi
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Passano gli anni, ma la passione resta. Capita più con le barche che non altre cose, che una basti e avanzi. Del resto, lo abbiamo spesso detto, non sono esclusivamente oggetti, bensì quasi creature vive e, talvolta, nostre estensioni.
Avere una barca ‘vecchia’, una Classic Boat, spesso significa avere un legame importante con un oggetto altrettanto tale. Non è solo una barca, un’icona di un tempo, o un frammento di storia della nautica. Lo è, certo, ma quando è la nostra, può essere anche qualcosa di più. Per una seconda volta, lasciamo la parola a un nostro lettore e, ovviamente, alla sua barca, Blue Moon.
Se vi foste persi gli articoli precedenti, visitate la nostra sezione Classic Boats – Nel frattempo, continuate a condividere con noi le vostre storie e le vostre barche, lasciate un commento con foto o scrivete una mail a deluise@panamaeditore.it
“E’ passato tanto tempo. Blue Moon? E chi se la ricorda più. E poi l’alto Adriatico è un laghetto che non fa notizia. Ecco, questa è forse una storia di entusiasti e dilettanti che, contro ogni evidenza, volevano gareggiare per vincere un Mondiale. Un mondo che forse è scomparso.”
– Ing. Lucio Godini
Blue Moon – storia di un Three Quarter Tonner
“Blue Moon è stato un importante progetto di Scott Kaufman, costruito da Piro Onoranti e il cantiere San Vitale di Ravenna, per il Campionato mondiale IOR 3⁄4 Ton Cup del 1983 a Trieste. Al top della tecnologia dell’epoca. Una pietra miliare dell’ultima progettazione classica IOR, capolavoro di tecnica ed artigianato costruttivo. E ‘un esemplare unico, che merita una attenzione particolare, riservato ad una élite di amatori o collezionisti.
La costruzione è leggera, ma estremamente rigida e robusta: mogano incollato epoxi con rinforzi in Kevlar e carbonio, per una barca ad elevata stabilità di peso, con una percentuale di zavorra in pinna del 50% (piombo). Molto invelata e con un piano velico facile da gestire, è armata in testa d’albero con volanti non strutturali (check stay). L’albero è uno Stearn a tre crocette molto sottili, rigging in tondino, idraulica Stearn su BackStay, BabyStay e Vang.
Ha regatato soprattutto in Alto Adriatico per ca. 15 anni, con ottimi risultati. In quegli anni c’erano due 3⁄4 da battere: Blue Moon e Serbidiola che si sono sempre alternati sul podio. Dopo l’avvento dell’IMS, Blue Moon è stata utilizzata per crociere nel Mediterraneo, Dalmazia, Grecia, Turchia, limitando l’attività agonistica ai soli eventi classici.Blue Moon è infine passata di proprietà nel 2008 ad uno dei membri “Storici” dell’equipaggio (il sottoscritto) e la sua storia è ripartita.
Fra il 2009 e il 2012 è stato sottoposto a un pesante progetto di ristrutturazione conservativa, coinvolgendo risorse LGX engineering, per riportarla in condizioni pari al nuovo. Si trattava di conservarla per il futuro, sfruttando tecnologie di cantiere e materiali più recenti. I lavori hanno riguardato scafo, coperta, interni, esterni, impianti ed accessori, con sostituzione di tutti i componenti di armamento e di impianto (elettrico ed idraulico) obsoleti e/o usurati.
Fra il 2012 e il 2020 l’imbarcazione è stata poi continuamente manutenzionata ed aggiornata.In particolare sono stati sostituiti il motore, trasmissione ed elica, attrezzature di coperta, servizi e impianti, manovre, vele, drizze, scotte, e altri materiali soggetti ad usura.
Qualcuno ancora mi chiede: ma ne è valsa la pena? Si, ma solo se preferisci le porcellane di Meissen. Non è un problema di prassi, è un problema di cultura. Qualcuno ancora mi chiede: e oggi che hai 76 anni che te ne fai del gioiellino? Niente, day sailing famigliare nei week ends estivi. A good style of sailing (very British). Cose di altri tempi.”
– Ing. Lucio Godini
Tre “chicche” sulle Classic Boats
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