“I tre amori della mia vita sono le mie Classic Boats”

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classic boats

Nella vita, capita di invaghirsi e, senza apparente ragione, appassionarsi dietro le più disparate faccende. Tra queste, è chiaro, le barche a vela fan la loro buona schiera di vittime felici. Soprattutto loro, le classiche e intramontabili. Barche che sogniamo di avere, che possediamo, e di cui prediamo infinita cura. Ce ne parla, nelle prossime righe, un nostro lettore, architetto e grande appassionato.

Classic Boats, le barche di una vita

Ecco tre grandi Classic Boats e, perchè no, l’occasione per andare anche oltre la barca in sé, raccontando di un’epoca che, proprio attraverso il lascito dei suoi scafi, potrebbe non morire mai.


Se vi foste persi gli articoli precedenti, visitate la nostra sezione Classic Boats – Nel frattempo, continuate a condividere con noi le vostre storie e le vostre barche, lasciate un commento con foto o scrivete una mail a deluise@panamaeditore.it


“Non mi dilungo sull’eleganza delle linee progettuali dello IOR e della complice sinuosità dell’acqua quando viene penetrata dallo scafo, ma vorrei raccontarti brevemente delle tre barche della mia vita – di cui il Balanzone “via beato angelico” e l’Orca 43 “baby duke” di mia proprietà.”

(l’articolo prosegue sotto, al termine trovate tutti i dati relativi le tre barche. ndr).

Balanzone – ‘Via Beato Angelico’

Via Beato Angelico – Balanzone; Sciomachen

“Balanzone, un half tonner da regata progettato dallo Studio Sciomachen, il cui prototipo di proprietà Ferro aveva vinto quasi tutto. Mi ricordo, sempre di Sciomachen (ho conosciuto entrambi i fratelli in quanto mi avevano chiamato nel loro Studio dal ritorno dall’esperienza in regata in oceano con Alex Carozzo nel 79) che il Pierrot aveva vinto il Campionati Italiano a Trieste con i genoa a garrocci! Altri tempi!

Il mio Balanzone (nella foto sopra), era del 1980, del cantiere Intercarene di Fiumicino. Le manovre erano rinviate in pozzetto, e mi ha dato un sacco di soddisfazioni, vincendo per due anni consecutivi quasi tutte le regate di circolo di Lignano – che a quel tempo vantava circa una decina di Half Tonner, tra cui Comet One, il prototipo del Comet 910, timonato nei vari mondiali e italiani, da un giovane Cino Ricci.”

Emeraude – One-off firmato German Frers

“Emeraude, costruita in alluminio su progetto di German Frers, è stata una delle imbarcazioni classiche più vittoriose del Panerai Classic Yachts Challenge, trofeo che si è aggiudicato per tre volte (nel 2006, 2007 e 2010) nella categoria Classic. Nata come prototipo destinato a un armatore francese per regatare come Prima Classe IOR, ha partecipato all’Admiral’s Cup (1977) e alla Sardinia Cup (1980).

Ha navigato, io con Lei, anche in Adriatico e partecipato a regate come la Pesaro-Rovigno-Pesaro, la Transadriatica (2003) e la Settimana Velica di Trieste (2005). Nel 2011 si è classificata al 1° posto nella Racing Division a Les Voiles d’Antibes e 13° alla Giraglia; ad agosto ha vinto l’Atlantic Trophee, regata di 1250 miglia da Horta (Azzorre) a Douarnenez (Francia), e la Régates du Crouesty.”

Emeraude

Baby Duke – Orca 43; Dick Carter

“L’Orca 43, sogno della mia vita che si è realizzato e attuale mia barca:

Il prototipo, Commissionata da Raul Gardini a Dick Carter, aveva vinto il Campionato del Mediterraneo nel 1971 e, l’anno seguente, la Settimana delle Bocche, la Middle Sea Race e le regate di Porto Cervo. Carter, geniale innovatore, studiò a fondo il regolamento IOR in modo da sfruttare appieno le sue possibilità ed ottenere uno scafo veloce con il minimo rating possibile. Sono innovativi, per esempio, i disegni del timone, con un corpo notevole che prosegue la linea dello scafo, e la parte inferiore dell’opera viva, praticamente piatta. Fu il primo ad adottare il trim-tab per sfruttare a pieno il regolamento IOR nel calcolo del rating e, nello stesso tempo, a compensare la tendenza orziera nelle andature di bolina.

Giuseppe Giuliani – l’imprenditore romagnolo che nel 1970 aveva rilevato il fallimento della Sailboat di Forlì – aveva lavorato già con Carter nella realizzazione del Carter 37, versione commerciale dell’Ydra (nel 1973, Ydra di Dick Carter fu costruito per Marina Spaccarelli Bulgari con al timone Agostino Straulino, con il quale vinse la One Ton Cup a Porto Cervo), realizzò il prototipo di Gardini dell’Orca 43 nel Cantieri di Crespellano (BO), poi Cantieri del Pardo. Continuerà, sempre a Crespellano quindi, con Jean Marie Finot che diede poi luogo al varo del primo Grand Soleil 34 qualche anno dopo, e ai vari progetti Grand Soleil a seguire. Importante fu la collaborazione con Alain Jézéquel, anche lui adottato dalla Romagna, per il Grand Soleil 35 e 343.

‘Baby Duke’ – Orca 43

Dopo la costruzione di un numero molto limitato di prototipi dell’Orca 43 (probabilmente 4) gli stampi furono ceduti ai Cantieri Navali Fiumicino (Roma) che, in seguito, li passò ai Cantieri Navali Nautical Fiberglass (Roma). Questi cantieri, con alcune modifiche, li utilizzarono per mettere sul mercato, fino al 1984 circa, alcune decine di Orca 43, alcune anche in versione ketch. Caratteristica di quei tempi, l’interno di ogni Orca 43 era personalizzata con progetti diversi nei legni e nei disegni; ogni Orca 43 costruita era una diversa dall’altra!

La mia Orca “baby duke” ha avuto un primo refitting nel 2008 ed un secondo completo, con la sostituzione di tutta l’attrezzatura di coperta, oblò e rigging, motore, nel 2012.”

– Massimo Scarioli


Le precedenti rassegne sulle Vostre Classic Boats:


I numeri di  queste tre Classic Boats

Balanzone ‘Emeraude’ Orca 43
Lunghezza F.T. (LOA) 9.00 m 14.40 m 13.26 m
Baglio Massimo 3.07 m 4.30 m 3.83 m
Pescaggio 1.64 m 2.48 m 2.40m
Dislocamento 2.75 t 17 t 12 t
Superficie Velica 49.20 mq 155 mq 127.43 mq
Anno Progetto 1977 1975 1972
Firma Studio Sciomachen German Frers Dick Carter
Cantiere Intercarene Royal Huisman Sailboat*

Tre “chicche” sulle Classic Boats


 

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