Mi compro la barca usata: guida all’acquisto in 10 mosse
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Mi compro la barca usata. Ok, ma come fare? Step by step, ecco la strada verso l’acquisto di una barca usata da crociera. Un resoconto ricco di consigli utili se state pensando di fare il grande passo. Dalla scelta iniziale ai luoghi comuni da sfatare, dall’importanza di saper leggere tra le righe negli annunci, alla perizia, fino al contratto. Una vera “bibbia” all’acquisto della barca d’occasione.
Barca usata – Guida all’acquisto in 10 mosse
1) Che barca mi serve?
Il primo passo verso l’acquisto di una barca nuova è la valutazione dell’uso che ne farete. All’inizio sognerete, ma poi, piano piano, il sogno si tramuterà in realtà. E sfatiamo un mito. Non è detto che le barche di una volta siano costruite meglio rispetto a quelle dei giorni nostri. Se mettiamo da parte la categoria della bellezza, ogni generazione progettuale (diciamo, cinque anni) porta innovazioni che rendono la barca più comoda, più vivibile, più facile da governare in equipaggio ridotto. Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica è costante. State cercando una barca da crociera comoda, per vacanze in famiglia. Forse è meglio scegliere un modello più recente…
2) Quanti soldi mi servono?
Una volta stabilita la tipologia di barca (cruiser puro, fast cruiser, barca sportiva, catamarano, storica…) dovrete fare i conti con i vostri risparmi. È importantissimo tenere a mente che il vostro budget non deve essere calcolato solo per la spesa dell’acquisto della barca. Dovrete considerare i costi di manutenzione ordinaria (ormeggio, assicurazione, alaggio, varo, carena, antivegetativa) e anche quelli per i vari lavori di refitting che su una barca usata non mancano mai. E poi perizia, broker, diritti di agenzia, imprevisti. La buona norma è quella di considerare almeno un 20% in più del costo della barca…
3) Dove cercarla sul web
A meno che la barca della vita non vi accolga su una banchina con un cartello “vendesi”, oggi la barca si cerca su internet, ovviamente dopo avere sfogliato le ultime pagine del Giornale della Vela, nella sezione “Compro&Vendo” o sul mercatino annunci su www.giornaledellavela.com. Alcuni altri siti affidabili: www.mondialbroker.com, www.inautia.it (la versione italiana di Cosasdebarcos), www.yachtworld.it.
4) L’importanza del broker
Affidarsi solo a internet non è una buona idea. Un broker esperto, che opera all’interno di un grande marina, può essere a conoscenza di barche che non sono ancora sul mercato perché l’armatore non si è ancora deciso a vendere, ma potrebbe accettare un’offerta; potrà comunque aiutarvi soprattutto all’inizio, per orientarvi in una giungla di offerte; potrà accompagnarvi a visitare barche in vendita.
5) Occhio all’IVA!
Il prezzo è quasi sempre indicato sull’annuncio. Verificate se il prezzo si intende IVA inclusa o IVA esclusa. Se il prezzo è IVA esclusa, significa che il venditore è un imprenditore e quindi la barca ha ancora un leasing attivo (e quindi il proprietario formale è la società di leasing e al prezzo richiesto dovrete aggiungere il capitale residuo del leasing), oppure il venditore è una società di charter.
6)Barca charter, sì o no?
Molti hanno un pregiudizio negativo sulle barche utilizzate per il charter. Un mito da sfatare. Le grandi società di charter tendono a proporre ai loro clienti solo barche relativamente nuove e ben attrezzate, sulle quali fanno una manutenzione costante. Le barche vendute hanno quindi molte ore di navigazione ma solo 5 o 6 stagioni alle spalle: a parità di prezzo, sono più nuove rispetto alle barche vendute dai privati e gli impianti sono certamente tutti funzionanti e ben controllati. Da valutare però se vi va bene un layout con più cabine o una randa avvolgibile…
7)Anno di progetto e prezzo
Se state cercando una barca di serie, informatevi sui siti specializzati o cercate un test della barca sul Giornale della Vela. Lì troverete due dati da non trascurare: l’anno del progetto e il prezzo della barca nuova. È possibile, infatti, che la barca che vi viene offerta sia stata varata alla fine della vita di un progetto e quindi sia costruita sulla base di criteri meno moderni di una barca dello stesso anno ma espressione di un progetto più recente. L’ideale è comprare una barca varata fra uno e due anni dopo il lancio del modello, in modo che il cantiere abbia avuto il tempo di rendersi conto di eventuali difetti progettuali e li abbia corretti. Il prezzo della barca nuova è certamente un indice della qualità complessiva del progetto.
8)L’identikit dell’armatore
Nel corso di una visita non potrete mai capire che cosa non funziona a bordo, ma potrete farvi un’idea dell’armatore. Per questo il livello generale di cura e di pulizia è importante: vi consiglio di guardare sotto ai paglioli lo stato delle sentine, il livello di ossidatura delle valvole e delle prese a mare. L’armatore che non ama la sua barca, di solito, non si prende cura degli interni. Alla larga, in questo caso!
9)Occhio alle provvigioni del broker
Prima di staccare l’assegno di garanzia al broker (se ha intermediato per voi), fatevi prima dire quali sono le sue provvigioni (di solito tra il 3% e il 5%). Se l’offerta è accettata, il broker vi invierà la bozza di un contratto preliminare di vendita. Il contratto preliminare impegna sia il venditore, sia il compratore a stipulare il contratto di vendita al prezzo concordato entro una certa data.
10)Ok, il perito è giusto
Nel frattempo, è consigliabile commissioniare a vostre spese una verifica tecnica ad un perito di fiducia. L’impegno a comprare è subordinato al buon esito della perizia. È consigliabile che il perito sia conosciuto e stimato anche dal venditore o dal broker che ha condotto la trattativa: se il nome è approvato prima della perizia, in caso di problemi la perizia non potrà essere contestata.
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2 commenti su “Mi compro la barca usata: guida all’acquisto in 10 mosse”
Se cercate un cruiser il miglior acquisto è una barca restituita da una società di charter. In media hanno 5 o 6 anni e sono fresche di carenaggio. È anche facile concludere un leasing con una formula di ownership, il broker vi aiuterà anche a costituire una ASD ad hoc e per il cambio bandiera (Malta resta la migliore).
Per una barca sportiva, guardate il palmares se ne vale la pena; per un Class 40 o un open 50 mettete in conto un badget iniziale di un paio di milioni, oltre lo sponsor sarà utile una campagna di crowd funding.
ciao Pierfrancesco,
mi dai più info su ASD e cambio bandiera. Grazie