
Affermare che un ‘plasticone’ può essere affascinante quanto una barca d’epoca è finalmente cosa (quasi) accettata. E non solo, è forse anche importante farlo, perchè sottolinea il ruolo fondamentale che anche queste barche hanno avuto, e che continuano ad avere.
Come stiamo vedendo, infatti, il mondo della vela sta cambiando, aprendosi a tante Classic Boat, emblematiche, se vogliamo, della sua stessa storia. Raccontare il genio e la storie dietro le barche in vetroresina diventa così ben accetto, se non necessario. Soprattutto quando si parla di grandi firme e di grandi barche, come nel caso del Rainbow (C&C 61, 1972), un progetto in grado di segnare un punto di svolta epico nel mondo della nautica.

Rainbow – C&C 61
Lungo 18.67 metri fuori tutto, 15.24 m al galleggiamento e 4.60 metri al baglio massimo, il C&C 61 fu, a suo modo, un progetto folgorante. Costruito a partire dal 1971 dai cantieri C&C (Ontario; CAN) su progetto di Cuthbertson&Cassian, fu una delle prime e più grandi imbarcazioni in sandwich di balsa mai costruite.
Nel 1971, infatti, nessuno aveva mai visto uno scafo in sandwich di tali dimensioni, dimostrando quanto i due canadesi fossero lungimiranti pionieri nel mondo della nautica, assemblando fibra di vetro e balsa (sandwich di balsa) in modo da creare scafi più leggeri e rigidi.
La costruzione a sandwich è infatti stata “l’uovo di Colombo” per ottenere strutture leggere ed estremamente rigide. Una tecnica ancora oggi utilizzata e riconosciuta nel linguaggio comune come “composito”, anche se i materiali impiegati sono diversi.
Il “rischio” di farsi costruire una barca per quegli anni così innovativa, non poteva però che prenderselo una persona già di suo “visionaria”. E così, fu. L’odierno Rainbow (ex – Robon III) infatti, è stato del fumettista Stan Lee – papà di Spiderman e di tutto il “Mondo Marvel”.

Guardando però meglio al progetto, il C&C 61 nacque originariamente come fast-cruiser, una barca progettata per essere tanto performante quanto confortevole, favorendo quindi sia la crociera che la competitività, quest’ultima basata sullo standard dei 12 Metri Stazza Internazionale di allora. Un intento indubbiamente ambizioso che venne, però, raggiunto senza intoppi.
Competitivo fin dalle prime regate, il C&C 61 si dimostrò infatti un progetto carico di numeri vincenti, qualità ben dimostrata dal Rainbow stesso (allora Robon), vincitore della famosa Newport Bermuda Race del 1972, una regata di oltre 635 miglia nautiche combattute tra 178 barche, principalmente di bolina, con venti, a tratti, oltre i 70kn…

Rainbow – Dal 2000 a oggi
Nel 2000 Rainbow cambia proprietà, acquisita dalla famiglia Rocca, che la riporta al suo antico splendore dopo un refit totale degli impianti e di alcune parti dell’attrezzatura in coperta, che ha mantenuto il carattere e lo stile originali. Otto lunghi mesi di cantiere dopo, il Rainbow riprende il mare, per partecipare alle regate e navigare in crociera in ogni angolo del Mediterraneo.
Per partecipare ai più prestigiosi circuiti d’epoca e moderni però, il Rainbow ha incontrato non pochi problemi, almeno fino a più recenti aperture nei confronti dello IOR e delle Classic Boat, che giusto oggi vediamo raggiungere un apice. Ovviamente, non ogni caso è stato però spiacevole e, tra le tante, ricordiamo la felice partecipazione del Rainbow alla Vela Cup del 2015 o alla più recente 17ma edizione del Raduno Vele Storiche Viareggio, nel 2022.
- Hai un una Classic Boat e ci vuoi raccontare la sua storia? Scrivicela alla mail deluise@panamaeditore.it, corredandola di qualche immagine della barca. La pubblicheremo sul Giornale della Vela!
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- Hai uno IOR / Classic Boat? Partecipa alla VELA CUP, da quest’anno è aperta anche ai Classic IOR e alle Classic Boat più in generale, come a tutte le barche con più di 25 anni!