Fuoribordo elettrico per il tender: ecco tutto quello che devi sapere

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Un tender motirizzato con il Travel 1003 C di Torqeedo
Un tender motirizzato con il Travel 1003 C di Torqeedo

È il momento giusto per scegliere di motorizzare il proprio tender con un fuoribordo elettrico. Il vantaggio non è solo economico, dovuto a manutenzione nulla e costi di ricarica minori rispetto al carburante. Con un fuoribordo elettrico puoi entrare nelle rade protette, puoi stivarlo in un gavone quando non lo usi e muoverti silenziosamente in rada e in banchina anche di notte, senza disturbare i vicini di ormeggio.

Come nell’automotive: si parte dalle motorizzazioni elettriche “leggere”

La rivoluzione elettrica sta procedendo per fasi nella nautica, così come è stato per l’automobile. Se qualche anno fa tra i primi modelli di auto elettriche c’erano solo citycar e piccole utilitarie, oggi troviamo anche SUV e station wagon da lunga percorrenza. Lo stesso fenomeno si sta ripetendo anche nella nautica, con saildrive ed entrobordo elettrici per barche a motore che hanno ancora un mercato limitato, mentre i fuoribordo elettrici per tender e piccoli battelli sono sempre più diffusi. Il mercato è ormai maturo per accogliere la rivoluzione, ne abbiamo avuto un evidente riscontro facendo la conta dei produttori di fuoribordo elettrici presenti agli ultimi saloni nautici, di Genova, Amsterdam e Düsseldorf. Ma perché è il momento giusto per scegliere un fuoribordo elettrico per il tender? Abbiamo fatto due chiacchiere con Gennaro Giliberti, direttore della Business Unit Torqeedo per l’Italia, per capire i reali vantaggi di chi oggi preferisce un fuoribordo elettrico ad uno termico per motorizzare il tender.

Fuoribordo termico vs termico: chi vince?

Per fare un confronto reale tra un motore fuoribordo elettrico ed uno termico, bisogna prima di tutto fare chiarezza tra le potenze. Se dovessimo fare una mera conversione numerica da CV (cavalli vapore, utilizzati per esprimere la potenza dei termici) a kW (kilowatt, utilizzati per gli elettrici) basterebbe sapere che 1 CV corrisponde a 735,49875 W. In questo modo dividendo la potenza espressa in cavalli vapore per 0,735 otterremmo, approssimando, la potenza equivalente espressa in kilowatt.

Un motore elettrico però è radicalmente diverso da un motore termico, al suo interno sono presenti pochissime complicazioni meccaniche e di distribuzione, quindi da un punto di vista fisico è molto più efficiente di un motore termico, con perdite di energia minori e un rendimento più alto. Il dato della potenza che viene fornito dai produttori di motori termici si riferisce alla potenza al volano, che in realtà risente della distribuzione e degli organi di trasmissione ed è un dato più alto della reale potenza all’elica. Il motore elettrico con batteria ed inverter è invece calettato direttamente sul morso dell’elica e non risente della trasmissione, quindi tutta la potenza – con perdite minime – viene trasformata direttamente in spinta. Il motore elettrico poi fornisce subito la coppia massima, che invece viene raggiunta dopo un certo tempo dal motore termico, ed è in grado di raggiungere coppie elevate con un singolo rapporto. Questo consente al fuoribordo elettrico di sfruttare la coppia massima su tutto il regime di funzionamento senza perdite di potenza, utilizzando eliche più performanti che non riuscirebbero a raggiungere gli stessi giri al minuto su un motore termico esprimendo la stessa coppia.

Per riassumere semplificando possiamo calcolare la reale potenza di un fuoribordo elettrico duplicando quella nominale che si otterrebbe con la mera conversione. Ad esempio il motore Travel 1103 di Torgeedo, che ha una potenza in ingresso di 1100 watt, avrebbe una potenza nominale equivalente di 1,5 cavalli vapore, ma la reale potenza alla spinta è paragonabile a quella di un fuoribordo termico da 3 CV.

Batteria e ricarica: come funziona?

Il prezzo, e il funzionamento, di un motore elettrico dipendono per la maggior parte dalla batteria. Da essa dipendono direttamente la potenza del motore, la durata della carica, il tempo e il prezzo della ricarica. Torqeedo fornisce un pacco batteria standard – su tutti i suoi motori – che permette di avere un’ora di autonomia alla massima potenza. Sul Travel 1103 troviamo una batteria da 915 W che alla massima potenza riesce a spingere un tender di 3 metri a circa 5,5 nodi di velocità per un’ora. Il caricabatteria fornito assorbe circa 90 Wh – meno di quanto assorbe un asciugacapelli – e riesce a ricaricare da 0 a 100 la batteria del motore in circa 10 ore. Per la ricarica si possono utilizzare le prese in banchina e a terra, il generatore, le batterie di bordo con l’inverter o anche un pannello solare.

Prezzo della ricarica e dell’energia permettono – in generale – di risparmiare rispetto alla benzina, con qualche accorgimento. Se si accende ogni volta il generatore apposta per ricaricare il motore, la ricarica diventa antieconomica. Combinando invece diversi tipi di ricarica, una volta a terra, una volta con il generatore, una volta con il pannello solare, il prezzo della ricarica si abbassa notevolmente. Il vantaggio economico stimato per un utente professionale è apprezzabile in circa 3 anni; per un utente privato la stima è più difficile, ma contiamo che un motore elettrico ha sì un prezzo d’ingresso più alto, ma dura diversi anni in più di un termico e costa molto meno in termini di manutenzione. Un motore elettrico brushless infatti non ha sostanzialmente parti soggette ad usura meccanica, e quindi non esiste il cambio olio e ha una manutenzione praticamente nulla: dura molto di più nel tempo. Più si allarga il mercato e più migliorano le tecnologie, più scende il prezzo di partenza dei motori elettrici, che è legato a doppio filo a quello delle batterie. Torqeedo, per esempio, è già riuscita a ridurre di circa 200 euro i prezzi di listino dei propri motori quest’anno.

Quali sono i vantaggi per chi sceglie un fuoribordo elettrico?

Oltre a risparmiare per carburante e manutenzione, l’elettrico offre altri vantaggi all’utilizzatore. In primis i motori fuoribordo elettrici sono rispettosi dell’ambiente perché azzerano le emissioni in mare, e quindi consentono di accedere con il tender ad aree marine protette e rade interdette ai motori a combustibile. Inoltre sono motori assolutamente silenziosi, che permettono di spostarsi senza disturbare in rada e in banchina, a qualsiasi ora del giorno e della notte. L’ultimo vantaggio, che per gli utilizzatori frequenti diventa il vantaggio principale, è che il fuoribordo elettrico si può smontare e stivare in un gavone, oppure chiudere in una borsa e trasportare con comodità. Questo vantaggio consente di evitare di dover tenere il fuoribordo su un pulpito, lasciato in posizione scomoda ed esposta durante la navigazione a vela, e permette di portarsi in giro il package tender + motore comodamente nel bagagliaio dell’automobile.

Una previsione futura che è possibile fare riguarda il momento in cui, giocoforza, scatteranno le prime limitazioni sui motori marini a combustione. A quel punto infatti, il motore termico con i filtri diventerà antieconomico e non avrà più la leva del prezzo come vantaggio sul motore elettrico, che probabilmente avrà un listino stabilizzato. Oltre al costo del carburante c’è anche da considerare la comodità di non dover tenere taniche di benzina a bordo. Occupano spazio, pesano e spesso sporcano, oltre ad esporre a rischio incendio la barca, e in più obbligano all’operazione del trasbordo, spesso in condizioni scomode e pericolose. Tutto questo viene evitato con il fuoribordo elettrico, che risulta più comodo da gestire e più sicuro. Vantaggi economici sì, ma quelli pratici sono i vantaggi più evidenti di chi sceglie l’elettrico oggi.

Federico Rossi

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