Corrosione galvanica in barca. Cosa è e come combatterla
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Quando la barca è a riposo, magari per l’invernaggio o per lunghi periodi di pausa, non dovete dimenticarvi del nemico numero uno dei metalli di bordo (e quindi di eliche, linee d’asse, prese a mare, assi timone…): la corrosione galvanica.
Corrosione galvanica, cosa è
La corrosione galvanica è un fenomeno generato dal passaggio di corrente tra due metalli diversi, definiti nobili e meno nobili: se immersi in una soluzione salina, e collegati tra loro elettricamente, particelle di metallo meno nobile migrano verso quello più nobile intaccandone l’integrità e sostanzialmente corrodendolo.
Pensate per esempio alle appendici metalliche immerse: le eliche, le linee d’asse, le prese a mare, i timoni. Alcune di esse sono già collegate elettricamente fra di loro: elica e linea d’asse, per esempio. Altri elementi invece possono essere collegati attraverso l’acqua di mare presente in sentina o un ponte di sale.
Zinchi, gli alleati contro la corrosione galvanica
Per evitare che la corrosione avanzi e intacchi in maniera pericolosa la vostra imbarcazione dovete provvedere al controllo degli zinchi e alla loro eventuale sostituzione se ormai consumati.
La loro funzione è quella di sfruttare la naturale propensione alla corrosione prima di altri metalli. Una volta alata la barca, se li vedrete usurati, vuol dire che hanno fatto in modo egregio il loro lavoro: si sono meritevolmente “sacrificati” per salvare elica, linea d’asse o presa a mare. Ovvio che se la barca è sprovvista di zinchi o li ha esauriti, sarà soggetta alla corrosione dei suoi metalli immersi fino a compromettere la stessa sicurezza. Pensate ai danni di una presa a mare che si corrode fino a bucarsi.
Quando e come cambiare gli zinchi
Quando la barca è in secca, verificate lo stato di usura degli zinchi, sia quelli sugli organi di trasmissione, che quelli montati a filo della carena. Se lo spessore degli anodi sacrificali è inferiore alla metà di quello originale, procedete alla sostituzione.
Per facilitare questa operazione a volte è utile dare qualche leggero colpo con il martello, per distaccare gli zinchi dalla sede del supporto. Pulite con una spazzola di ferro la piastra di massa o la zona di fissaggio, come l’asse dell’elica o la pala del timone.
- Leggi anche: I controlli da eseguire con la barca in secca
Il separatore, altro rimedio
Un’altra causa di formazione della corrente galvanica è data dagli agenti esterni. Pensate a quando siete collegati con il cavo 220 V in banchina. Il suo conduttore di terra, essendo comune a tutte le colonnine, può di fatto realizzare un collegamento fra le parti metalliche delle altre barche connesse in banchina e la vostra. Attenzione che il collegamento tramite conduttore di terra avviene anche con la spina inserita nella colonnina e con interruttore della presa staccato.
Per evitare la diffusione delle correnti galvaniche attraverso il cavo elettrico di rete a 220 V della banchina, bisognerebbe installare un separatore galvanico sulla linea a 220 V in ingresso: ce ne sono di diversi modelli in commercio. Un’altra soluzione per proteggersi dalle correnti della banchina è quella di utilizzare un trasformatore elettrico che per sua natura è un separatore galvanico, con rapporto 1 a 1 o meglio ancora con ingresso (lato banchina) 110 / 220 V e uscita (lato barca) 220 V per chi ormeggia la barca non solo in Italia, e dimensionato per la potenza necessaria dell’imbarcazione (mediamente 4 kW).
Il difetto della soluzione oltre al costo elevato, è il peso (40 kg circa) che lo rende adatto solo a grandi imbarcazioni.
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