Come mettere a riposo l’entrobordo. Ecco cosa fare
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Per il disarmo invernale dell’entrobordo della vostra barca potete affidarvi a un’officina specializzata o, se siete degli smanettoni, provare a eseguire voi stessi le operazioni di messa a riposo: c’è più soddisfazione, no? Senza contare il risparmio!
Invernaggio entrobordo – Se la barca è in acqua
1. Accendete il motore e fatelo girare fino a quando non ha raggiunto la temperatura di esercizio: è un’operazione da effettuare durante una breve navigazione, di modo che anche l’olio dell’invertitore possa circolare.
2. Se il motore è vecchio e usato (quindi è ipotizzabile sia stato lubrificato con oli minerali) e quindi non conoscete il suo stato di pulizia interno, svuotate l’olio e inserite del nuovo “olio di lavaggio” fino al livello più basso dell’asticella di controllo. Avviate il motore e tenetelo a bassi giri per un po’, così eliminerete eventuali morchie che al contatto con i moderni oli sintetici o semisintetici si staccherebbero mettendo a repentaglio la corretta lubrificazione e quindi il motore stesso, dopodiché potrete eliminarlo e procedere con le normali operazioni di manutenzione.
3. Alcuni produttori consigliano di aggiungere, a motore acceso, un olio emulsionante all’acqua del circuito di raffreddamento in proporzione 1:5 per garantire all’impianto una migliore resistenza alla corrosione.
4. Una volta spento il motore, asciugate bene l’impianto di raffreddamento (se si tratta di circuito aperto, che utilizza direttamente l’acqua di mare): potete lasciarlo bagnato in caso di sistema indiretto (l’acqua viene aspirata per raffreddare un liquido refrigerante che circola in un circuito chiuso), a patto di aggiungere una soluzione di acqua e antigelo.
Invernaggio entrobordo, se la barca è su
1. Se avete appena cambiato l’olio del vostro entrobordo, collegate il sistema di raffreddamento del motore a una fonte di acqua dolce, dopodiché avviatelo in modo tale da mettere in circolo l’olio appena sostituito per togliere i depositi salini dal circuito di raffreddamento.
2. Pulite o sostituite il filtro dell’aria, dopodiché sigillate i circuiti e le prese d’aria: il variare della temperatura e dell’umidità durante il disarmo invernale può provocare la corrosione dei segmenti dei pistoni, delle camicie dei cilindri e delle superfici di rotolamento non adeguatamente protette.
3. Verificate la perfetta tenuta delle fascette, dei tubi e delle guarnizioni del sistema di raffreddamento, se sono usurate sostituitele.
4. Controllate la tensione e l’allineamento della cinghia (la presenza di polvere nera indica usura della cinghia per cattivo allineamento).
5. Assicuratevi dello stato di salute della girante e al primo segnale di usura cambiatela: tenete presente che la girante in gomma andrebbe rimossa nei periodi di inattività, altrimenti le pale che sono pressate contro la camma si deformano.
6. Asciugate accuratamente le sentine per mantenere secca l’aria intorno al motore.
7. Se non potete stivarlo coprite il motore fuoribordo con un telo in modo da proteggerlo dalla polvere: occhio a non utilizzare coperture di plastica, che mantengono l’umidità al loro interno non essendo traspiranti e favoriscono la condensa.
8. Chiudete bene gli sfiati del serbatoio (per evitare la perdita di carburante).
9. Sostituite gli zinchi del blocco motore e negli scambiatori di calore (nei sistemi di raffreddamento a circuito chiuso).
10. Cambiate i filtri gasolio: si tratta di un lavoro indispensabile per evitare la creazione di alghe, che verrebbero immediatamente aspirate dal motore alla prima messa in moto, intasando i filtri.
11. Verificate che non sia ostruito il circolo d’aria nella sala macchine per evitare l’addensarsi di gas pericolosi
12. Infine, prendete nota di tutto quanto dovrete sostituire prima di rimettere la barca in acqua e ordinatelo subito (olio, filtri), evitando così i rincari derivanti dalla maggiore richiesta all’inizio della nuova stagione.
Chi fa da sé…
Vero è che con un’officina specializzata (e di fiducia) si va sul sicuro quando si tratta di disarmo invernale, tuttavia la filosofia del fai da te può aiutare a non farsi fregare e a imparare a riconoscere da soli potenziali guasti.
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