
A Roma sabato 4 febbraio per gli armatori e le barche in vetroresina è una data storica. Le barche IOR (International Offshore Rule) anche in “plastica” costruite dal 1970 al 1984 potranno partecipare alle manifestazioni dell’AIVE (associazione Italiana Vele Epoca).
In pratica finalmente quasi tutte le barche di 40/50 anni se in buono stato di conservazione e che non siano state stravolte rispetto all’originale, e abbiano già ottenuto un certificato IOR in passato, si elevano al rango di barche storiche. Ve lo avevamo già annunciato qui.
Classic IOR – Nella storia, anche se in vtr
La notizia è clamorosa perché sino ad oggi queste bellissime barche che si rifacevano allo IOR erano considerate figlie di un Dio minore rispetto alle barche d’epoca in legno.
Lo IOR è il regolamento di regata nato nel 1970 che ha influenzato almeno sino al 1984 tutta la produzione di serie oltre ai prototipi da regata pura. Adesso avranno finalmente il riconoscimento che si meritano, quello di essere veri classici della storia dello yachting.
Prue slanciate, poppe allungate chiuse, larghezza massima concentrata al centro, grandi genoa e piccole rande. Le barche IOR sono facili da riconoscere, hanno uno stile inconfondibile.
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E poi, per la prima volta anche la vetroresina (VTR) diventa un materiale classico al pari del legno o dell’alluminio.
Potenzialmente centinaia di barche potranno partecipare al circuito AIVE assieme alle barche d’epoca e classiche in una classifica a parte, Classic IOR, che le raduna tute insieme.
Classic IOR – Di chi è il merito della rivoluzione
Nel 2023 sono la bellezza di 17 le regate AIVE in programma in Italia, da aprile a ottobre, lungo tutto il Tirreno e l’Adriatico. Ma analogamente anche in Francia e in Spagna vengono accettate le barche IOR nelle manifestazioni veliche dove sino a ieri erano banditi gli scafi in vetroresina. Insomma, in tutto il Mediterraneo d’ora innanzi ci saranno regate riservate ai Classic IOR, dando nuove opportunità alle barche costruite dal 1970 al 1984.
Buona parte del merito di questa rivoluzione è del nuovo direttivo dell’AIVE governato dal nuovo presidente Giancarlo Lodigiani e dal segretario generale Gigi Rolandi, spalleggiati dal CIM (Comitato Internazionale Mediterraneo) che sovrintende dal punto di vista sportivo a tutto il movimento delle barche storiche e classiche, promotori il segretario generale Renaud Godard e il vicepresidente Francesco Foppiano.

Classic IOR – Chi può partecipare
Per farvi capire la portata di questa apertura, oggi per fare alcuni esempi, barche da regata famose ma sino ad ora escluse dal circuito delle regate d’epoca come Brava, Moby Dick, Ganbare. Sulle barche di serie di cantieri prestigiosi come Grand Soleil, Swan, X Yachts, i “lavori” sono in corso. Come per tantissimi altri cantieri e modelli dal 1970 al 1984.

Classic IOR –Grandi firme hanno progettato barche mitiche
Finalmente hanno il giusto tributo anche i grandi designer che hanno progettato barche bellissime e memorabili.

Parliamo di miti della progettazione come Vallicelli, Finot, Farr, Peterson, Kaufmann, Carter, Sparkman&Stephens, Norlin, Chance, Carcano… solo per citarne alcuni.
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Classic IOR – Gli eventi AIVE 2023 sono qui
I Classic IOR potranno regatare in una categoria a loro riservata nei 17 eventi AIVE, assieme a monumenti dello yachting come i 15 metri stazza internazionale Mariska, Hispania, Tuiga e The Lady Anne.
Sarà uno spettacolo memorabile e per chi possiede una barca IOR un’occasione che aspettava da anni che adesso diventa possibile.

Le tappe 2023 degli eventi AIVE (che iniziano a fine a marzo con la terza edizione della Genova Sailing Week dello Yacht Club Italiano a Genova, da quest’anno aperta anche alle classi metriche come i 5.5, i 6 e gli 8 M S.I. e proseguono lungo tutto la stagione – e le coste italiane- con la tradizionale chiusura il 12 e 15 ottobre a Viareggio per le Vele Storiche) sono consultabili nel calendario sul sito di AIVE.
Hai uno IOR? Raccontacelo!
- Hai uno IOR e ci vuoi raccontare la sua storia? Scrivicela alla mail deluise@panamaeditore.it, corredandola di qualche immagine della barca. La pubblicheremo sul Giornale della Vela!
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5 commenti su “Classic IOR: anche le barche in vetroresina dal 1970 diventano storiche”
Grazie per questo splendido articolo che pubblicizza un momento davvero storico per noi appassionati!!!!
Mio padre regatava su ” YENA” di Sergio Doni…….oltre vent’anni insieme …Lari Alessandro, per gli amici “Sandro “
Vihuela, Vanessa e Vinca, della famiglia Violati progettati da Carcano e costruiti da Peppino Gallinari di Anzio e Moby Dick penso progettato da Peterson sempre costruito da Peppino Gallinari di Anzio erano comunque in lamellare.
L’articolo è molto bello e ricorda le più belle barche, che hanno fatto la storia della vela italiana.
Temo che nell’articolo si sia fatta un po’ di confusione con le date e fra le barche menzionate… Assodato che è merito dell’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca) se, dal 1982, le barche d’epoca e quelle classiche possono regatare fra di loro suddivise fra yachts d’epoca (progettati e/o costruiti, in legno o metallo, prima del 1949) e yachts classici (progettati e/o costruiti, in legno o metallo, entro il 31 Dicembre del 1975) la stessa A.I.V.E. è stata sempre (da più parti) criticata proprio per la sua strenua resistenza avverso l’iscrizione, nei suoi registri, degli innumerevoli yachts a vela in vetroresina costruiti sin dai primi anni ’60…Resistenza che, ora, è evidentemente caduta. Resto, comunque, stupefatto nel leggere e vedere come nell’articolo si parli di barche prestigiose come Vanessa (costruita da Gallinari in legno nel 1975) o Ganbare (costruito in legno da Eichenlaub nel 1973) che già, a tutti gli effetti rientravano fra gli yachts classici (secondo la definizione originaria dell’A.I.V.E.) così come il Brava (costruito, nel 1980, dal cantiere americano Minneford) o il Brava II (costruito in legno da Morri & Para) ma come comportarsi con i numerosi prototipi realizzati in composito che, forse, è eccessivo, definire classici…Per giunta escludendo, al contempo, tutti gli yachts a vela in vetroresina costruiti prima del 1970 (e, magari, mai stazzati secondo il Regolamento di Stazza I.O.R. entrato in vigore dal 1 Gennaio del 1971) come ad esempio, per citarne solo alcuni, il Gaia (progettato da S&S e costruito da Benello) oppure i numerosi modelli, costruiti dal cantiere Alpa prima del 1970, come l’ Alpa 9 (del 1967), l’Alpa 11 Maica (del 1967), l’Alpa 11,50 (del 1968) o l’Alpa 15?
Lo IOR è stata una stagione memorabile per le attività, lo sviluppo e la competizione velica. Ha promosso lo sport dilettantistico e popolare creando barche moderne e sicure……a costi abbordabili.
Da anni il marketing che orienta il mercato è focalizzato sulle barche da crociera e i piccoli cantieri non sono più competitivi.
Le barchette di un tempo, low cost, spartane e artigianali non le vuole più nessuno. Per contro la flotta presente nei porticcioli e i marina è quasi esclusivamente di vecchia concezione IOR.
Un patrimonio sottoutilizzato che se rimesso in circolo può rivelarsi un volano enorme per il mercato, i cantieri, le velerie, ecc.
Speriamo che i giovani imparino a conoscerlo e ad apprezzare sempre più il rapporto prezzo /qualità di questo tipo di imbarcazioni e la soddisfazione di veleggiare IOR.
Era ora