Ci sono due barche di Felci Yacht Design tra le migliori d’Europa
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Due barche italiane dello studio Felci Yacht Design sono tra le migliori d’Europa. Al Salone Nautico di Dusseldorf, in programma dal 21 al 29 gennaio, saranno svelate le barche vincitrici dell’European Yacht of the Year Award, uno dei premi più prestigiosi della cantieristica mondiale.
Doppio colpo per Felci Yacht Design
Tra le decine di barche candidate c’è un solo designer/progettista che ha due barche candidate alla vittoria, l’italiano Felci Yacht Design. con il Dufour 37 (m. 10,77 x 3,80) e con l’Ice 62 Targa (m. 17,99 x 5,20).
Una bella soddisfazione per lo studio di Umberto Felci e Lorenzo Giovannozzi che con queste due nuove barche dimostrano ancora una volta la loro ecletticità.
Infatti sono due barche diversissime tra loro, pur mantenendo il tratto inconfondibile dei designer italiani.
Per fare un paragone dell’eccezionalità della doppia candidatura, è come se negli Oscar della cinematografia un regista avesse due film tra i candidati alla vittoria.
Non è la prima volta che Felci Yacht Design ha due barche candidate, era già accaduto anni fa quando i loro Dufour 405 e Esse 850 avevano addirittura vinto entrambe European Yacht of the Year.
Felci Yacht Design – Dufour 370 e Ice 62 Targa
La prima candidata alla vittoria all’European Yacht of the Year progettata dallo studio di Umberto Felci e Lorenzo Giovannozzi è, nella categoria Family Cruiser, la francese Dufour 37 dove il primo premio se lo gioca con il Bente 28 e il Linjett 39.
L’altra barca firmata da Felci Yacht Design all’European Yacht of the Year è, nella categoria Luxury Cruiser, dove la candidata è l’Ice 62 Targa del cantiere italiano Ice Yachts che è in lizza con Nordship 500 DS, Oceanis Yacht 60 e Oyster 495.
Felci Yacht Design – L’unicità dell’approccio progettuale
Quasi trent’anni di attività, oltre cento modelli di barche progettate e costruite di ogni genere, dalla piccola deriva al mega yacht, dal catamarano da crociera al monoscafo da regata pura. Sono pochi, forse nessuno nel loro settore, che può vantare una produzione così varia, Felci Yacht Design è uno dei riferimenti mondiali nel campo delle barche a vela. Loro, la barca la progettano a 360% dalle linee d’acqua al design dell’opera morta. Per Felci Yacht Design è altrettanto importante la costruzione di uno scafo con nuovi materiali esotici e il dettaglio di un mobile in legno massello. Sanno progettare tutto quello che è “barca”. Questa è la loro unicità.
Felci Yacht Design – Umberto Felci racconta il suo team
Ci siamo fatti raccontare da Umberto Felci la storia del suo studio e chi fa parte del team: “La mia formazione nasce in primis come velista di classe olimpica. L’abitudine a lavorare per obiettivi, di analizzare le componenti in modo separato e razionale sono state la base necessaria per i miei primi progetti, avvantaggiato anche dall’esperienza tecnica che solo una competizione di alto livello ti può dare.
Mi piace timonare, sentire quello che la barca ha da trasmettermi, così come facevo quando per ore attraversavo il lago in allenamento con il 470. Un’attitudine che mi è rimasta, molto forte, e che credo sia ancora alla base di ogni progetto nuovo.
Dopo la mia laurea in Architettura al Politecnico di Milano ho passato quasi dieci anni di libera professione in cui ho realizzato i miei primi progetti. Poi ho fondato con Elda Cortinovis e Lorenzo Giovannozzi la Felci Yacht Design.
Il mio principale ruolo lo definirei di front man e direttore d’orchestra, cercando di essere aperto e attento alle nuove tendenze tecniche e concettuali, e desideroso di condividere tutte le conoscenze con il team.
L’incontro con Lorenzo Giovannozzi, ingegnere, è stato determinante. C’è stata subito un’ottima intesa. Devo soprattutto a lui l’intuizione di aprirci ed esplorare il mondo delle barche da crociera e così sono nati i nostri primi fast-cruiser, barche di sintesi che rispecchiano la nostra filosofia.
Poi c’è Elda Cortinovis, laureata in economia, a cui è affidata la gestione manageriale, necessaria per fare le scelte imprenditoriali corrette, gli investimenti nella ricerca e nelle risorse.
Al team si è unito l’architetto Gabriel Treddenti, argentino, che ha studiato alla scuola di Frers. Alla sua preparazione tecnica scientifica ha aggiunto l’esperienza sul campo di regata, l’esperienza di cantiere e una grande capacità pratica.
Con noi c’è poi l’ingegner Guillaume Petit, che si contraddistingue per la sua flessibilità intellettuale e curiosità illimitata. La Laurea all“Ecole National Supérieure de Techniques Avancées” e l’esperienza al Crain di La Rochelle, sono il substrato del suo apporto tecnico e creativo che trova la sintesi nelle sue complesse realizzazioni tridimensionali.
Infine Giulia Manfrin, laureata in ingegneria nautica a La Spezia, appassionata surfista, pronta ad accettare ogni sfida progettuale, con una meticolosa attenzione al dettaglio che per noi è un vero caposaldo della progettazione”.
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