
C’è un vincitore assoluto della stagione nautica 2021/2022, il catamarano. Il suo principale antagonista, il monoscafo, sta facendo di tutto per tenere il passo, continuando a cercare soluzioni nuove. Com’è riuscito il catamarano ad affiancare il più titolato e storico rivale, salendo sul più alto gradino del podio nei gusti dei consumatori, forte del fatto che ormai ha raggiunto il 50% delle vendite totali del comparto delle barche a vela nel 2022?
Sono tanti i fattori, a partire dai suoi fondamentali che si riassumono nel suo vantaggio competitivo principale: ha il 30% almeno di spazi in più rispetto ad un monoscafo, a parità di lunghezza.
Tutto questo si traduce in un’imbattibile comodità. Basta osservare la larghezza di un qualsiasi catamarano e raffrontarla con quella di un monoscafo di analoga lunghezza per rendersi conto che un catamarano vale in termini di spazi calpestabili almeno quel famoso 30% di spazio extra.
Andiamo a vedere allora quali sono i 5 modi per godersi i catamarani, anche senza acquistarli, grazie alle offerte di vario genere presenti sul mercato.
Catamarani – 5 modi per goderseli
NOLEGGIARLO per la vacanza comoda
Non è un caso che il catamarano sia la barca in cima ai desideri del noleggio, per i suoi spazi e la sua comodità. è la barca preferita da chi noleggia e non ha velleità di “correre” a vela ma vuole stare comodo. In più, il doppio scafo lo rende stabile e non si inclina. Questo fa sì che il 70% della produzione annuale di barche nuove, quando si parla di catamarani, sia destinato alle società di noleggio.
Catamarani – Acquistarlo con il boat managment
Sono sempre di più gli armatori che comprano una barca affidandone la gestione a una società di charter (boat management): compri la barca a un prezzo di listino scontato, la metti a reddito guadagnando con i ricavi dal noleggio e nel tempo ti rifai dell’acquisto, dimenticandoti di burocrazia e manutenzioni. Usi la barca nel periodo concordato con la società, e sei più che tranquillo perché la tua barca è in buone mani.
Catamarani – Acquistarne una frazione
Si chiama “fractional ownership”. L’armatore può acquistare solo una quota del catamarano da un rivenditore, con un investimento ottimizzato di tot anni. Può usare la barca in un periodo prestabilito e al resto (ogni necessità logistica, tecnica e finanziaria) pensa il dealer. Come un programma di gestione, ma, appunto, “frazionato”. E meno dispendioso.
Catamarani – Acquistarlo per usarlo come una casa sul mare
Il classico “vendo la casa e mi compro la barca”. Il catamarano consente di farlo soprattutto a coloro che hanno questo sogno, ma non vogliono rinunciare a tutte le comodità di casa. Manutenzione e posto barca hanno un costo annuale in linea con quelli di un appartamento. Con il vantaggio che la tua casa è nel mare. E vai in vacanza spostandola dove vuoi.
Catamarani – Acquistarlo per navigare a lungo raggio
Stesse premesse del punto 4, ma filosofia diversa. Il catamarano è la barca ideale per navigare lungo ed esplorare i mari.e luoghi. Magari prendendo un anno sabbatico, oppure per godersi la pensione. “Mollo tutto e parto in barca”. Sono tanti, intorno al mondo, i “liveaboard” in catamarano e le persone che partecipano in cat ai grandi rally oceanici come la ARC.
Nelle prossime puntate passeremo in rassegna lo stato dell’arte del mercato dei catamarani e trimarani da crociera. Il servizio completo lo trovate sul numero cartaceo del Giornale della Vela di dicembre.
4 commenti su “Cat revolution: 5 modi per godersi il fenomeno del momento. Prima puntata”
Partiamo dall’assunto che la proprietà parziale è in declino e comunque dominata dai monoscafo. Escludendo natanti e Racer puri, i mono si dividono tra barchette “da dentisti” e i maxi dei paperoni. Il grande successo dei cat tra 45 e 57 piedi si chiama charter, letteralmente esploso col secondo anno di pandemia. Il charterista medio preferisce la stabilità e lo spazio vivibile in coperta, che si paga sotto, con cuccette loculi sconsigliato ai claustrofobici. E qui facciamo una prima distinzione tra armatori che hanno finito di pagare la barca, rigorosamente intestata ad una ASD fantasma registrata a Malta e quelli che la stanno ancora pagando in leasing (management o franchising).
Infine, “vendo casa e mi faccio il catamarano” anche NO! Per cominciare, paghi il doppio di posto barca e parliamo più di motor sailing che di vela pura. Sono dei ferri da stiro che quando va bene fanno 8 nodi… A meno che non parliamo di coppie sugli ‘anta, benestanti e senza catene che decidono di intraprendere in proprio l’attività di boat & breakfast e charter alla cabina per pagare le spese.
In cima alle vendite, soprattutto i plasticoni francesi in grande serie, infatti troviamo le stesse società di charter che sono anche concessionarie.
Pierfrà, coppie sugli ‘anta van bene anche sui quaranta, giusto?!
Le catene solo se c’è il fondo ghiacciato.