Cape 31, il monotipo superveloce di Mills (9m) arriva in Italia

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Cape 31
Il Cape 31 è un progetto di Mark Mills

Sbarca in Italia un monotipo che all’estero, soprattutto in Inghilterra, sta riscuotendo un ottimo successo. Stiamo parlando del Cape 31 (9,55 x 3,05 m), disegnato da Mark Mills. Uno scafo veloce, divertente, marino, trasportabile via terra e di semplice gestione: sia per le regate in monotipia che per le prove IRC. Il rivenditore italiano sarà Savona Shipyard.

Cape 31, il sogno del lord scozzese

Il progettista irlandese mago dell’IRC e dei Maxi superveloci (la sua ultima creazione è FlyingNikka) ha tramutato in realtà un concetto di barca pensato da Lord Irvine Laidlaw, magnate scozzese famoso sui campi di regata internazionali per le sue barche che portano il nome di Highland Fling.

Secondo Laidlaw, il Cape 31 avrebbe dovuto essere un One Design semplice e pulito, ad alte prestazioni e senza vincoli. Progettato per essere utilizzato in primis a Città del Capo (dove Laidlaw risiede), uno dei paradisi della vela, Mills ha ottimizzato il Cape 31 per ottenere una combinazione di prestazioni sia di bolina che alle portanti in condizioni di vento teso, mantenendo al contempo le performance con le arie più leggere.


Cape 31, la barca veloce nata in libertà

Così Mills: “Liberi dalle pressioni commerciali che di solito richiedono che un progetto di questa natura sia ampiamente pubblicizzato e spesso compromesso prima che la prima barca sia pronta per il varo, siamo stati in grado di concentrarci sul briefing e di consegnare uno speedster moderno e veloce”.

Prosegue il designer: “Sulla base della nostra esperienza nello sviluppo di scafi leggeri e veloci, con l’assistenza dei nostri partner di ricerca e sviluppo KND/Sailing Performance, abbiamo prodotto una forma di scafo con bordo libero basso e spigolo aggressivo che massimizza la stabilità di forma con venti tesi, ma che gode di una bassa superficie bagnata in posizione verticale.

Lo spigolo che corre in avanti verso prua aiuta a produrre un momento di innalzamento della prua in velocità nelle onde. La sfida di questo scafo per un progetto all-around è quella di bilanciare il baglio, la pienezza della prua e l’altezza dello spigolo a poppa per produrre il progetto più potente possibile alle portanti, senza eliminare le sue capacità di bolina”. I numeri parlano chiaro: 7,5 nodi di bolina, oltre i 20 alle portanti.

Una profonda pinna di deriva, un bompresso lunghissimo e un piano velico potente completano la barca, caratterizzata da un pozzetto aperto e da un piano coperta “più flush possibile” derivato direttamente dall’expertise di Mills nel mondo dei Maxi 72.

Il Cape 31, in effetti, si è rivelato da subito (è un progetto del 2017) un successo con oltre 50 imbarcazioni vendute in tutto il mondo. La flotta più grande si trova sulla costa meridionale del Regno Unito, con nuove flotte in crescita negli Stati Uniti, in Europa, Australia e Hong Kong.


Il Cape 31 in Italia

Come anticipato, adesso il Cape 31 ha un rivenditore ufficiale in Italia: a distribuirlo sarà in esclusiva la Savona Shipyard di Giorgio e Martino Tortarolo (grandi velisti, padre e figlio), che lavorerà congiuntamente con 31 North Yachting, agente ufficiale del Cape 31. Il cantiere savonese sarà la sede operativa e logistica della nuova Classe, già particolarmente affermata in Inghilterra e negli USA, dove i numeri veleggiano abbondantemente in doppia cifra.

Per informazioni e richieste di test: cape31@savonashipyard.com


Cape 31 – Scheda tecnica

Lunghezza ft 9,55 m
Lunghezza al galleggiamento 8,75 m
Baglio max 3,05 m
Dislocamento 1.800 kg
Pescaggio 2,45 m

 

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2 commenti su “Cape 31, il monotipo superveloce di Mills (9m) arriva in Italia”

  1. Progetto datato ormai.
    Penso che se Janneau apre le vendite di class 30 agli armatori privati (VPLP ai circoli) spaccherà i culi, ogni altra barca sportiva di 30 piedi non avrà più senso.

  2. Non credo che Mills sia particolarmente fiero di Flyng Nikka… Ha accontentato il capriccio di Lacorte, ma i risultati deludenti in altura hanno evidenziato tutti i limiti degli arm. I C foil retrattili sono sicuramente una strada migliore e più sicura.

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