Libertà, divertimento, albero in carbonio: così il “vecchio” Contender batte la crisi delle derive

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Il danese Soren Dulong Andreasen, campione mondiale Contender 2013
Il danese Soren Dulong Andreasen, campione mondiale Contender 2013

Ottanta iscritti al Campionato Italiano, quasi cento nella ranking list. Il 2022 per il Contender non è stato solo “un’ottima annata”, ma la conferma che la barca disegnata da Bob Miller – alias Ben Lexcen, il progettista di Australia II, primo scafo a togliere la Coppa America agli americani – ha da qualche anno invertito la tendenza al declino che affligge quasi tutte le derive.

Per il terzo anno di fila il nostro campionato ha registrato molti più partecipanti dei campionati di classi come 470, FD, Finn, Fireball per non parlare delle derive olimpiche come 49er e Nacra”, dice il presidente della Classe Luca Landò.

Contender, il “padre degli skiff”

Già, dopo le derive a larghissima diffusione come Laser, Dinghy e Optimist c’è proprio il “padre degli skiff”, come lo chiamano gli australiani o la “barca per scimmie”, come la definirono gli italiani all’arrivo dei primi esemplari (in Liguria cinquant’anni fa).

Le ragioni di questo ritrovato successo sono almeno tre, spiega Antonio Lambertini, campione mondiale nel 2012 e secondo quest’anno, per un solo punto, al Campionato Europeo ad Attersee, in Austria: “Il primo motivo è la libertà: il Contender è un singolo e ci puoi uscire appena vuoi o puoi, decidendo all’ultimo momento senza doverti organizzare per tempo con il tuo prodiere (o timoniere) come invece avviene sui “doppi”. Il secondo motivo è il divertimento: un singolo con il trapezio è certamente più difficile, almeno all’inizio, ma è molto più entusiasmante di barche come il Laser o il Finn dove per tenere la barca in assetto devi faticosamente cinghiare”.

Il terzo motivo? “Gli alberi in carbonio: con quelli in alluminio di una volta dovevi essere un peso massimo per planare in bolina con vento forte, oggi ci sono diversi timonieri sui 70 chili nelle parti alte delle classifiche, anche con 20 nodi e più. Il danese Dulong Andreasen, già campione mondiale ed europeo, pesa 75 chili”.

Contender, barca “italiana”

Anche se australiano di nascita, il Contender parla perfettamente l’italiano: merito dei sette titoli iridati vinti dal mantovano Andrea Bonezzi ma anche dei mitici scafi in legno realizzati fino a qualche anno fa dal padre Vito e tuttora ricercati in tutto il mondo. I nuovi Bonezzi, tutti in epossidica, sono oggi realizzati da Luca, figlio di Vito e fratello di Andrea, che lo scorso giugno ha festeggiato nel suo cantiere a Riva del Garda l’uscita dallo stampo dello scafo numero cento. Nel frattempo, sempre a Riva, un altro costruttore italiano ha ottenuto dalla Classe Internazionale, proprio quest’anno, la licenza di costruttore autorizzato: le barche di Fontana-Lorenzi, questo il nome del cantiere, saranno tutte in legno.

Il Campionato Italiano

A rendere speciale l’annata del Contender è stato sicuramente il Campionato Italiano a Gravedona a cui hanno partecipato ben ottanta barche di cui molte da Olanda, Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Inghilterra: un campionato tricolore ma dal sapore europeo, vinto con merito da Luca Bonezzi reduce da una bellissimo quarto posto alla settimana di Kiel. Sempre a Luca Bonezzi è andato il Trofeo Carlini, che, come la Coppa Italia nei Finn, stabilisce la ranking list nazionale (quest’anno con ben 97 partecipanti) e premia il timoniere che ha ottenuto il miglior punteggio dopo le sei regate nazionali della stagione.

Luca Bonezzi

Un’anticipazione: il prossimo anno il Campionato Italiano Contender si terrà in Sicilia a Sferracavallo, a ovest di Palermo, dove un gruppo di imprenditori ha deciso di far nascere un circolo agonistico con un progetto ambizioso: diventare in poco tempo un punto di riferimento per regatanti italiani e stranieri.

Il Campionato Italiano Contender 2022 a Gravedona. Una fase della partenza

Tra gli organizzatori spicca il nome di Francesco Bruni: inevitabile che tra la deriva disegnata dal padre di Australia II e il circolo del timoniere di Luna Rossa l’intesa fosse immediata.

Silvio Oddone

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