Chi sono questi due bambini che ci stanno facendo sognare in Oceano

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Li riconoscete questi due bimbi? A sinistra Alberto Bona a bordo del Camper & Nicholson di famiglia, a destra Ambrogio Beccaria. Ora se la stanno giocando al vertice tra i Class 40 nella Route du Rhum, 3.542 miglia in solitario senza scalo da Saint-Malo, in Bretagna, a Pointe-à-Pitre in Guadalupa: una delle sfide più epiche della vela oceanica.

Mentre Charles Caudrelier, a bordo di Maxi Edmond de Rothschild, è già arrivato a Pointe a Pitre primo tra i maxitrimarani Ultime alla Route du Rhum, in 6 giorni, 19 ore, 47 minuti e 25 secondi (migliorando di 18 ore e mezza il precedente record di percorrenza), è lotta serrata tra i Class 40, che sono la classe più numerosa in regata (55 al via) e dove gli italiani non sono mai andati così bene.

Chi sono Bogi e Albi, i nostri eroi della Route du Rhum

Le Azzorre sono passate, Ambrogio Beccaria è attualmente terzo, Alberto Bona settimo. A giocarsela con i migliori. Ma come sono arrivati Bogi e Alberto a questo punto? Chi sono i due ragazzi nati lontano dal mare (milanese Beccaria, torinese Bona) i due amici-rivali che ci fanno sognare in Oceano?

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A sinistra Alberto Bona, skipper di IBSA. A destra Ambrogio Beccaria, skipper di AllaGrande

Ve lo raccontiamo in breve, step by step, per immagini. Le loro carriere sono diverse, ma presentano varie analogie: i due non condividono solo le iniziali dei loro nomi e cognomi. C’è la passione unica e smodata per il mare, l’esperienza con Soldini, il trasferimento in Francia per essere a contatto con i “maestri” francesi. C’è questo, e molto altro.


Ambrogio Beccaria Story

1991: Ambrogio Beccaria nasce a Milano e fin dai primi anni di età in famiglia gli “propongono” la barca a vela come svago. Il piccolo Ambrogio è curioso ma quel mondo non sembra ancora suo.

2002-2006: Il giovane Ambrogio (foto sopra) frequenta il Velamare Club in Sardegna. La curiosità verso la vela cresce ed esplode in passione dopo una scuffia in Flying Junior con un’amica.

2006-2010: Ambrogio decide di cercare imbarco sulle barche d’altura e partecipa ad alcune delle regate classiche in Tirreno, come la Giraglia, la Tre Golfi e la Middle Sea Race.

2009-2013: Con due amici inizia l’avventura in Laser 4000 per cercare quelle sensazioni di adrenalina e sport che le barche d’altura non riescono a dargli. Arrivano le prime vittorie. Il titolo italiano e il terzo posto agli Europei.

2013-2014: Ambrogio sale su un Mini e scoppia l’amore. Nel 2014 compra il relitto del Pogo 2 di Ian Lipinski, lo recupera (con un viaggio della speranza in Portogallo) e lo rimette a nuovo in un capannone alla Spezia. Trova anche il tempo di laurearsi in Ingegneria Nautica a Spezia.

2016: Non si fanno attendere i risultati internazionali, Ambrogio è secondo alla Les Sables – Horta – Les Sables e campione italiano Mini 650 per il secondo anno di fila. Al Velista dell’Anno del Giornale della Vela vince il premio “TAG Heuer #don’tcrackunderpressure”.

2017: In coppia con Bernardo Zin su un F18 non abitabile (foto sopra) sfida Nico e Vittorio Malingri sulla rotta Portofino-Giraglia, battendo i due più quotati avversari e inventori del record.

2017 bis: Beccaria parte per la sua prima Mini Transat 650 in solitario: sesto nella prima tappa, rompe il bompresso nella seconda e perde il podio ma completa comunque la regata.

2018: Nuova barca, un Pogo 3, e nuovo sponsor, Geomag. Piovono le vittorie nelle regate francesi contro gli specialisti dei Mini 650. Beccaria ormai è uno dei più rispettati, e vincenti, Ministi a livello internazionale. L’obiettivo è vincere la Transat 2019. La redazione del Giornale della Vela lo elegge Velista dell’Anno.

2019: si conferma al vertice nelle regate di avvicinamento alla Mini Transat e non manca l’appuntamento con la storia diventando il primo marinaio italiano (e terzo skipper non francese) a vincere la mitica transatlantica. Si conferma Velista dell’Anno anche nel 2019. Si trasferisce a Lorient, in Francia.

2020: Beccaria è insignito anche dell’Ambrogino d’oro, unico velista insieme a Giovanni Soldini e Ambrogio Fogar ad aver ricevuto la prestigiosa onorificenza milanese.

2020/2022: per Ambrogio è un periodo di passaggio, durante il quale approfitta per fare esperienza a bordo con altri navigatori e su diversi tipi di imbarcazioni: dal trimarano Maserati Multi70 di Giovanni Soldini al Class 40 Crédit Mutuel di Ian Lipinski. Partecipa anche ad alcune regate del circuito Figaro 3, alla storica transatlantica Arc, nonché Rolex Giraglia, e vince l’edizione 2022 della Normandy Channel Race in doppio con Ian Lipinski.

2022: a maggio Beccaria lancia il suo nuovo progetto interamente italiano Alla Grande che lo vedrà impegnato fino al 2024 a bordo dell’omonima barca, un Class40 di ultimissima generazione disegnata da Gianluca Guelfi in collaborazione con Fabio D’Angeli e realizzata con il supporto di Pirelli (Main e lead sponsor) e Mapei (Global sponsor).


Alberto Bona Story

1986: Alberto Bona nasce a Torino e il legame tra Alberto e la vela è precoce: quando è ancora neonato attraversa in crociera il Mediterraneo sul Camper & Nicholson di famiglia.

1992: A otto anni inizia la formazione sulle derive (Optimist, in primis), ottima palestra per acquisire i fondamentali di ogni velista.

2006: Alberto ha la vela nel sangue. Si costruisce una deriva di 2,5 metri in giardino e attraversa da solo il Tirreno, dalla Liguria alla Corsica. Il Giornale della Vela seguirà la sua piccola grande impresa.

2008: La prima traversata atlantica di Alberto Bona arriverà negli anni da studente universitario (ha una laurea e un master in filosofia): è a bordo di Stormvogel (foto sopra), veloce ULDB e barca storica, quando vince con un equipaggio neozelandese la ARC. L’oceano lo ha conquistato definitivamente ma lo spirito competitivo completa un regatante che continua a crescere frequentando i più importanti campi di regata correndo anche in monotipo nella classe swan 45. L’esperienza accumulata nelle regate classiche “tra le boe” arricchisce la sua figura di navigatore eclettico e preparato.

2010: Dallo scafo auto costruito, al clima delle regate atlantiche in equipaggio, ai Mini 6.50 il passo è breve. E Alberto è determinato, vuole a tutti i costi partecipare alla Mini Transat. Entra nella squadra dello Yacht Club Italiano di Genova, trova uno sponsor e una barca (Onlinesim.it).

2012-13: A 26 anni, Bona vince il campionato italiano Mini, sotto i colori dello YCI. L’anno successivo 27 partecipa alla sua prima Mini Transat, chiudendo in quinta posizione tra gli scafi di serie. Un risultato eccezionale.

2015: Alberto inizia una nuova campagna in Mini 6.50: Bona avvia la collaborazione con un giovane gruppo di progettisti della facoltà di Ingegneria Nautica di Spezia, vince nuovamente il campionato italiano Mini, arriva secondo alla Le Sables-Azzorre e partecipa alla sua seconda Mini Transat, dove però è costretto al ritiro per problemi alla barca.

2017: supportato da Giovanni Soldini, Alberto passa al Class40, partecipa alla Transat Jacques Vabres, dove è costretto al ritiro quando è al sesto posto.

2019: è parte dell’equipaggio di Maserati Multi 70, il trimarano foil di Soldini per il trasferimento da Okinawa a Hong Kong, il giro d’Europa dedicato a testare il nuovo assetto volante del trimarano, e la regata nel pacifico Transpac.

2019-2021: il periodo vede Alberto Bona regatare nella classe Beneteau Figaro 3. Unico italiano iscritto al campionato di classe, termina 7° tra gli esordienti nel 2019 e 16° assoluto nel 2020. Nella stagione 2021 guida un team alla conquista del titolo italiano offshore e vince gli europei in doppio misto, sempre a bordo del Figaro 3.

Il Class 40 IBSA di Alberto Bona Route du Rhum

2022: inizia il nuovo progetto (triennale) con il supporto di IBSA Group, con il guidone del Circolo Vela Bellano. Sceglie di trasferirsi in Francia, a La Trinité-sur-Mer, dove inizia la realizzazione dell’imbarcazione IBSA e dove costruire la propria base operativa e di allenamento in vista della Route du Rhum. la barca è costruita su progetto di Sam Manuard.


Due belle storie, quelle dei due A.B. Ambrogio Beccaria e Alberto Bona. Due storie che partono da lontano e li vedono in Atlantico, separati da poche miglia, a lottare al vertice con i giganti della vela oceanica mondiale.

a cura di Eugenio Ruocco

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