
Cosa si prova a stare più di 5 giorni di bolina, con un vento mai inferiore ai 20-25 nodi e spesso anche a 40 o oltre? Difficile immaginarlo di preciso senza essere dentro alla “lavatrice” atlantica che stanno affrontando i Class 40 alla Route du Rhum. Forse oggi, a nord delle Azzorre, per i Class è stata l’ultima dura giornata di bolina, con l’ennesimo fronte superato dietro al quale si è aperta la rotazione del vento verso ovest-nordovest che dovrebbe nelle prossime ora spingere al traverso-lasco la flotta.
Route du Rhum – La strategia degli italiani in Class 40
Dopo almeno 48 ore complesse, in cui è stato prima impegnato nel ripristino del padeye tessile per la mura del J2, e poi ha dovuto registrare (non risolto al momento) un problema al pilota automatico che gli impedisce di navigare in “modalità vento”, Ambrogio Beccaria su Allagrande Pirelli è il primo dei nostri in classifica. Il milanese è ormai saldo in top 5, ed è riuscito a limitare a 20 miglia il distacco, dopo il passaggio dell’ultimo fronte, da uno scatenato Yoann Richomme che guida la flotta. Buona la posizione di Beccaria, che sembra avere una traiettoria che passerà all’interno dell’arcipelago delle Azzorre.

Bene anche Alberto Bona su IBSA che si trova in settima posizione a 37 miglia dal leader. Presumibile che anche Bona abbia avuto qualche piccolo problema: nella giornata di ieri il torinese, che in una fase è stato davanti a Beccaria, ha sembrato rallentare i suoi ritmi per qualche ora e andare un po’ più sulla difensiva, segno probabile che abbia dovuto mettere qualcosa a posto a bordo. IBSA adesso sembra avere ripreso il suo ritmo normale ed è assolutamente nel gruppo di testa per giocarsi questa seconda parte di Route du Rhum, con ancora 2500 miglia da coprire prima del traguardo.


Consolida la sua posizione in top 20, adesso 16mo, Andrea Fornaro, che accusa 100 miglia di ritardo da Richomme ma sta comunque portando avanti una regata strategicamente pulita e con un buon ritmo.
Route du Rhum – Ultim e Imoca

Giancarlo Pedote con l’Imoca 60 Prysmian Group naviga in 22ma posizione con circa 300 miglia di distacco da un siderale Charlie Dalin, che non sta lasciando scampo agli avversari con una fuga ininterrotta quasi da inizio regata. Non sono giorni facili per Giancarlo Pedote, il toscano ha dichiarato la perdita del suo J2, una vela che di bolina in condizioni ventose risulta molto importante. Naviga con il J3, molto più piccolo, che lo costringe ad angoli più poggiati per mantenere una buona velocità. L’arrivo delle andature portanti, che anche gli Imoca dovrebbero trovare presto, metterà fine a questa fase complessa della sua regata.
I primi ad arrivare a Pointe a Pitre, probabilmente entro 48 ore o anche meno, saranno gli Ultim. Charles Caudrelier sembra avere la regata in pugno con l’ingresso nell’Aliseo, e ha portato a 100 miglia il vantaggio su Gabart. Tuttavia si tratta di un margine che con le velocità dei trimarani di 33 metri di questa classe verrebbe bruciato in una manciata di ore, 4 o meno, e impone al leader un livello di concentrazione altissimo.
Mauro Giuffrè