First 44, il performance cruiser (14 m) dalla tripla anima | VIDEOTEST
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Identificare una formula vincente richiede un lavoro inflessibile, continuo, specialmente quando si tratta di coniugare elementi in apparenza distanti, barche in costante equilibrio sul filo del loro stesso compromesso: i cruiser-racer, mix tra comfort e performance.
Eppure, è proprio questa una delle formule più interessanti e, Beneteau, torna a offrirne una nuova interpretazione, un nuovo numero nel segmento First. Si tratta del First 44, un cruiser-racer carico di promesse, nonché buon intermezzo tra i precedenti First 36 e 53. Firmato dalle matite italiane di Roberto Biscontini e Lorenzo Argento, è un disegno ambizioso, tentativo di affinare il concetto di ‘performance cruiser’ e dar vita a una barca che possa variare destinazione d’uso, tra il confortevole e rilassante e il performante e aggressiva. Un’architettura complicata da soddisfare, perché in primo luogo fondata su requisiti contraddittori.
FIRST 44 – 14,65 m
Eppure, profuma di successo, offrendo non solo equilibrio, ma anche la possibilità di spostarsi verso l’uno o l’altro estremo. Liberandosi della necessità di ibridare il tutto in un singolo, il First 44 non è una barca, ma ‘tre in una’, grazie alle versioni cruiser (First 44) e performance (First 44 Performance), da cui se ne può ricavare una terza, più equilibrata, ‘barca ibrida’.
First 44 – Videoprova
FIRST 44 – Progetto
Dietro la ricerca di questo equilibrio non si nascondono solo i nomi di Biscontini (linee d’acqua) e Argento (design), ma si coglie un’esperienza di cantiere lunga ormai quasi mezzo secolo, qui ben sposata con il know-how dell’ufficio di progettazione Mer Forte (fondata dal mito della vela oceanica Michel Desjoyeaux), responsabile dell’ingegneria del progetto, come del Figaro Beneteau 3 prima ancora. Una ricerca a più mani che si coniuga nell’equilibrio scafo/albero/sartiame, come sottolinea Argento, garanzia di una fluidità che caratterizza il design della coperta come la disposizione degli interni, ambedue volti a trarre il massimo dai volumi a disposizione.
Particolare attenzione è dedicata anche alle destinazioni d’uso principali, come evidenziano le due versioni sviluppate sullo stesso scafo, principalmente identiche, eccezion fatta per la chiglia allungata del Performance (2.15 vs 2.60 m) e per gli accorgimenti di armo e layout di coperta. Non cambiano quindi né gli interni né lo scafo, ma sono le componenti che completano la barca a variare, equilibrandosi verso l’uso che l’armatore decide di favorire.
Oltre all’albero, ad armo frazionato in alluminio o in carbonio su ambedue le versioni, i 44 si distinguono innanzitutto per i layout e le componenti di coperta, più adatte alla competizione sul 44 Performance, però a discapito di alcuni comfort presenti sull’altra. Infatti, vengono sacrificati il tavolo in pozzetto e il teak in coperta, sostituito da un più leggero foam-grip, per un risparmio complessivo di 500 chili. L’armo in carbonio, standard per il Performance, aumenta anche il piano velico, ora più alto di 1.6 metri, implicando un opzionale allungamento della chiglia, parallelo ai ballast opzionali da 300 litri e ai serbatoi dell’acqua arretrati.
Il pacchetto Performance include poi diverse componenti studiate per massimizzare le ergonomie e migliorare le prestazioni. Infatti, il piano velico aumenta e compare il trasto della randa, la delfiniera viene allungata e il numero dei winch passa da 4 a 6, cambiando disposizione. Non più in coppia, vicino le timonerie (comodi se short-handed), ma ora spostati in tre differenti posizioni (timoneria-pozzetto-tuga), con ergonomie migliorate per l’uso manuale, necessario per regolazioni di fino. Altre piccole differenze popolano infine il Performance, dai diametri e i materiali delle manovre, ai tanti accessori aggiuntivi o assenti.
Il First 44 ha invece un approccio più comodo e rilassato, con le manovre portate in timoneria, soluzione ideale per ridurre le ‘braccia’ da impiegare in navigazione. Il pozzetto è più comodo, sgombro dalle manovre correnti e dotato di tavolo centrale. Con albero in alluminio, la superficie velica è ridotta, rendendo la barca più ‘leggera’, ma il ‘pacchetto carbonio’ rimane comunque disponibile, generando l’ibrido cui si accennava, e rendendo questo First una formula adattabile ad ogni esigenza.
First 44 – Navigazione
La prova del nove si vede però in acqua, dove abbiamo provato il First 44 (versione ‘crociera’) con armo in carbonio. La giornata, pressoché estiva, non era particolarmente invidiabile: mare calmo e vento tra i 7 e i 10.5 nodi. Situazione che ha rivelato una barca performante in venti modesti, con linee d’acqua che mantengono la poppa ben fuori dell’acqua, limitandone il drag in dislocamento.
Leggera e equilibrata al timone risponde veloce anche ai più piccoli accenni, come anche nei cambi di mura, con la prua che si allinea veloce là dove la si desidera. Buona anche la velocità, di 8.2 nodi (SOG) sotto Code Zero e Randa, con un vento reale di 10.3 kn e un angolo reale di circa 110°. Rapporto che permane anche al calare del vento, con il solcometro che registra 5.9 nodi in un reale di 7.3. Con Randa e Genoa 105% si rivela anche una buona boliniera, filante anche su angoli al limite, con apparente a 33° in 10.5 nodi di reale scivola a 7.2 nodi, velocità che incrementa veloce appena si libera la prua dal vento. Performance complessivamente positive per una barca dallo spirito più crocieristico, e quindi potenzialmente migliori sul più leggero e competitivo First 44 Performance.
First 44 – Linee e Interni
Curve morbide e gentili caratterizzano le linee d’acqua, equilibrate in coperta da una tuga piacevole, innestata a prua dell’albero e delicata verso poppa, con tutte le manovre nascoste al suo interno (accessibili però attraverso appositi pannelli). Ampio e piacevole il pozzetto, con linee che si congiungono alla tuga, aprendosi verso una poppa dagli ampi spazi. Tutte le manovre risultano comode e sensate in relazione ai loro usi, mentre i gavoni abbondano, come anche gli appoggi. Sotto il pozzetto troviamo il tender garage, accessibile anche dall’alto, mentre è a pagliolo la zattera di salvataggio, soluzione ormai consueta, ma soggettivamente discutibile.
Per quanto riguarda gli interni, curati e voluminosi, abbiamo un layout piuttosto tradizionale, con accesso su quadrato e dinette. Le compartimentazioni si rivelano ben studiate, con una gestione delle cabine classica ma ariosa. Da tradizione, troviamo in dinette cucina, divani e carteggio, mentre a prua è presente una cabina matrimoniale a tutto baglio, con bagno privato.
A poppavia troviamo le due matrimoniali gemelle, anch’esse dotate di bagno. Unica perplessità, la scarsa presenza di tientibene a soffitto, forse questione di abitudine, ma spesso fondamentali in navigazione con mari formati e condizioni meteo-marine difficili.
First 44 – Scheda Tecnica
Lunghezza f.t (LOA). 14.15/14.65 m
Lunghezza scafo (LOH) 13.17 m
Lunghezza gall. (LWL) 12.82 m
Baglio Massimo 4.25 m
Pescaggio 2.15 / 2.60 m
Disloc. vuoto 10.660 kg
Sup. vel. Randa 53/61 mq
Genoa 105% 50/60 mq
Code Zero 95 / 105 mq
Spi Asimmetrico 170/207 mq
Prezzo a partire da: 335.000,00 e (IVA esclusa)
a cura di Doi De Luise
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