Solaris 74 RS (22 m), come girare il mondo a vela in totale comfort
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Un bluewater semi-custom perfetto per girare il mondo, facile da condurre, con tutti i vantaggi di un “raised saloon” (ovvero con il quadrato rialzato) ma senza rinunciare alle linee e all’eleganza tipiche di un “flush deck”.
Solaris 74 RS (22 m) – Bluewater definitivo
Il Solaris 74 RS (22,00 x 6,10 m) nasce con questa ambizione, tutt’altro che semplice da mettere in pratica. Vi raccontiamo come il cantiere italiano sia riuscito nell’impresa. Il risultato finale, “dal vivo”, lo potrete giudicare presto voi stessi. Il primo scafo, attualmente in costruzione, è previsto in consegna verso la fine del 2023.
Solaris 74 RS – Il background del cantiere
Iniziamo con il dire che Solaris, negli anni, si è spesso misurata con scafi di queste dimensioni e ne sono venute fuori delle barche iconiche, delle vere e proprie pietre miliari nella produzione del cantiere di Aquileia. Basti pensare al Solaris 76 “Zero” costruito nel 1995 su progetto di Doug Peterson (il designer della Luna Rossa “Silver Bullet” della Coppa 2000, giusto per citare un suo progetto!), o al 72 DH, realizzato nel 2003 sempre su progetto di Peterson, un vero “giramondo” con il quale il navigatore Enrico Tettamanti ha esplorato il globo, dai poli all’equatore.
Del 2013 è invece il 72 Classic, firmato dall’argentino Javier Soto Acebal che assieme a Solaris ha dato il via a una lunga e proficua collaborazione e che, appunto, ha curato linee d’acqua, linee scafo e piano velico del nuovo Solaris 74 RS. L’esperienza non manca in casa Solaris.
Ma non si vive di sola esperienza e il 74 vede una new entry per quanto riguarda gli interni. Lorenzo Argento, il progettista italiano sulla cresta dell’onda con una storia che spazia dalle barche di serie (First 53, Oceanis Yacht 60, First 44…) ai custom (YYachts, Wally…).
Solaris 74 RS – Costruzione
Costruzione di scafo e coperta, interni, calcolo pesi e stabilità, impianto idrico, idraulico, elettrico ed elettronico sono come sempre a cura del team interno Solaris.
I materiali impiegati ed il tipo di costruzione sono in funzione della leggerezza dello scafo (40,6 t il dislocamento leggero con pinna in ghisa da 3,50 m), senza però sacrificare in nessun modo la robustezza e la rigidità dello stesso. La coperta e lo scafo sono concepiti come tutto il resto dell’imbarcazione per grandi carichi e per durare nel tempo. Coperta e scafo sono realizzati da stampo femmina.
Viene fatto grande utilizzo della resina vinilestere da base epossidica, con stati sovrapposti e rinforzi unidirezionali sulla linea centrale dello scafo per aumentare la rigidità longitudinale. La struttura a sandwich è un PVC a celle chiuse. Nulla è lasciato al caso: la densità dell’espanso (35 mm di spessore) è maggiore nelle sezioni di prua del fondo dello scafo (130 kg a metro cubo) per aumentare la resistenza all’urto delle onde (slamming). La pelle interna dello scafo è in resina infusa.
Solaris 74 RS – Esterni
La scelta di optare per una barca con “raised saloon” (che dà il nome alla sigla, RS) privilegia la vivibilità e la luce sottocoperta (oltre che creare lo spazio a centro barca per la sala macchine, a vantaggio della stabilità e della facilità di ispezione): ma porta con sé un problema da risolvere. Quello delle linee esterne.
Soto Acebal ha ridotto l’impatto della tuga rialzata non solo disegnandola il più possibile “filante”, con linee tondeggianti e senza angoli rigidi, ma ha implementato l’effetto “flush” grazie alla linea del ponte che gioca su due livelli, con quello più alto verso poppa.
Le linee d’acqua del Solaris 74 sono moderne, con una galleggiabilità a prua garantita da un piccolo spigolo che va a scomparire lungo lo scafo per arrivare ad una poppa estremamente tonda che apre a due pale del timone. Due sistemi di guida indipendenti che garantiscono ridondanza e sicurezza. Gli assi del timone sono collegati con un tirante che consente a ciascuna ruota di agire su entrambi i timoni.
Il design di coperta è caratterizzato da una zona di prua completamente libera (interrotta solo dalla rotaia per il fiocco autovirante) e un ampio pozzetto con le ruote timone a tutta larghezza: l’ingresso fuori asse, a dritta, lascia libero il tavolo pozzetto a sinistra, che con un’alzata verso poppa consente di creare una notevole zona prendisole e di posizionare in senso di marcia la schiena per gli ospiti in pozzetto.
Dalla postazione del timoniere, grazie agli winch elettrificati, è possibile gestire comodamente la regolazione delle vele e tenere sott’occhio tutti gli strumenti di bordo. Il punto di scotta della randa è centrale e viene gestito da un verricello centrale elettrico su un piedistallo.
Molto spazioso il garage per il tender a poppa (che può ospitare battelli fino a 4 m), con plancia abbattibile che crea l’ormai classica terrazza sul mare, perfetta per bagni e tuffi. Boma e albero sono in lega leggera di alluminio mentre il sartiame è in tondino.
Solaris 74 RS – Interni
Scendiamo sottocoperta per scoprire come è intervenuto Lorenzo, ma prima riassumiamo, in quattro punti, la filosofia imprescindibile del cantiere per quanto riguarda gli interni.
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- Tutti i lavori di falegnameria devono essere eseguiti in conformità alla tradizione nautica
- Ogni spazio libero viene adibito a gavone
- Le linee devono essere semplici e pulite
- Gli angoli dei boccaporti, paratie, sedute e tutti i mobili vengono arrotondati
“Sul Solaris 74 RS”, ci racconta Argento, “abbiamo lavorato molto per addolcire al massimo le forme e avere la massima luminosità. Ad esempio, abbiamo definito una quota massima di legno vivo (tutti i mobili sono rifiniti in legno di rovere, ndr) inserendo molto più bianco. Siamo intervenuti anche con una boiserie bassa, dai raggi addolciti, che avvolgesse quadrato e cabine”.
Ci sono poi alcune finezze: dato che, come vi abbiamo spiegato, ogni spazio libero a bordo deve diventare uno stivaggio, “alcuni dei pannelli decorativi talvolta diventano mobili: per aprirli, invece di prevedere il classico pulsante sulla parete verticale, lo abbiamo piazzato sul piano orizzontale. Una soluzione che contribuisce al senso di pulizia e ordine generale”.
Veniamo ai layout disponibili, tre, caratterizzati da differenze ma con ampi spazi per 3 o 4 cabine doppie più la cabina equipaggio con wc separato.
Tutti, in comune, hanno l’enorme dinette (divano a sinistra con tavolo, controdivano lineare di fronte alla dinette, tavolo carteggio con stivaggio e seduta rivolto verso prua), luminosa come solo può essere su un raised saloon, e la calavele a prua. Come anticipato, il vano motore è situato sotto il paglioliato del salone, accessibile da un boccaporto con guarnizioni in neoprene e isolato acusticamente da una speciale una barriera di 45 mm contro diverse frequenze del suono.
Solaris 74 RS – Layout
La prima opzione di layout prevede una grande cabina armatoriale a prua, con letto a isola, armadi, armadietti, scrivania sulla paratia di prua, mobili a tutta altezza e bagno con box doccia dedicato, seguita verso poppa da una doppia e bagno con doccia. A poppa, a sinistra trova spazio la cucina a L ribassata (a proravia della cabina equipaggio con cuccetta doppia e bagno indipendente), a dritta una cabina doppia ospita servita anch’essa da un bagno.
Il secondo layout prevede l’armatoriale leggermente più piccola a vantaggio di due doppie cabine a poppavia (con letti a castello quella di dritta) entrambe servite da bagno con doccia. Invariati gli altri spazi rispetto al primo layout.
L’ultima configurazione prevede invece la presenza della cabina equipaggio a prua, davanti all’armatoriale, e la cucina “a piede d’albero”, ribassata. A poppa trovano spazio due cabine ospiti con bagno.
“Nel layout ‘tradizionale’ che prevede la cucina a poppa”, spiega Argento, “abbiamo forato la paratia di prua che delimita la dinette, alleggerendo le forme e creando di fatto un doppio volume che diventa una libreria in quadrato e sfruttando un volume delle cabine ospiti di prua altrimenti inutilizzato. Anzi, proprio questo extra volume, può essere utilizzato in termini sia puramente decorativi, ma anche come porta oggetti.”.
Solaris 74 RS – Scheda tecnica
Lunghezza fuori tutto 22,00 m
Lunghezza al galleggiamento 20,76 m (disloc. leggero)
Baglio max. 6,10 m
Pescaggio 3,50 m standard (2,90 m opzionale)
Dislocamento leggero 40,6 t
Zavorra (pinna in ghisa 3,50 m) 10,5 t
Sup. velica (100% triangolo di prua) 250 mq
Sup. Fiocco 90% 102 mq
Sup. Randa 138 mq
Motorizzazione Volvo Penta D4-175 cv
Trasmissione Linea d’asse cavalletto in bronzo con cuscinetto reggispinta
Generatore (opz.) Cummins Onan 17.5 kW
Serbatoio acqua dolce 1200 l
Serbatorio carburante 1400 l
Certificazione RINA Classe A Oceanica
Progetto Javier Soto Acebal
Interior Design Lorenzo Argento
Costruzione Solaris Yachts
A cura di Eugenio Ruocco
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