Tatuaggi da marinaio. Quali sono i più famosi e cosa significano
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Quali sono i significati dei tatuaggi da marinaio? Un’usanza che arriva da lontano e che rivela perché i tatuaggi non devono mai essere pari…
Tatuaggi da marinaio – Come nacque la leggenda
Un legame molto forte lega il mondo dei tatuaggi ai marinai e alla marineria. Questo tipo di disegno permanente fu importato dai marinai olandesi di ritorno dai loro numerosissimi viaggi commerciali verso la Polinesia nel XVIII secolo, dove i tatuaggi erano una pratica diffusa tra le popolazioni indigene. In questa parte di mondo i marinai conobbero le tipiche decorazioni legate all’oceano. Per gli uomini di mare imprimersi disegni sulla pelle divenne sempre più un’usanza scaramantica da realizzare prima di ogni partenza.
Un marinaio doveva avere sempre un numero dispari di tatuaggi: il primo doveva realizzarlo all’inizio del viaggio, il secondo nel porto di arrivo e il terzo al ritorno nella propria terra. Non farne un terzo chiaramente avrebbe sancito cattiva sorte e lontananza dagli affetti: da qui la consuetudine dei tatuaggi dispari. Tornati dai loro viaggi gli uomini di mare avevano quindi sempre su di sé le tracce dei popoli visitati e questi disegni cominciarono ad affascinare i cittadini europei. Immagini che si rifacevano a una tradizione marinara, di uomini che vivevano in simbiosi con il mare e la vita di bordo.
Tatuaggi da marinaio – I più famosi
Il pugnale
Il pugnale è da sempre il mezzo utilizzato dai marinai per farsi giustizia da soli. Quest’arma, solitamente raffigurata sull’avambraccio, simboleggia giustizia, guerra, morte, o la capacità di difendersi da soli.
Nei tempi antichi il pugnale era l’ultima difesa di un guerriero che, dopo aver perso tutte le altri armi, rimaneva solo con il suo pugnale e le sue abilità di combattimento.
La rondine
La rondine è una sorta di carta Mille Miglia. Ogni 5.000 miglia percorse, un marinaio dovrebbe tatuarsi una rondine. Una rondine dopo le prime 5.000 miglia, una seconda quando si arriva a 10.000, una terza a 15.000 e così via.
La rondine è strettamente collegata all’esperienza marittima britannica, dove anche i membri della Marina Reale erano soliti tatuarsi rondini sui polsi a simboleggiare un’impresa riuscita.
La rosa dei venti
La rosa dei venti è uno dei tatuaggi più popolari. Rappresenta in genere quello che in mare aperto è il motore primo di sostentamento e di movimento: i venti che soffiano da ogni direzione.
Il simbolismo gioca tra guadagno e perdita, tra vittoria e sconfitta e sulla doppia faccia del vento: allo stesso tempo pericoloso e indispensabile per la vita dei marinari e dei loro velieri.
Il cuore
Il cuore è utilizzato dai marinai solitamente accompagnato da una pergamena che recita il nome della fidanzata, della moglie o più semplicemente della mamma.
Il cuore è l’emblema dell’amore e dei rapporti tra persone care, che vengono tatuati per simboleggiare la presenza di un affetto anche a molte miglia di distanza da casa.
Il veliero
Il veliero per un marinaio lontano da casa simboleggia il suo universo. Una madre adottiva in legno e metallo, il simbolo del sostentamento e della tecnica.
Il veliero è una patria mobile ed è da sempre un tema tradizionale di chi non ha una fissa dimora e solca i mari in lungo e in largo per guadagnarsi da vivere. Può anche stare a significare un periodo difficile e tormentato della vita che si sta attraversando.
L’ancora
L’ancora è tra i più popolari tatuaggi appartenenti a questo genere. Lo ricorderete anche su personaggi di fantasia come Braccio di Ferro.
Un tatuaggio che è simbolo inconfondibile del mare e dei marinai, e che ancora oggi gode di estrema popolarità. L’ancora, così come per le navi, sta a significare sicurezza e stabilità, valori tra i più importanti per chi ha affidato la propria vita e il proprio sostentamento al mare.
La donna
La donna nei tatuaggi marinareschi viene rappresentata da due immagini principali: quella della sirena e quella della pin-up. Le sirene sono creature mitiche che abitano i mari, capaci di attrarre e stordire i marinai.
Migliaia di storie raccontano le vicende di impavidi marinai e delle belle fanciulle metà donna e metà pesce. Le sirene sono da sempre simbolo della fascinazione che il mare esercita sugli uomini, simbolo anche dell’energia femminile e del pericolo intrinseco in essa: la capacità di attrarre gli uomini e fargli perdere il lume della ragione. Belle e pericolose: proprio come le donne amate dai marinai.
Anche la pin-up racchiude in sé questa forte connotazione legata alla perdizione. La pin-up rappresenta uno dei motivi che spinge i marinai a far ritorno nelle terre dalle quali sono salpati e dove si sono innamorati.
Tatuaggi da marinaio. Il mito Sailor Jerry
Quasi tutti i tatuaggi da marinaio che corredano l’articolo sono di Sailor Jerry. L’artista Norman Keith Collins (1911-1973), meglio conosciuto con il nomignolo di Sailor Jerry (il marinaio Jerry), è il fondatore della vecchia scuola di tatuaggi. Californiano di nascita, imparò l’arte del tatuaggio in Alaska, eseguendo i suoi primi disegni rigorosamente a mano.
Quello che cambierà la vita di Sailor Jerry, e la storia dei tatuaggi, è il suo arruolamento nella marina degli Stati Uniti d’America. Esposto ai rudimentali ma innovativi tatuaggi dei marinai, li riprenderà per inventare uno stile proprio, fatto di temi e di tecniche ancora oggi copiate dai tatuatori di mezzo mondo.
Ancore, rose dei venti, velieri, sirene, pin-up, rondini, pugnali, sono questi i temi più ricorrenti, che si rifanno a un ideale di vita dissoluta, che è un po’ lo stereotipo da sempre affibbiato a chi fa la vita di mare. Sailor Jerry concluse la sua vita alle Hawaii dove si trasferì per dedicarsi a tempo pieno ai tatuaggi fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1973.
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