My Song, la doppia anima del ClubSwan 80 (25 m) di Loro Piana
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Ecco come un maxi yacht si trasforma da regata a crociera. Com’è nato e cambia faccia il nuovo My Song – ClubSwan 80 nel racconto dei suoi ideatori Pigi Loro Piana e Mario Pedol
È un sodalizio che resiste dagli anni ’70 quello tra due superstar della vela italiana, il settantunenne imprenditore/armatore Pigi Loro Piana e il sessantottenne designer Mario Pedol. Un’accoppiata che ha fatto nascere barche memorabili, fuori dal coro, anticipatrici di tendenze. Di ogni dimensione. Dai 7 metri dell’Avventura 703, la prima barca a vela di cui divenne armatore Loro Piana a fine anni ’70 del secolo scorso, per poi dare il via alla saga dei My Song, nome che si ispira ad un’altrettanto memorabile brano del jazzista Keit Jarret, il suo musicista preferito. Il nuovo capitolo si aggiunge oggi con il nuovo My Song, ClubSwan 80 che abbiamo appena visto al campionato mondiale Rolex Maxi a Porto Cervo in settembre.
Il perché del ClubSwan 80 My Song
Così Pigi Loro Piana spiega perché la scelta del ClubSwan 80: “Dopo aver perso My Song (130 piedi) ho deciso di separare le due funzioni della barca, regata e crociera, che lei aveva svolto perfettamente. Al momento del varo non credo che ci fosse un’altra barca a vela con lo stesso livello di velocità e comfort. Ma era anche al limite in termini di dimensioni sia per la regata sia per la crociera, perché per regatare ad alto livello in sicurezza avevamo bisogno di circa 30 persone di equipaggio per ogni regata. Era come gestire un’azienda!”
ClubSwan80 My Song, il video
La saga dei My Song
Una saga quella delle barche chiamate My Song di Pigi Loro Piana iniziata con il Nauta 54 (carena Kaufman) nel 1986, proseguita prima con il Nauta 70 (carena Bruce Farr), poi con l’84 piedi (carena Reichel Pugh) nel 1998 e infine nel 2016 con il superbo 130 piedi (carena Reichel Pugh) che si inabissò nel 2019 cadendo da un cargo in Mediterraneo, di ritorno dai Caraibi.
Ciascuna di queste barche straordinarie, rigorosamente blu navy (eccetto il 54), sono nate dal connubio tra Loro Piana e Pedol con la sua Nauta Design.
La solidità del loro rapporto ultradecennale lo spiega bene Loro Piana: “Dopo tutto questo tempo e tanti progetti insieme, Mario e io condividiamo un’empatia per quanto riguarda l’aspetto delle barche a vela e le loro funzioni. Io ho le idee abbastanza chiare su ciò che voglio e lui capisce implicitamente i miei gusti e le mie preferenze, e ha la pazienza di accettarli”.
Perché un 80 piedi
Assorbito il trauma della perdita del 130 piedi, ecco il nuovo capitolo della saga di My Song, il ClubSwan 80 appena varato. Questa ennesima avventura del duo inossidabile Loro Piana-Pedol sembra diversa dalle altre. Ma non è così. Segue sempre la stessa filosofia che ha guidato tutte le barche che portano questo nome, nascono per poter competere in regate di alto livello ma anche per essere comode, sicure e facili da utilizzare quando si naviga con la famiglia e gli amici.
La scelta di un 25 metri, la spiega Pigi Loro Piana: “Ritengo che 80 piedi (25 metri) sia la taglia ideale per avere ancora grandi spunti in termini di velocità assoluta in tutte le andature. Ma non c’è solo la vita in regata. Cosa più difficile da ottenere con scafi più grandi. Con il nuovo My Song ho intenzione di vivere il piacere della vela in senso assoluto, anche al di fuori dei campi di regata”.
Ci saranno degli altri My Song
C’è un altro elemento di novità in questo nuovo My Song. Questa volta non è una barca unica, un prodotto “custom” destinato a rimanere un solo esemplare non replicabile, come è stato in passato. Questo 80 piedi è il più grande modello della famiglia degli One Design del cantiere Nautor’ Swan, a cui nuovi armatori si aggiungeranno. E’ ancora Loro Piana a spiegare la scelta: “Con My Song, primo esemplare della nuova classe Club Swan 80, spero si possa replicare il successo che il Cantiere sta avendo con il Club Swan 36 e 50, classi monotipo dove le regate sono sempre affollate, divertenti e non esasperate a livello agonistico”.
My Song, tecnologia da Coppa America
Comunque il nuovo My Song è una barca molto speciale, esattamente come lo erano le altre. Basta osservare la canting keel (chiglia basculante) con pescaggio massimo di soli 4,75 metri, così da poter entrare nei porti turistici senza dover rimanere isolati in rada come accade con altre barche di questa dimensione.
Speciale anche perché davanti all’albero c’è un Canard rotante. Si tratta di un’ala verticale che può essere alzata e abbassata, dove si può modificare l’angolo di incidenza rispetto all’asse della barca. Serve per migliorare le prestazioni con venti medio leggeri.
La costruzione poi. E’ stata affidata a Persico Marine, il cantiere di Luna Rossa. Marcello Persico spiega perché My Song è, anche in questo caso, speciale: ”La costruzione del ClubSwan 80 My Song ci ha impegnato per due anni con una squadra di trenta persone. In quanto a materiali e tecnologie è la stessa che usiamo per le barche di Coppa America o per gli IMOCA oceanici”.
Come rendere caldo il carbonio a vista
Ma come si può conciliare tecnologia, leggerezza, prestazioni con design, eleganza, comfort che richiede un armatore come Loro Piana per le sue barche? “Abbiamo trasformato la tecnologia in eleganza, grazie agli input di Pigi.”- svela Mario Pedol che prosegue: ”All’interno è tutto carbonio a vista. Poi abbiamo lavorato sul comfort di base per consentire l’uso in crociera: frigorifero, cucina, aria condizionata, grandi bagni con doccia”.
Le immagini parlano da sole, la barca è tutta carbonio a vista con inserti di mogano. L’illuminazione a led (pesa solo 4,5 kg tutto l’impianto d’illuminazione!) è messa ad arte per dare luce ed esaltare l’effetto cangiante del carbonio. Il risultato è una sensazione di essenzialità che però trasmette calore, come deve essere l’interno di una barca.
Dicevamo che questa barca ha una doppia anima, come tutti i My Song, uno yacht da regata ma anche da crociera, l’imprint originale di tutte le barche di Loro Piana non è smentito neanche qui.
My Song ClubSwan 80: due barche in una
Ma questa volta My Song non è una barca con doppio uso, ma è come se fossero due barche in una: la prima per la regata, la seconda per la crociera. Così gli interni non sono solo realizzati con materiali leggerissimi e soluzioni come gli armadi che sono borse per lo stivaggio in tessuto. Sono in buona parte amovibili.
La maggior parte degli elementi interni che la rendono una barca da crociera possono essere smontati per l’uso in regata. Dalla cabina di prua dove con facilità scompare il letto matrimoniale, il bagno e la doccia separata, lasciando la prua sgombra come si conviene a un vero racer.
La stessa cosa avviene per il salone centrale dove si smontano i divani. Restano fisse le due cabine a centro barca, perché un minimo di comfort per l’equipaggio e l’armatore deve restare in una regata lunga che può durare giorni. La zona poppiera è invece vuota, sia nella configurazione regate, sia in quella crociera, se si eccettuano quattro leggerissime cuccette tubo e tela, poste su ciascuna fiancata. Questa soluzione serve per consentire il riposo dell’equipaggio non di guardia sopravento, aiutando così a ridurre lo sbandamento della barca.
Il ClubSwan 80 My Song ha debuttato in regata al Campionato del Mondo Rolex Maxi a Porto Cervo a inizio settembre dove nella sua categoria si è piazzato quinto, con un promettente primo nell’ultima delle cinque regate disputate. Prima, per non smentirsi, Pigi Loro Piana con alcuni amici aveva passato qualche giorno in crociera. Con tutti gli interni montati, ovviamente.
My Song ClubSwan 80 – Scheda tecnica
Lft 24.70 m
Baglio max 6.00 m
Pescaggio 4.75 m
Sup. velica di bolina 447 mq
Dislocamento 19.210 kg
Zavorra 6.500 kg
Interior Nauta Design
Progetto Juan K
Ingegnerizzazione PureEngineering LLC
Costruzione Persico Marine
www.nautorswan.com/yachts/models/clubswan80/
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