Invernaggio barca, cosa devi fare se la tiri in secca
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Finisce la stagione, è il momento dell’invernaggio se non utilizzate la vostra barca nei mesi più freddi. Sono molte sono le operazioni da svolgere per mettere a riposo la nostra barca e proteggere al meglio gli interni, le batterie, i servizi, il motore e lo scafo da freddo, corrosione e umidità. Abbiamo raccolto i consigli di diversi armatori e cantieri, che ci suggeriscono cosa fare per “invernare” la nostra barca e non avere brutte sorprese, sia che la barca resti in acqua, sia che la barca venga alata. Ve li raccontiamo in due puntate. Oggi parliamo di invernaggio in secca.
Invernaggio – Se tiri su la barca
Chi sceglie di portare in secca la barca durante i mesi invernali potrà eseguire tanti lavori di manutenzione alla carena e preservare più a lungo lo scafo da osmosi e corrosioni, ma anche con la barca sull’invaso, occorre prendere alcuni accorgimenti specifici, per assicurarsi di avere la barca in ottima forma all’inizio della prossima stagione.
Prepararsi alla gru o al travel-lift
Per agevolare il lavoro del gruista o dell’addetto al travel-lift, la coperta deve esser il più possibile pulita e non devono esserci sovrastrutture che possono incastrarsi durante la fase di sollevamento. Le vele e le scotte vanno rimosse, il boma rizzato, le drizze del lazy-bag (o easy-bag) vanno lascate e legate saldamente all’albero. Il tender va sgonfiato e la zattera va portata sottocoperta. Una volta messa la barca sull’invaso, sarà possibile accedervi solo tramite una scala, sarà dunque difficile rimuovere a posteriori qualsiasi oggetto o sacca pesante… pensiamoci per tempo!
Prese a mare aperte e sartie molle
A differenza del caso della barca lasciata in acqua, quando si ala una barca, le prese a mare si lasciano aperte, per scaricare l’acqua dai tubi e permetterne l’ispezione. Non dovendo navigare per mesi, si può allentare la tensione delle sartie.
Invaso con più punti di appoggio e rizzatura
Se la barca sosta su un invaso tutto l’inverno, è bene che vengano aggiunti più punti di appoggio rispetto ai classici invasi universali che ne hanno 4 o 6, magari aggiungendo 2 cavalletti a lato e uno a poppa, per distribuire il carico statico della barca su più punti dello scafo. La barca e l’invaso vanno poi ben rizzati e controventati a terra.
Ispezione dell’opera viva con la barca su
Dopo un lavaggio con idro-pulitrice e asciugatura, si è soliti ispezionare e fotografare lo scafo in tutti i punti che presentano difetti, tipicamente nei punti di contatto del bulbo o pinna in ghisa, può presentarsi ruggine. Durante l’ispezione si controlla la solidità delle losche dei timoni, non devono esserci giochi. Le ruote vanno lasciate con la frizione lenta, per consentire di muovere le pale a mano, in fase di verniciatura. Conviene chiedere a un cantiere di misurare l’umidità residua nella vetroresina, per poi confrontarla prima del varo. Affidarsi a un occhio esperto per la verifica di crepe nella gelcoat, bolle, osmosi etc…
Invernaggio – I lavori con la barca in secca
Le barche costruite con materiali compositi beneficiano a rimanere fuori dall’acqua. Due settimane in secca sono il tempo di asciugatura annuale consigliata da molti costruttori. E’ prassi rimuovere subito la vecchia antivegetativa e lasciare asciugare lo scafo carteggiato, per rinnovare poi l’antivegetativa solo pochi giorni prima del varo. Con la barca sull’invaso si approfitta per eseguire la sostituzione degli zinchi, la pulizia del piede e del condotto di immissione dell’acqua di raffreddamento, il cambio dell’olio del sail drive, la riverniciatura dell’elica e la manutenzione delle parti meccaniche solitamente sommerse come il thruster.
Per dormire sonni tranquilli… bottiglia di vino!
Per quanto previdenti e attenti nelle eseguire tutte le procedure di preparazione alla pausa invernali, pochi armatori dormono tranquilli per settimane senza saper nulla della loro barca lasciata all’ormeggio. Ci sono molte soluzioni tecnologiche di sensori di controllo e allarme remoto, webcam e sicurezza. Quasi tutti gli armatori optano ancora per la soluzione più tradizionale e marinara: La “bottiglia di vino”, da regalare a un vicino o un ormeggiatore, in cambio di un occhio di riguardo per la propria barca, durante la stagione fredda.
Nella prossima puntata vi sveleremo cosa fare, controllare e sapere se optate per l’invernaggio della barca all’ormeggio nel marina.
Luigi Gallerani
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