Les Voiles de Saint Tropez: scendono in acqua i maxi, ecco quali sono le barche cult
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Tempo di maxi a Les Voiles de Saint Tropez, la regata cult organizzata dalla Societe Nautique che ogni anno raccoglie imbarcazioni di ogni età e dimensioni: dalle piccole sportive ai grandi J Class. Questa settimana tocca ai maxi in regata dire la loro, e c’è da scommetere che lo spettacolo non mancherà. La prima giornata è stata caratterizzata da vento leggero, mai oltre i 10 nodi, ma è bastato comunque per dare vita a una prova costiera spettacolare. Gli argomenti d’interesse in quest’edizione de Les Voiles de Saint Tropez del resto non mancano, a partire dall’elenco degli iscritti con tantissimi big.
Les Voiles de Saint Tropez – Gli iscritti
Sono 44 i maxi iscritti alla regata, che sono stati divisi in 4 categorie in base al loro rating IRC. Sono 7 gli sfidanti nella categoria maxi 1, 14 in maxi 2, 12 in maxi 3, 12 in maxi 4. I percorsi previsti, come da tradizione, saranno costieri, con buona probabilità di incontrare durante la settimana un buon Mistral.
Les Voiles de Saint Tropez – Barche cult: il Morgana
Tra le iscritte in maxi 1 c’è il SW 100 Morgana, 30,5 metri, un vero concentrato di performance e tecnologia. Lo yacht, definito dal cantiere uno “smart-custom”, è stato firmato da Reichel Pugh per l’architettura navale e dallo studio italiano Nauta Design per quanto riguarda gli interni e il concept generale. L’armatore è un appassionato velista che voleva una barca in grado di girare il mondo ma che fosse nel contempo in grado di regatare al top nelle regate dedicate ai superyacht.
Les Voiles de Saint Tropez – Barche cult: Rambler
La barca, 27 m, varata il dicembre del 2014 nei cantieri New England Boatworks nel Rhode Island, è firmata dall’architetto argentino Juan Kouyoumdjian e costruita interamente in carbonio: lunga 88 piedi, è dotata di uno scafo dalle forme “potenti” con gli spigoli, caratteristici dei progetti di Kouyoumdian, che corrono lungo tutta la barca, molto pronunciati. Il boma ha la particolarità di essere rotante, in modo tale da adattarsi alla forma della vela e da ridurre i carichi.
Les Voiles de Saint Tropez – La sfida dei Wally 100
Galateia, Magic Carpet, Tango 100: i big Wally si danno battaglia a Les Voiles de Saint Tropez. Questi 30 metri, progettati dallo studio Reichel Pugh Yacht Design, sono totalmente custom e quindi leggermente diversi tra di loro pur condividendo la filosofia di barche da crociera sportive. L’ultimo nato in termini di tempo è il Tango 100, costruito dal cantiere italiano Persico Marine.
Les Voiles de Saint Tropez – Il rating “monstre” di Flying Nikka
In classe Maxi 1 c’è anche il 60 piedi volante di Roberto Lacorte, che sfrutta Les Voile de Saint Tropez per effettuare un’altra sessione di test probante, oltre che una passerella su un palcoscenico prestigioso nella classe Maxi 1. La barca ha fatto molto discutere sul web, ma resta indubbiamente una delle frontiere tecnologiche più affascinanti del movimento velico moderno. FlyingNikka è una barca nata per battere i record nelle regate d’altura mediterranee e correre sostanzialmente in tempo reale.
Per partecipare a eventi come la Maxi o Les Voiles, deve però essere assegnato un rating. Quello di FlyingNikka in IRC ha un TCC di 3.866. Per capire questa cifra basti pensare che tutte le altre barche in maxi 1, lunghe tutte oltre i 30 metri, hanno meno della metà. Per quanto FlyingNikka possa essere veloce sui foil, il suo numero TCC è praticamente irreale. Su un percorso di 35-40 miglia, che la barca di Lacorte può tranquillamente coprire in 2 ore o meno se ci sono condizioni per fare foiling, dovrebbe infliggere ai 100 piedi distacchi medi superiori alla 4 ore in tempo reale per vincere in compensato.
Irreale e praticamente impossibile avere anche solo una piccola chance di riuscirci su percorsi così brevi. Una cosa su cui l’IRC dovrebbe forse riflettere. La giornata d’esordio fra l’altro per FlyingNikka è stata alquanto complicata a causa del vento leggero che non le consentiva di salire sui foil. In modalità dislocante le prestazioni della barca sono buone ma da barca “normale”, ed essendo un 60 piedi è la più piccola in Maxi 1. Il tutto si è tradotto in un ultimo posto nella prima regata, ma ci sarà tempo per invertire la tendenza.
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1 commento su “Les Voiles de Saint Tropez: scendono in acqua i maxi, ecco quali sono le barche cult”
Lacorte si è voluto togliere lo sfizio dello scarrafone volante e Mills gle l’ha fatto, basta che lo pagano, che gli frega se una barca con gli arm foil va bene solo per regate costiere in condizioni ideali di mare 2-3 e in dislocamento è andicappata. L’altura è un’altra cosa.