
Le regate d’altura e tra le boe, con i cabinati, si vincono in compensato. Ma c’è un’eccezione e si chiama Barcolana. Ok, le classifiche di categoria contano, vero. Ma la prima barca che taglia il traguardo in tempo reale nel Golfo di Trieste, e si aggiudica i famosi “line honours”, diventa la star per un giorno e il suo equipaggio l’eroe di una città che in quel preciso istante è la capitale mondiale della vela.
Quattro superbarche all’assalto della Barcolana
Ecco perché tutti vogliono vincere la Barcolana: a pochi giorni dal via (domenica 9 ottobre, puoi ancora iscriverti direttamente a questo link) vi sveliamo chi sono i protagonisti della 54ma edizione, le superbarche e gli equipaggi hanno l’obiettivo di mettere la prua davanti a tutti e conquistare il colpo di cannone.
Con una doverosa premessa: il meteo. Domenica 9 ottobre sono previsti venti leggeri (e forse ballerini) nel Golfo di Trieste… Velocità a parte, la tattica giocherà un ruolo fondamentale.
Arca SGR – Il “defender”
Il vincitore della scorsa edizione della Barcolana è, ovviamente, il favorito anche di questa. Ma si sa, non è facile difendere il titolo. Il Maxi 100 Arca SGR (30,48 x 4,99 m) è la regina in tempo reale delle regate d’altura in Mediterraneo: una barca dislocante “tradizionale”, seppur dotata di canting keel. ARCA Sgr è gestita dal Fast & Furio Sailing Team del triestino doc Furio Benussi, primo sul traguardo a 151 Miglia, Giraglia, Palermo-Montecarlo, Tre Golfi e altre classiche d’altura.

La barca ha quasi 20 anni: nacque nel 2003 con il nome di Wild Thing su progetto di Don Jones, realizzata dal cantiere Hart Marine in sandwich di fibra di carbonio con anima di balsa. Nel 2004 alla Sydney-Hobart perse la chiglia basculante e scuffiò. Nel 2012 è stata oggetto di un radicale refitting.
Il punto di forza non è solo la barca, ma il team (con un “core” triestino di grandi velisti: Gabriele Benussi, Lorenzo “Rufo” Bressani, Stefano Spangaro tra gli altri) e il timoniere: Furio Benussi ha vinto ben quattro delle ultime cinque edizioni della Barcolana: insomma, è uno che il campo di regata lo conosce molto bene. E poi, la meteo: non è previsto vento forte il 9 ottobre e, in un’intervista, Benussi ha dichiarato che “con vento tra i 6 e i 12 nodi siamo i più veloci del Mediterraneo“.
Deep Blue – Il “TP52 formato XXL”
Tutto facile per Arca SGR? Non è così. La concorrenza non manca ed è agguerrita. A cominciare da Deep Blue, qui ritratto di poppa da Carlo Borlenghi, è un IRC 85 (25,00 x 6,50 m) progettato dallo studio Botin e costruito nel cantiere spagnolo specialista dei compositi King Marine.

Ricorda molto, nelle forme, i Maxi 72 e i TP52: punta tutto sulle prestazioni in bolina, grazie alla ridotta superficie bagnata e a una lifting keel di pescaggio considerevole, da 5,30 a 7 metri. L’armatrice è Wendy Schmidt, imprenditrice e filantropa statunitense co-fondatrice del team 11th Hour Racing (e moglie dell’ex CEO di Google Eric Schmidt): la missione di 11th Hour Racing Team è di costruire un team performante, ma che metta la sostenibilità ambientale al centro di ogni settore.
Nel “commando” che andrà all’assalto della Barcolana, Wendy Schmidt ha scelto un team di fortissimi velisti neozelandesi, australiani e americani (alla tattica ci sarà Rob McMillan (proprietario della veleria Hood Sailmakers e di Quantum Sails a Newport). Ma un ruolo chiave a bordo lo avrà un “local”, il triestino Andrea Visentini, imbarcato come navigatore, grande specialista delle regate d’altura.
Se sui bordi lunghi il Maxi Arca SGR parrebbe essere più veloce (forte anche della sua maggiore lunghezza), Deep Blue è una barca veloce nelle ripartenza e nelle manovre. Staremo a vedere.
Portopiccolo Prosecco DOC – Collezionista di vittorie
Particolare attenzione, poi, va prestata al Maxi di 90 piedi Portopiccolo Prosecco DOC (27,43 x 5,67 m), una barca mitica che è già stata celebre sui campi di regata con altri nomi: Rambler, Alfa Romeo 1, Shockwave. Chi c’è dietro all’operazione Portopiccolo? Claudio Demartis – veterano della Barcolana che ha contribuito a farla crescere negli anni – e il team manager Riccardo Bonetti. Hanno coordinato il gruppo di lavoro mettendo in piedi un equipaggio italo-slavo con al timone un altro “asso” della Barcolana. Lo sloveno Mitja Kosmina, già vincitore di varie edizioni al timone di Esimit Europa 2 (ex Alfa Romeo 2).

A bordo, oltre a velisti professionisti croati, sloveni e italiani (Federico Benini, Riccardo Bonetti, Alberto Broggi, Sebastian Cettul, Marco Clean, Giacomo Conti, Matteo Ferraglia, Luca Gallas, Matteo Leghissa, Giulio Maccarone, Paolo Maier, Emanuele Noè, Giacomo Sala e Stefano Visentin), anche due giovani atleti della Nazionale ucraina tra i più forti al mondo nelle rispettive classi: i fratelli Oskar (Optimist) e Sviatoslav Madonich (ILCA, ex Laser).
La barca, reduce da numerosi interventi finalizzati a migliorare ulteriormente le sue performance, è stata progettata da Reichel/Pugh nel 2002 e costruita dal cantiere australiano specialista del carbonio McConaghy.
Dotata di chiglia fissa, fresca di varo ha conquistato i line honours alla Sydney Hobart, ha vinto la Giraglia del 2003 e il Fastnet dello stesso anno in tempo reale. Ha tagliato per prima il traguardo in quasi 80 regate in giro per il mondo. Chissà che non strappi la vittoria anche a Trieste…
Way of life – L’ex Maxi Jena ci riprova
Un’altra barca che può dire la sua è Way of Life (26,60 x 4,75 m) dell’armatore sloveno Gašper Vinčec, olimpionico di Finn (Atene 2004 e Pechino 2008). Non lasciatevi ingannare dal nome nuovo: la barca ha già vinto la Barcolana nel 2019 (e nel 2009, con il nome di Maxi Jena) e il suo equipaggio è pronto a giocarsi tutte le sue carte.

L’imbarcazione, dotata di chiglia fissa (2,2 m di pescaggio) è stata anch’essa costruita, nel 2003, da McConaghy su architettura navale di Reichel/Pugh. Scafo e sovrastruttura sono in carbonio.
Chi vincerà la 54ma Barcolana? Si accettano scommesse (e commenti). E chissà che non ci sia un outsider che fa il colpaccio…
Barcolana, e tu ci sarai?
Intanto, sono saliti a quota 1.300 gli iscritti. Vi abbiamo già raccontato perché dovete partecipare, almeno una volta nella vita, alla più grande e affollata festa della vela in Mediterraneo. Magari non per vincere in tempo reale, ma per togliervi una bella soddisfazione nella vostra categoria, anche con un “crocierone” sottoinvelato. Non vi resta che iscrivervi “last minute” direttamente qui!
E.R.