Adrenalina. Spettacolo. Volo. Sono i catamarani classe A, baby!
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Si è da poco concluso il Campionato Europeo dei catamarani classe A ad Arco (Trento). Quasi cento partecipanti, grandi nomi della vela, adrenalina a non finire: un vero spettacolo, dove anche i grandi velisti hanno affrontato scuffie e ruzzoloni!
Europeo classe A, spettacolo e adrenalina
Guardate la foto in apertura: sapete di chi si tratta? Proprio lui, Paul Larsen, il velista più veloce del mondo che a bordo del superbolide Vestas Sailrocket 2, nel 2012, ha toccato la velocità di 65,45 nodi. Quello qui sotto, invece, è l’australiano Darren Bundock, per gli amici Bundy. Due medaglie olimpiche, una Coppa America: una leggenda del cat.
Due esempi che ben dimostrano come la classe A piaccia anche al “gotha” della vela internazionale. Ma ovviamente non c’erano soltanto mostri sacri. A Riva del Garda tanti velisti e appassionati: iscritti sia nella categoria con i foil che senza, perché il bello di questi catamarani è la possibilità di scegliere tra la configurazione volante e quella, più tradizionale, “solo” planante.
Tra questi anche Lamberto Cesari (velista e giornalista: il suo ultimo articolo sul recupero dello splendido Volpina di Carcano). Gli abbiamo chiesto di raccontarci, dal un punto di vista dell'”insider”, l’Europeo classe A che peraltro – classifiche in calce al pezzo – ha chiuso in settima posizione overall e quinto europeo nella categoria foiling. Ecco le sue impressioni.
La classe A è viva. Viva la classe A
La classe A è viva, viva la classe A. Questo Campionato Europeo ha rappresentato il primo grande evento nel vecchio continente post covid, attirando quasi cento velisti ben oltre i confini europei, con una nutrita presenza australiana che ha reso onore al campionato e dominato le classifiche, con nomi come Steve Brewin, Darren Bundock, Paul Larsen e Scott Anderson.
La classe A si trova in questo momento in uno stato molto interessante di evoluzione: dopo alcuni anni turbolenti dove le barche hanno iniziato a volare all’interno di un regolamento che avrebbe dovuto impedirlo, si è arrivati allo sviluppo di piattaforme che riescono navigare stabilmente fuori dall’acqua sia di bolina che di lasco, con performance notevoli: sopra i 13 nodi il tempo di volo supera di gran lunga la modalità dislocante, fatta eccezione per virate e strambate. Di bolina con velocità che si aggirano sui 18-20 nodi a 45° di angolo reale del vento (TWA), di lasco si superano i 25 nodi scendendo a 140° TWA.
Se si pensa che le barche armate complete pesano 90 kg, si arriva facilmente a immaginare il tipo di carichi che sono in gioco in una bolina volante, resa ancora più efficiente dal disaccoppiamento dei timoni che arriva fino a otto gradi di differenziale (lo stesso sistema introdotto poi nei Nacra 17, che permette di aumentare l’incidenza del timone sottovento e diminuirla per quello sopravvento per aumentare il momento raddrizzante).
Classe A con i foil. Al lasco chi cade è fregato
Al campionato Europeo organizzato dal Circolo Vela Arco si è tenuta anche una masterclass da parte dell’australiano Steve Brewin, già tre volte campione del mondo (il più titolato dopo Glenn Ashby, dominatore degli ultimi venti anni), il quale ha mostrato una velocità e una profondità stupefacente soprattutto al lasco.
Mentre la bolina è una andatura più “fisica”, e al lago di Garda con il vento da sud si risolve spesso in una corsa verso la costa ovest (che vedeva i primi otto equipaggi nonostante le differenze di vele e piattaforme sviluppare una velocità superiore rispetto al resto della flotta e arrivare compatti alla prima boa), è stato al lasco che si sono viste le maggiori differenze, dove l’uso dei foil e la conduzione hanno creato grandi divari anche tra i primi, in un gioco a cercare la massima profondità senza cadere dal volo, errore costosissimo in termini di angolo perso per poter ricreare velocità e vento apparente per il decollo successivo.
Classe A: in partenza non è mica facile stare in posizione!
La bellezza e fragilità di questi catamarani volanti crea una sorta di “cameratismo” e prudenza nella flotta, nonostante questo le partenze erano tiratissime e fino a che il comitato non ha deciso di avvantaggiare notevolmente il pin le oltre sessanta barche volanti si ammassavano in barca comitato in partenza creando quasi più ansia per l’incolumità dei catamarani che per l’uscita dalla partenza: non è facile tenere in posizione due scafi senza fiocco con delle appendici studiate per andare a 20 nodi mentre si muovono a 0,5!
Nonostante questo e nonostante gli oltre venti nodi di vento del Garda sono state poche le collisioni, ma molta la collaborazione a terra per ogni riparazione: non era raro vedere la sera persone di nazionalità diversa aiutarsi a laminare una barca o riparare un timone danneggiato. Anche il terzo giorno, dove il vento al rientro ha toccato i 25 nodi, i primi della flotta si sono fermati sullo scivolo ad aiutare il resto dei regatanti, aiutati man mano da chi rientrava finché l’ultima barca non era al sicuro.
Classe A, fucina di campioni
Da sempre la classe A è stata frequentata dai più grandi campioni del catamarano, olimpionici che si prendevano del tempo per regatare in singolo e sperimentare le innovazioni che poi sarebbero arrivate nelle classi maggiori. In Italia abbiamo una lunga tradizione su questa barca, da Giorgio Zuccoli a Francesco Marcolini, negli anni recenti Vittorio Bissaro e Gianluigi Ugolini. Chissà che i nostri olimpionici tra un impegno e l’altro non abbiamo voglia di tornare a volare a due scafi in singolo, li aspettiamo per il mondiale di Tolone 2023, poco lontano da Marsiglia.
Lamberto Cesari
Europeo Classe A, le classifiche
Cliccando sul link trovate le classifiche dell’Europeo classe A Open e foiling, cliccando qui invece accedete alle classifiche dei classe A senza foil.
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