TECNICA Come e dove montare un secondo strallo a bordo
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Se con un genoa parzialmente avvolto, con pochi metri quadri di tela esposti, si può sostenere un’andatura portante con 50 nodi di vento, con la stessa vela ridotta non è ipotizzabile bolinare, sia pur con angoli larghi. Occorre dunque armare una tormentina. (fonte immagine di copertina: www.sailfeed.com)
ecco l’attrezzatura che serve per dotarsi di uno strallo amovibile. La piastrina in alto può essere montata sull’albero anche successivamente, insieme con la puleggia per la drizza. In basso, lo strallo va rinviato sottocoperta sulla struttura dello scafo o su una paratia.
E qui si pone il problema di dove inferirla, visto che lo strallo è già occupato dal genoa avvolto. Togliere quest’ultimo significa svolgerlo completamente, andare a prua ammainarlo e poi infilarlo sottocoperta, per issare la tormentina sulla stessa canalina dell’avvolgifiocco, un lavoro che con quel vento diventa un’impresa poco raccomandabile.
L’altenativa è quella di dotarsi di uno strallo amovibile su cui inferire la nuova vela, o utilizzare una delle tormentine apposite da applicare direttamente sopra il genoa avvolto.
COME E DOVE MONTARE UN SECONDO STRALLO
E’ la soluzione più sperimentata e quella che garantisce un migliore equilibrio al timone, grazie alla posizione più arretrata della vela.
Anche qui le alternative sono due: montare lo strallo amovibile appena sotto l’attacco dello strallo di prua sull’albero (la distanza non deve essere superiore ai 60/70 cm) così da evitare l’impiego delle sartie volanti; oppure montare un falso strallo (detto anche strallo di trinchetta) da intestare all’altezza della crocetta alta, controventandolo obbligatoriamente con le sartie volanti. In entrambi i casi è consigliabile un cavo in tessile (Spectra, Vectran o PBO) anziché in acciaio, sia per ragioni di peso (la differenza è di 1:10) che di maneggevolezza, e non ultimo per evitare che il cavo a riposo lungo l’albero danneggi l’anodizzazione (o la vernice) del profilo dell’albero.
La tormentina viene inferita sullo strallo con apposite stringhe di Velcro al posto dei garrocci metallici. In coperta servirà ovviamente un punto fisso a doppio occhiello, ideali i golfari Wichard ripiegabili, dove fissare sia lo strallo amovibile che la mura della trinchetta. Questo punto fisso deve essere tassativamente rinviato sottocoperta a una paratia strutturale oppure, tramite un tirante, sul dritto di prua. Per attaccare lo strallo al punto fisso si utilizza un tenditore con moschettone a pellicano, ma si può anche impiegare un paranco in tessile con adeguata demoltiplica.
LE DUE SOLUZIONI PER LO STRALLO AMOVIBILE
Le foto 1 e 2 illustrano una tormentina inferita su strallo amovibile in acciaio, nella versione con armo privo di sartie volanti. Come si può notare
dalla freccia nella foto 2, il punto di inserzione dello strallo amovibile è posto appena sotto quello dello strallo principale. Le foto 3 e 4 illustrano invece lo strallo amovibile in versione con armo dotato di sartie volanti. In questo caso l’inserzione dello strallo amovibile è posta in corrispondenza della crocetta alta e di conseguenza la tormentina è molto più arretrata rispetto allo strallo principale.
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1 commento su “TECNICA Come e dove montare un secondo strallo a bordo”
… Meglio far fare al cantiere secondo le specifiche di progetto. Non si tratta solo dello stralletto ma rivedere tutto il piano velico. In ogni caso, avremo un’attrezzatura di coperta con 6 winch e strallo a doppia canalina per J2/solent su rollafiocco. Lapalisse che è preferibile senza volanti e possiamo scegliere le staysail autoportanti con hoock e girella. Lo stralletto tessile vale la pena quando si vuole risparmiare, dato che possiamo inferirci una trinchetta a due mani.