Barca a scogli alle Canarie durante il giro del mondo. Cosa è successo

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barca a scogli
La barca a scogli di Guy DeBoer alle Canarie

Ve lo avevamo scritto in occasione della sua partenza. La Golden Globe Race rimane una delle più folli, romantiche e soprattutto pericolose regate al mondo. Sedici velisti solitari sono partiti il 4 settembre, a bordo di barche da 9,75 ad un massimo 10,97 metri (da 32 a 36 piedi), da Les Sables d’Olonne in Francia per un giro del Mondo senza scalo di 30.000 miglia passando dai famosi tre Capi (Buona Speranza, Leewin, Capo Horn).

Subito sono iniziate le difficoltà. Uno degli skipper in gara, lo statunitense Guy DeBoer, si è schiantato contro gli scogli nella notte di venerdì sulla costa nord di Fuerteventura, a Las Palmas, nelle Canarie; la sua barca, il Tashiba 36 “Spirit”, è rimasta incagliata tra le rocce, come si vede dalla foto, ma lui è salvo.

Vi ricordiamo che a bordo le barche della Golden Globe Race, in omaggio alla prima mitica edizione del 1969, non hanno nessun apparato elettronico e informatico, solo sestante, carte nautiche, bussola, timone a vento (ammesso un pilota automatico elettrico ma con penalità). Unico collegamento, ma a comunicazioni limitate, una Radio SSB. Non possono avere neanche orologi, fotocamere, digitali, calcolatrici. Se sbagli i calcoli, anche di poco, rischi di finire a scogli. Il regolamento è stato oggetto di polemiche, dato che nel 2022 la tecnologia è un aiuto fondamentale per la sicurezza dei solitari in gara.

Sarà anche questa edizione una gara ad eliminazione, come quella del 2018 dove, su 16 partenti, arrivarono solo in quattro?

Barca a scogli, cosa è successo?

È stata la concorrente sudafricana Kirsten Neuschäfer a trasmettere la chiamata di Mayday via VHF di Guy deBoer al Comitato di Regata della Golden Globe Race venerdì mattina alle 03:10 UTC. Il Tashiba 36 di Guy DeBoer, nel buio della notte, si era incagliato sulla costa nord di Fuerteventura, a sole 10 miglia dal “checkpoint” della Marina Rubicon di Lanzarote che aveva superato poche ore prima in quinta posizione. Aveva attivato il suo EPIRB e alle 04:24 UTC aveva chiamato l’organizzazione con il suo telefono satellitare.

“Spirit” era andato a scogli, lontano dalla spiaggia, con lo scafo inclinato di 45°, colpito da un forte mare che si abbatteva sulla barca. L’onda la spingeva lentamente in avanti, facendola sfregare ulteriormente sugli scogli, rischiando di dilaniare lo scafo. DeBoer, che era in costante contatto con il Salvamento Maritimo, il Centro di Coordinamento del Soccorso locale e il Race Control della GGR, si trovava in una situazione estrema.

barca a scogli 2
Il Tashiba 36 Spirit di Guy DeBoer, la barca a scogli alle Canarie

Barca a scogli: meglio rimanere a bordo

Aveva pronta la sua zattera di salvataggio, ma ha deciso di rimanere a bordo di Spirit, che stava resistendo.

Aveva intenzione di aspettare la luce del giorno, dato che non riusciva a vedere la costa. Non c’erano le condizioni per utilizzare in sicurezza la zattera di salvataggio o per uscire sugli scogli battuti dal mare.

Alle 04:10 UTC l’MRCC di Las Palmas ha informato il Race Control della regata che i primi soccorritori si trovavano sulla spiaggia, a 50 metri dalla barca incagliata. Alle 04:36 UTC Guy ha finalmente abbandonato la barca a piedi, assistito dalla polizia locale e dai vigili del fuoco. Un rimorchiatore del governo spagnolo era stato allertato e si stava dirigendo sul luogo dell’incidente. Guy è stato portato in un hotel locale senza riportare ferite.

Non è facile recuperare la barca senza fare danni

Dopo valutazione governativa di prima mattina, si è ritenuto troppo difficile rimorchiare Spirit in mare aperto. Le autorità hanno deciso di pompare tutto il carburante dall’imbarcazione per evitare una potenziale fuoriuscita e ora stanno lavorando con il team di Guy DeBoer e con una compagnia di assicurazioni per recuperare il Tashiba 36 con il minor impatto ambientale possibile. L’area è un luogo molto frequentato dai turisti per il surf.

“Oggi (lunedì, ndr) mi incontrerò con una grande società di recupero per valutare la migliore linea d’azione, che a questo punto sembra essere quella di trascinare l’imbarcazione sulle rocce più piatte e regolari, allontanandola dalle fragili scogliere”. Guy deBoer ha dichiarato: “Ha uno scafo incredibilmente robusto e spesso, quindi dovrebbe essere in grado di reggere il colpo! Finora ha preso una bella botta e lo scafo è a posto. Spero di vederla navigare di nuovo, ma certamente non possiamo lasciarla lì”.

Come sta andando la regata

Nel frattempo, la regata prosegue. Simon Curwen sul suo Biscay 36 Clara è in testa dopo aver superato le Canarie. Tra i problemi da segnalare, anche quello di Pat Lawless, attualmente in terza posizione; ha un’infezione al ginocchio, è a corto di antibiotici, ma va avanti.

Qui potete seguire il tracking della regata

 

 

 

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2 commenti su “Barca a scogli alle Canarie durante il giro del mondo. Cosa è successo”

  1. Per regolamento possono usare solo le dotazioni che aveva a bordo Knox-Johnston , il vincitore della regata del 69. Tuttavia hanno a bordo tutte le dotazioni odierne di sicurezza necessarie da usare in caso d’emergenza, come EPIRB, telefoni satellitari e GPS. I GPS sono tenuti in una cassa sigillata

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