“Aleissima è la barca dei nostri sogni e ce la siamo costruita da soli”
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Cosa fai se non trovi sul mercato la barca adatta alle tue esigenze? Semplice. Te la costruisci come vuoi tu, nella stalla di una vecchia fattoria della campagna cagliaritana in cui vivi.
Questa, in brevissimo, è la storia di Alessandro Cabras, ingegnere sardo e della sua compagna Alessandra Atzei, che hanno appena varato in Sardegna Aleissima, un racer cruiser di 9,50 m interamente progettato da Cabras e realizzato dalla coppia, dopo 8 anni di lavori (e tante interruzioni). Una barca che, a livello estetico, di “autocostruito” non sembra avere nulla: “Mi chiedono di che cantiere sia e rimangono stupiti quando dico che ce la siamo fatta in casa“, svela Cabras.
“Per anni abbiamo lavorato in sordina”, ci racconta Alessandra, “e lo scorso 25 giugno abbiamo coronato il sogno di una vita. Da sempre le pagine del vostro giornale fanno parte della nostra vita da velisti e vorremmo condividere con i vostri lettori la conclusione di questo viaggio meraviglioso e l’inizio di tutti quelli che seguiranno”.
Ecco la loro storia, raccontata da Alessandro Cabras.
Aleissima, la barca dei nostri sogni
Quattro anni, un vecchio libro illustrato sulle barche a vela, ingiallito, spiegazzato, compratomi da mio padre, questa è l’immagine della mia mente che segna il “punto zero” … sfogliavo e guardavo ripetutamente le figure, sempre le stesse, quelle che allora mi sembravano le più belle, le più fantastiche… la strada era tracciata!
A sette, otto anni ritagliavo i progetti delle barche sugli annuari delle riviste, selezionate con criteri di un bambino sulla marinità, sicurezza, bellezza… è un sogno di una vita.
Si, proprio quella vita che nell’affanno e nella corsa di tutti i giorni, negli anni scorsi, mi ha portato a mettere temporaneamente da parte i sogni, quelli veri, ferventi e soprattutto di colore blu. Proprio questi sogni non ti abbandonano mai, diventano un’ispirazione e motivazione di vita ti sussurrano nell’inconscio che forse adesso è il momento di lanciarsi una volta per tutte.
Ingegnere, subivo il fascino di veder scaturire dalla mia mente quel meraviglioso oggetto barca: una barca secondo le tue idee, secondo quello che ovviamente hai vissuto in mare, secondo quel sottile compromesso tra abitabilità e prestazioni che se sbagliato può trasformare un progetto in un successo o meno.
Grazie ad Alessandra, mia compagna di vita, ho trovato lo slancio per iniziare questa avventura, cambiare vita e intraprendere una traversata, all’asciutto e un po’ polverosa, che mi avrebbe portato verso il blu, le navigazioni, l’altura.
Volevo una barca che non trovavo e che aveva delle caratteristiche particolari, unica via: farsela!
Aleissima, progettazione e costruzione
Dopo gli studi in ingegneria strutturale e il conseguimento del diploma AS.PRO.NA.DI. ho sempre continuato a studiare fisica della vela e progettazione pur occupandomi di Lavori Pubblici come libero professionista in campo civile.
Gallery – Aleissima, i piani progettuali
L’idea c’è sempre stata di progettare e costruire la barca “secondo me” alla fine ci son riuscito. Il progetto è stato studiato in maniera dettagliata e calcolato agli elementi finiti con numerose simulazioni e prove al VPP. Dopo è iniziata la costruzione durante la quale è proseguita la progettazione esecutiva di verifica di ogni componente e dettaglio esecutivo, non è stata certo una passeggiata ci son stati momenti di scoramento, non ho mai pensato di mollare, la passione è stata sempre più forte di tutto!
La barca è costruita in sandwich di compensato marino con pelli in biassiale di vetro con numerosi rinforzi nelle zone sollecitate, chiglia e lande, in carbonio unidirezionale.
Non è stato usato il carbonio per la carena perché in queste dimensioni il risparmio di peso non giustificava l’enorme aumento dei costi.
La prua e la poppa sono costruiti sottovuoto insieme a numerosi pezzi come il bompresso e i timoni in carbonio, il resto laminato con uso di peel ply, dopo di ciò lo scafo è stato curato a 50° per 16 ore. Il risultato è uno scafo monolitico, in un pezzo unico, con coperta laminata internamente ed esternamente allo scafo così come le paratie interamente laminate a scafo e coperta.
Aleissima: perché una barca di 9,50 m
La dimensione di 9,50 m mi è sembrata opportuna per diversi motivi:
- è la più piccola che ti permette navigazioni di un certo raggio
- non è troppo grande da dilatare i tempi di costruzione oltremodo, già piuttosto lunghi
- Nella progettazione è stato fatto uno sforzo notevole per avere una forte concentrazione dei pesi a centro barca, quindi impianti, batterie, serbatoi e motore sono compresi in una “cellula” che va dalla ordinata 4.30 m alla 6.70 m ( 2.40 m a centro barca). Al di fuori di queste misure non ci sono carichi né verso poppa nè verso prua.
Il difficile è stato progettarlo rispettando una facile fruizione e abitabilità, anche se intesa in senso sportivo. La barca è dotata dell’essenziale ma niente di più, il lusso, per così dire, è costituito da frigo, scaldabagno, salpancora (recessato nel gavone), circa 35 kg “spesi” per rendere la barca vivibile e comoda.
Gallery – Gli interni di Aleissima
Aleissima, le caratteristiche della barca
Le caratteristiche dello scafo sono:
- una crash box a 0.30 m dall’ordinata zero, con strallo ancorato sulla paratia (in caso di urto non viene giù l’albero);
- una paratia stagna a 0.80 m dall’ordinata zero
- cuccetta di prua, che noi usiamo come cala vele, non in regata, stagna e completamente vuota (opera viva);
- paratia a 8.50 m, stagna fino allo specchio di poppa (circa 3.5 mc) con portello di fuga a barca rovesciata, il tutto a garantire l’inaffondabilità anche in caso di falle importanti.
- La chiglia costituita da una lama di acciaio ad alta resistenza (12’500 kg/cmq a rottura), carenata, con bulbo in piombo nella parte terminale, è incastrata nelle strutture dello scafo che vengono mascherate dal mobile centrale della cucina a L rivestito in carbonio a vista.
- I timoni sono a barra vuota in carbonio (1.2 kg), le pale con un’anima resistente in carbonio unidirezionale, volume restante interno in espanso e rivestimento in carbonio. Hanno un profilo asimmetrico e sono montati in modo antisimmetrico, ad alto rendimento, per usare una terminologia semplice ad ala di gabbiano, il che scongiura lo stallo anche in condizioni estreme e a barca molto sbandata, come già confermato dalle prove.
Inoltre la barca è studiata per poter essere semplicemente adattata per partecipare a regate in classe 1 secondo le OSR.
Aleissima, lo scafo
Le linee dello scafo sono molto tese con un alto coefficiente di finezza, alto coefficiente prismatico, massima lunghezza al galleggiamento, fondo piatto per agevolare la planata.
Gallery – Aleissima, lo scafo
La barca è studiata per avere delle prestazioni molto buone in poppa ma non disdegnare la bolina, dalle prime prove queste caratteristiche son state perfettamente confermate, infatti la barca si appoggia sullo spigolo quando raggiunge i 20° di sbandamento, angolo di progetto, e si ferma anche se sovrainvelati rimane governabile e non troppo orziera.
La prua è stata progettata riprendendo il concetto della piercing-wave, con linea rovescia, ma con entrate scafo ben “ingrassate” a salire e sin dalle prime sezioni con l’intento di avere una prima penetrazione e immediata portanza ma senza impatto.
Si potrebbe definire un “finta” prua fine che inganna l’occhio dei non addetti ai lavori, dalle prove questa caratteristica della carena, per il momento, con onda fino a 1/1.5 m, è stata confermata, la barca va dritta, taglia ma si alza immediatamente evitando l’impatto e dando portanza per sollevare lo scafo, ma diminuendo la resistenza.
Aleissima, comportamento e piano velico
Con un comportamento leggermente orziero, naviga in maniera marina, senza le classiche “pestate” e senza necessità di dare angolo al timone, molto vivo ma stabile, si sente la barca “spingere” di bolina, verso la velocità critica, appena si poggia di qualche grado inizia a superarla e a staccare la scia.
Gallery – Aleissima in navigazione
Il piano velico con albero in carbonio ZSpars, ha una randa squaretop, in membrana con fibre in kevlar, per maggiore resistenza no carbo, e protezione in taffetà; il genoa a bassa sovrapposizione, 105%, in membrana con fibre in kevlar; fiocco da vento in dacron e tormentina fluo. Gennaker e code 0 su bompresso estraibile.
Tutte le vele son state realizzate da Zadro con ottima finitura.
Nonostante la vocazione sportiva nel design si è cercato di curare l’aspetto gradevole e aggressivo negli esterni e accogliente e il più possibile curato negli interni, senza appesantire con pannelli di copertura, lasciando i tessuti a vista disposti in maniera curata, allineata e simmetrica. Cavidotti e impianti sono stati posti dietro i rinforzi longitudinali in carbonio e ben nascosti come si può vedere dalle immagini.
Aleissima, la scheda della barca
Lft 9,50 m
Baglio max. 3,40 m
Pesc. 2,36 m
Sup. randa e genoa 64,5 mq
Sup. gennaker 80 mq
Code 0 54 mq
Dislocamento a vuoto 3000 kg
L’imbarcazione è dotata di waterballast caricabili e modulabili (220/450 litri), da usare per ottimizzare le prestazioni in navigazioni lunghe, ma non è obbligatorio l’uso in navigazioni crocieristiche perché la barca ha un bulbo profondo e buon momento raddrizzante.
Le zavorre liquide, oltre che modulabili, si possono traslare longitudinalmente verso poppa o prua in tre posizioni in senso longitudinale.
Per la motorizzazione è stato installato un saildrive Lombardini 20hp.
La barca al momento è in fase di messa a punto e attualmente oltre a qualche uscita breve ha percorso circa 120 miglia “one shot”.
Da questi primi test le caratteristiche della carena e veliche rispecchiano in pieno gli obiettivi, il percorso di settaggio per avere la barca pronta a fare dell’altura vera è ancora lungo ma siamo ottimisti e speranzosi di iniziare una nuova fase in cui raccoglieremo qualche soddisfazione frutto di tanto lavoro.
Non posso affermare che Aleissima sia la barca più veloce, e probabilmente non lo è, pur avendo sicuramente ottime prestazioni, ma sicuramente è la barca “secondo me” e non la cambierei nemmeno con uno Swan di 30 metri.
Alessandro Cabras
Volete saperne di più su Aleissima e sui suoi dettagli costruttivi? Non esitate a contattare Alessandro Cabras alla mail ing.alessandrocabras@tiscali.it
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3 commenti su ““Aleissima è la barca dei nostri sogni e ce la siamo costruita da soli””
che dire, in questo mondo farlocco, ci sono persone straordinarie.
…. ce ne sono sempre meno, ma ci sono…..
Passione, competenza e fiducia nelle proprie capacità…..la ricetta giusta per ottenere grandi risultati.
Buon vento Aleissima