Brezza, come cambia localmente e perché. Tre “alterazioni”

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Avete presente quando, nelle previsioni meteo, sentite la parola “localmente”? Ecco, serve per spiegare (anche), quanto vi stiamo per raccontare. Ovvero, come i fenomeni meteorologici vengono influenzati su base locale. Oggi ci occupiamo delle modifiche dei regimi di brezza.

Brezza, le alterazioni su scala locale

I fenomeni di brezza prevalenti col bel tempo, sono fortemente alterati dal passaggio di un fronte o da un forte vento sinottico.

Un’isola produce nelle sue immediate vicinanze un forte cambiamento di direzione e di intensità di un vento dominante, anche quando questo si presenta particolarmente intenso. In generale possono avvenire fenomeni di moti turbolenti nella prima fascia sottovento all’isola, mentre nelle immediate zone laterali possono crearsi raffiche per effetto Venturi (restringimento della sezione utile allo scorrimento dell’aria).

Ad esempio se in Tirreno sta soffiando il Mistral, sarà assai difficile avvertire sulle isole la debole brezza notturna di terra. Inoltre la presenza delle formazioni nuvolose associate ad un fronte provocano una forte diminuzione del riscaldamento diurno del suolo, agendo da autentico filtro attenuatore dei raggi solari e quindi anche dei regimi di brezza.

In particolare se si verifica la formazione di un cumulonembo, allora si può stare certi che, a seconda che esso stia transitando sul mare o sulla terra, provocherà un forte aumento o addirittura un’inversione locale del regime di brezza, essendo i cumulonembi sempre associati a forti venti.

Brezza, come cambia – Il vento catabatico

Se siete ormeggiati in zone di mare sufficientemente vicine a montagne (decine di chilometri), è assai probabile che soprattutto di notte avvertiate il forte vento di discesa (vento catabatico) dovuto al maggiore raffreddamento che si è verificato in quota, sulla cima dei monti.

brezza
Il vento di discesa, o “catabatico “, si crea sottovento ad alte colline su cui stia scorrendo aria che subisce un forte raffreddamento a contatto della cima del monte stesso per questo può essere anche associato a nubi orografiche stazionarie tipo stau. Di notte, sommato ai fenomeni di brezza, può dare luogo a violente raffiche che rendono indispensabile avere provveduto ad un ormeggio più che sicuro.

Questo vento si somma all’effetto della brezza di terra richiamata dal mare, generando spesso forti raffiche: in questi casi è prudente avere effettuato manovre di ormeggio analoghe a quelle che fareste per il passaggio di una perturbazione (ancore afforcate o cavi filati a terra).

Brezza, come cambia – Una baita tra le colline

La forma orografica della costa può contribuire a creare fenomeni di convergenza o divergenza estremamente particolari. Tipico è l’esempio di una grande baia inserita entro un ampio sistema collinare che la avvolga (una delle mete preferite dai diportisti per la facilità di ridossarsi e la bellezza del paesaggio). In questo caso (Figura 211) nel primo pomeriggio, nel momento più intenso della brezza di mare, il vento si distribuisce a raggiera, sale lungo le colline e favorisce la condensazione del vapore acqueo in piccoli cumuli che sembrano incoronare tutti i rilievi.

Su di un golfo circondato da alte colline si osservano regimi di brezze e nubi assai simili a quelle di un lago: di giorno la brezza sembra nascere dal centro del golfo e compaiono piccoli cumuli sui rilievi; di notte la brezza confluisce al centro, l’aria si solleva e condensa in leggere e basse nubi che scompaiono alle prime ore del mattino.

Durante la notte il fenomeno si inverte, la brezza converge verso il centro della baia, si scalda sul mare, sale in quota e nelle ore più fresche, al sorgere del sole, non è raro osservare sopra la baia tenui nubi, molto basse (poche centinaia di metri) e in rapido dissolvimento.

Brezza, come cambia – Le nubi di bel tempo

Le brezze possono contribuire alla formazione di sistemi nuvolosi locali di debole intensità, in particolari ore del giorno o della notte. Contrariamente a quanto parrebbe, questi insiemi cumuliformi (cumulus humilis) sono un preciso indice di bel tempo, in quanto si osservano unicamente in regime di brezza, ovvero ben lontani dall’arrivo di una perturbazione.

Anzi: dall’analisi delle ore in cui i cumuli compaiono si può dedurre con precisione anche il grado di intensità del vento stesso. Ad esempio se queste nubi si formano non nelle ore più calde della giornata, ma all’inizio della mattinata, allora ci si può attendere una brezza di mare di intensità assai maggiore. Inoltre dalla loro altezza si ha una indicazione della temperatura, in quanto più la giornata è calda e più i cumuli si formano a maggiore altezza. In generale queste condensazioni avvengono tra i 1500 e i 2500 metri, più basse nella mattinata e più alte di alcune centinaia di metri nel pomeriggio.

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2 commenti su “Brezza, come cambia localmente e perché. Tre “alterazioni””

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