Sacchetto nell’elica, che noia! Ecco come affrontare la situazione

Sacchetto nell'elica
Oltre al sacchetto nell’elica possono capitare anche cime, reti e altro

Il sacchetto nell’elica è uno di quei tipici contrattempi che nessuno vorrebbe mai avere. Citiamo il sacchetto perché è uno dei casi più frequenti, ma in realtà sono tanti i rifiuti in mare che possono rimanere impigliati nell’elica del nostro motore.

Sacchetto nell’elica – i segnali del motore

Come facciamo a capire se un sacchetto, o altro rifiuto, è rimasto impigliato nell’elica del motore? Il segnale è chiaro, se abbiamo un sacchetto nell’elica sentiremo il nostro entrobordo perdere repentinamente giri, come se fosse soffocato. Contemporaneamente aumenteranno le vibrazioni. Nei casi più gravi si arriva fino allo spegnimento involontario del motore. Un fatto che, se accade in condizioni meteo difficili, può risultare problematico.

Sacchetto nell’elica – come comportarsi

La prima cosa da fare con un sacchetto nell’elica, se il motore rimane acceso, è provare a inserire la retromarcia per cercare di svolgere eventuale materiale rimasto impigliato tra asse/piede ed elica. Nel caso di un piede SDrive occorre prestare attenzione allo scarico dell’acqua. Se il sacchetto ha coperto le zone di aspirazione è possibile che nel circuito di raffreddamento entri poca acqua, rischiando così danni anche più gravi. Se anche con la retro il problema persiste, ci toccherà tuffarci in acqua.

Sacchetto nell’elica – l’intervento sott’acqua

Prima di tuffarci è bene valutare le condizioni meteo e capire se è il caso di svolgere l’intervento dove ci troviamo o se è preferibile spostarci navigando a vela verso una zona ridossata. La barca deve essere il più ferma possibile per una questione di sicurezza per la persona che si immerge. L’elica si trova infatti in una posizione ben nascosta: tra bulbo e timone, ed è necessario immergersi in apnea per andare a togliere un eventuale sacchetto. Se c’è onda rischiamo di metterci in pericolo andando a lavorare sotto la carena. Se l’acqua è piatta ma c’è vento sarà invece indispensabile calare l’ancora per evitare di dovere letteralmente inseguire la barca a nuoto.

A questo punto ci servono maschera e pinne, un coltello, e una cima passata sotto la carena e fissata sui due bordi della barca da potere usare come appiglio. Se il lavoro è lungo l’ideale sarebbe avere anche una ventosa, di quelle che i sub professionisti usano come appiglio quando puliscono le carene delle barche. Potrebbe anche essere utile una grossa forbice, nel caso probabile in cui il sacchetto abbia fatto molti giri intorno all’elica e all’asse. Consigliabile avere una persona a bordo che da fuori monitori il nostro lavoro e sia pronta a intervenire in caso di bisogno.

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1 commento su “Sacchetto nell’elica, che noia! Ecco come affrontare la situazione”

  1. Qualsiasi lavoro in carena si fa SEMPRE legati a una cima di sicurezza ed è bene avere un bombolino spare air. Se non si è allenati a ripetute apnee prolungate, la sincope è un attimo!

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