Come non morire su una barca scuffiata in Atlantico
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Dopo essere scuffiato al largo delle coste della Galizia, in Spagna, lo skipper francese di 62 anni Laurent Camprubi è rimasto intrappolato all’interno della barca. Si è salvato grazie al suo sangue freddo, una muta di sopravvivenza e una bolla d’aria formatasi sott’acqua.
Sopravvivere in una situazione di emergenza in mare è questione di forza di volontà, preparazione, esperienza e approccio alla navigazione. Poi ci sono sempre i colpi di fortuna che a volte fanno la differenza tra la vita e la morte. Come è successo allo skipper francese Laurent Camprubi che è riuscito a sopravvivere per 16 ore nel mezzo dell’oceano Atlantico grazie a una piccola bolla d’aria rimasta nella sua barca che si era ribaltata.
Il velista di 62 anni era salpato da Lisbona, in Portogallo, domenica 31 luglio a bordo del suo Class40. Ma dopo poche ore di navigazione durante la sera di lunedì 1° agosto la sua imbarcazione è scuffiata. L’incidente è avvenuto quando il navigatore si trovava a circa 15 miglia nautiche dalle isole Sisargas, al largo delle coste della Galizia, nel Nord Ovest della Spagna. Camprubi quando lo scafo si è capovolto era all’interno e in quella situazione disperata si è reso conto che una bolla d’aria si era formata all’interno della sua barca.
La bolla d’aria gli ha permesso di respirare sott’acqua
Nonostante fosse completamente immerso nelle fredde acque dell’oceano è riuscito così a lanciare il mayday che è stato immediatamente intercettato squadre di soccorso spagnole e continuare a respirare nell’attesa dei soccorsi. Quando la Guardia Costiera spagnola è arrivata sul luogo dell’incidente ha individuato rapidamente l’imbarcazione e accertato che lo skipper fosse vivo. Anche qui l’intraprendenza di Camprubi è stata decisiva, visto che si è fatto notare dai sommozzatori battendo dei colpi dall’interno dello scafo. In quell’istante lo skipper francese ha capito che poteva essere salvato.
Dopodiché però visto che il mare era troppo grosso per procedere con le operazioni di soccorso, gli operatori hanno deciso di applicare dei grossi palloni galleggianti alla barca per impedirle di affondare; rimandando l’intervento di soccorso al giorno successivo.
Alla fine le operazioni di salvataggio sono state completate solo nella mattinata dui martedì 2 agosto. Laurent Camprubi che per fortuna indossava anche una muta di sopravvivenza in neoprene è stato trasportato in ospedale per controlli medici. Successivamente la sua barca è stata rimessa a galla.
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