Prua tonda, carena piatta. Ecco il super Class40 IBSA di Alberto Bona!
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Ultima generazione di Class40, prua a scow, cinque mesi di produzione. È stato varato ieri in Bretagna, a La Trinité-Sur-Mer lo scafo di IBSA con cui Alberto Bona parteciperà a novembre alla Route du Rhum, in partenza il prossimo 6 novembre. La transoceanica in solitario di 3.542 miglia da Saint-Malo, in Bretagna a Pointe-à-Pitre in Guadalupa che ogni navigatore degno di questo nome deve affrontare una volta nella vita.
Alberto Bona e IBSA verso la Route du Rhum
Bona, portacolori del Circolo Vela Bellano, navigherà da solo, sul Class40 IBSA. Ma non è da solo. A supportarlo, prima nella progettazione e costruzione della barca e poi nella preparazione fisica e mentale, una squadra di assoluto livello. Un team che lo seguirà anche nelle fasi successive del progetto triennale Sailing into the future. Together che il velista oceanico ha avviato con la casa farmaceutica svizzera IBSA.
Alla Route du Rhum Bona incontrerà anche due amici/rivali italiani. Ambrogio Beccaria e Andrea Fornaro.
Il “guru” Manuard
Disegnato da Sam Manuard, uno dei grandi architetti navali francesi quando si parla di classi oceaniche, il Class40 IBSA è stato realizzato dal cantiere JPS Production. Si tratta di un modello Mach 5, ultima evoluzione dei Class40 di Manuard, e si presenterà al via della Route du Ruhm come una delle imbarcazioni più innovative e recenti. Ad attirare l’attenzione sarà sicuramente la prua arrotondata, realizzata con l’obiettivo di aumentare le prestazioni nelle andature portanti, ma lo scafo promette elevata performance anche grazie al disegno delle linee d’acqua e delle appendici, progettate per rendere lo scafo un all round veloce anche di bolina.
Elemento distintivo è anche il design del pozzetto, ampio e protetto: una scelta che permetterà al velista di affrontare la navigazione in posizioni il più possibile comode e sicure. “Questa barca riflette perfettamente il nostro approccio al programma – sintetizza Alberto Bona – è il frutto della ricerca del dettaglio, del miglioramento in ogni singolo aspetto: cercavamo uno scafo veloce, chiaramente ai limiti della box rule, affidabile in tutte le condizioni meteo e sufficientemente innovativo da saper incidere e fare la differenza”.
Un progetto solido
Il progetto Sailing into the Future. Together è partito da zero lo scorso gennaio con una partnership – quella tra IBSA e Alberto Bona – nata su basi e valori comuni, con l’obiettivo di utilizzare la vela come veicolo di comunicazione aziendale, verso il mercato e il mondo della nautica. “Ingegno, coraggio, innovazione, responsabilità sono elementi che ci accomunano – spiega Alberto Bona – per questo motivo stiamo affrontando insieme questa sfida che è chiaramente sportiva, ma che in realtà rappresenta metaforicamente anche la storia, la filosofia e la visione dell’azienda sempre rivolta al futuro e parte di un percorso che avvicina sempre di più IBSA al tema della sostenibilità ambientale e sociale, all’inclusione e all’integrazione. In questo tipo di sfide il navigatore solitario esiste in funzione del suo team. Con IBSA abbiamo costruito prima di tutto una squadra”.
Dream team
Per quanto riguarda il team, si parte da Sidney Gavignet in veste di coach: l’espertissimo navigatore francese ha posto basi e obiettivi con una regola ferrea: lavorare per essere sempre preparati, prevedere tutti gli aspetti della sfida, a terra e in mare. “Sidney ci ha messo nelle condizioni di dividere questa grande sfida in tanti piccoli step. Una lunga roadmap di tappe da raggiungere, di allenamenti e di test in vista della partenza, poiché costruire da zero in sette mesi una sfida come la Route di Rhum è estremamente impegnativo”. Per la parte di preparazione fisica, Bona si è affidato ad Andrea Madaffari: con lui lavora da mesi su resistenza e forza, sulla gestione dei picchi di energia necessari in regata “Nella vela serve fiato e serve tirare: si tirano scotte e drizze, serve resistenza e forza di picco – spiega Bona – stiamo lavorando su questo, oltre che sulla parte aerobica”.
“La scelta di Sam Manuard come progettista è stata praticamente naturale”, ricorda Bona, e posa su una solida frequentazione ai tempi della classe Mini, sulla condivisione di una visione progettuale e sulle innovazioni che Bona stava cercando per il suo Class40 IBSA. Sul fronte vele, Bona ha optato invece per la All Purpose di Remi Aubrum, cui ha affidato la scelta di materiali innovativi, compatibili con la severa box rule della Class40. Ultimo ingresso operativo è quello del Boat Captain, l’esperto bretone Pierre-Edouard Regaud.
“In questi mesi stiamo lavorando tutti con la stessa filosofia, quella dei traguardi da raggiungere giorno per giorno. Stiamo lavorando sulla gestione della fatica, sulla ricerca delle migliori soluzioni in tutti gli aspetti del progetto. È stato un enorme lavoro di squadra tra noi e IBSA, che ci ha portato al varo tecnico di ieri” – racconta Bona.
Il programma di Alberto Bona e IBSA
Nel pomeriggio, alle 17, il Class40 IBSA ha percorso a bordo di un camion il breve tragitto tra il cantiere e la marina che la ospiterà, che si trova di fronte a “Casa IBSA”, il quartier generale delle operazioni. Alberto Bona adesso ha un mese per la messa a punto dell’imbarcazione e per qualificarsi navigando entro la fine di agosto per mille miglia. Il 9 settembre, a La Trinité-sur-Mer, si svolgerà il battesimo del mare, la cerimonia che farà ufficialmente entrare il Class40 nel mondo IBSA. A metà settembre Alberto Bona parteciperà alla regata Malouine Lamotte; quindi, trasferirà la propria base operativa a Saint-Malo, da dove partirà la prima regata del programma triennale.
Sostenibilità e inclusione
“Parleremo agli appassionati di vela e a tutto il mondo IBSA,”, ha spiegato Bona, che sottolinea anche come in comune con IBSA ci sia un progetto di sostenibilità, inteso a tutto tondo: “I navigatori sono esperti di economia circolare, vivono per lunghi periodi in Oceano, sostituiscono i combustibili fossili con energia solare ed eolica, riciclano tutto il possibile, vivono in vera sintonia con il mare che contribuiscono a proteggere: questo è un messaggio molto importante che con IBSA vogliamo promuovere e condividere utilizzando la sfida oceanica in solitario come grande metafora di quanto si può e si deve fare per l’ambiente”.
Nel proprio programma legato alla vela, IBSA è impegnata anche sul fronte dell’inclusività: è stato attivato infatti anche il progetto di vela inclusiva che coinvolge l’Associazione Velabili che fa capo al Circolo Velico Lago di Lugano (Svizzera), la Société des Régates d’Antibes (Francia) e lo Yacht Club Punta Ala (Italia). Il progetto punta a sostenere la vela inclusiva promuovendo iniziative che coinvolgono persone con disabilità in esperienze a contatto con il mare e il mondo della navigazione a vela, e consiste nel supporto di un team di velisti disabili nella partecipazione agli Special Olympics World Games del 2023 e nell’acquisto di imbarcazioni Hansa 303 a vantaggio dei Club di Punta Ala e Antibes.
L’avvicinamento alla Route du Rhum di Alberto Bona può essere seguito su https://www.ibsasailing.com/
Chi è Alberto Bona
Nato a Torino nel 1986, Alberto Bona ancora neonato attraversa in crociera il Mediterraneo sul Camper & Nicholson di famiglia. A otto anni inizia la formazione sulle derive. Nel 2006 si costruisce una deriva di 2,5 metri in giardino e attraversa da solo il Tirreno, dalla Liguria alla Corsica. Poi le regate in monotipo “tra le boe” e la prima traversata atlantica alla ARC.
A 27 anni prende parte alla sua prima Mini Transat (transatlantica in solitario su barche di 6,50 metri), arrivando quinto, uno dei migliori risultati italiani. Nel 2017 passa ai Class40 grazie al suo amico Giovanni Soldini (che gli presta la sua ex barca), ed è assieme al navigatore milanese sul trimarano di 70 piedi Maserati. Successivamente si fa le ossa a bordo dei Figaro Beneteau 3, il primo monoscafo monotipo a foil di serie. Adesso Bona è pronto per il Class40 IBSA dove lo aspetta la Route du Rhum a novembre, prima tappa del progetto triennale “Sailing into Future. Together” con IBSA. Non appena può, ama volare sulle piccole derive foil Waszp. È portacolori del Circolo Vela Bellano (non a caso il direttore sportivo del Club, Luca Bertacchi, è anche il team leader del progetto Class 40 IBSA).
L’azienda che crede nella vela
Per questa sfida, Alberto Bona non poteva trovare partner migliore di IBSA (Institut Biochimique SA), multinazionale farmaceutica svizzera fondata nel 1945 a Lugano. IBSA è oggi presente con i suoi prodotti in oltre 90 Paesi in 5 continenti, ha un fatturato consolidato di 800 milioni di franchi e impiega oltre 2.000 persone. Il team leader del progetto IBSA Sailing into the future. Together è Giorgio Pisani Vice Presidente del Southern Europe, grande appassionato di vela. “Questo progetto non è solo una traversata oceanica ma anche l’opportunità di raccontare i valori di IBSA. La navigazione in barca a vela è uno sport ma anche esperienza di vita e coraggio e ci avvicina come azienda anche al tema della sostenibilità sociale sostenendo iniziative di vela inclusiva”, svela Pisani.
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