Cosa fare alla barca da crociera per farla partecipare alle regate
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Regatare con la barca con la quale normalmente andiamo anche in crociera non deve essere un taboo, ma può diventare anzi una bella alternativa con cui utilizzarla anche al di fuori delle vacanze estive. Molti pensano che con una barca da crociera sia inutile provare a cimentarsi in regata, ma in realtà per divertirsi basta avere le idee chiare su come preparare il nostro mezzo e partecipare ad eventi che siano alla sua portata. Da dove si comincia quindi per preparare una barca da crociera per le regate, e a che tipo di eventi conviene partecipare?
FARE FUNZIONARE TUTTO
Prima di pensare alle vele e ad operazioni più sofisticate, se vogliamo portare una barca da crociera in regata dobbiamo partire dall’A,B,C, ovvero dalle manovre e dagli accessori di coperta. Se portiamo la barca in regata è verosimile che sarà sottoposta a uno stress maggiore rispetto a quando veleggiamo in crociera, va fatto quindi un check completo di ogni cosa. Tutto deve funzionare al meglio ed essere in buone condizioni: verificheremo allora la tenuta delle drizze, sostituendo quelle che si allungano non appena si alza leggermente il vento.
Delle drizze in dyneema faranno certamente al caso nostro, anche scegliendo una cima che non sia per forza di altissima fascia. Controlleremo se le calze delle drizze presentino punti di usura che potrebbero peggiorare sotto carico, e revisioneremo gli stopper per essere certi che anche con brezza tesa tengano ferme le cime. Simile check andrà fatto con tutti i bozzelli, in particolari con quelli a piede d’albero della drizza della randa, del fiocco e dello spinnaker, ma anche i bozzelli che utilizzeremo come rinvio per le vele da andature portanti andranno controllati. Se abbiamo a bordo bozzelli di qualità entry level è possibile che le plastiche abbiano delle microlesioni causate dal sole, in questo caso la puleggia va sostituita.
TUTTO PARTE DA UN BUON LAVORO DI CARENA
Finita la parte riguardante l’attrezzatura di coperta, è tempo di un’altra operazione basilare, ovvero la preparazione della carena. Si tratta di un argomento troppo spesso sottovalutato, che invece è alla base delle performance di qualsiasi barca a vela, anche di quelle da crociera. La prima cosa da fare è quella di scaricare tutti gli strati di vecchia antivegetativa, portando la carena praticamente al gellcoat. Bisogna infatti eliminare lo scalino che si crea con l’applicazione della vernice stagione dopo stagione se non siamo soliti carteggiarla completamente.
Una volta portata la carena a zero solitamente si applica un primer protettivo sopra il gellcoat, lo si carteggia leggermente dopo che si è asciugato, e si procede ad applicare la nuova antivegetativa. La soluzione migliore è applicare un tipo di vernice che possa essere data a spruzzo. Questo farà si che non avremo vernice in eccesso e lo strato sulla carena sarà il più sottile possibile. Dopo averla applicata e avere atteso che si asciughi, prima del varo si procede a un’ulteriore carteggiata della carena con carta finissima, quasi una carezza, per eliminare eventuali imperfezioni.
La carena, anche se fatta a spruzzo, potrebbe risultare infatti leggermente rugosa, per fare un buon lavoro ogni minima asperità dovrebbe essere eliminata. Se la prima regata che faremo sarà a settimane o mesi dal lavoro di carena, sarà sufficiente un leggero lavaggio, con panno e spugnetta, da parte di un sub prima dell’evento a cui parteciperemo, per garantirci ottime caratteristiche di scorrevolezza.
OCCHIO ALLE APPENDICI
A proposito di carena e appendici, insieme a un costruttore professionista possiamo verificare se ci sia la possibilità di sfinare il bordo d’uscita di bulbo e timone. Spesso sulle barche da crociera il profilo d’uscita è piuttosto abbondante, il che causa vibrazioni quando la barca accelera e maggiore resistenza idrodinamica. Ridurre leggermente il bordo d’uscita della pinna e del timone ci aiuterà ad evitare il problema e migliorerà l’idrodinamica della barca, ma il lavoro va fatto fare a un professionista che ne valuterà la possibilità o meno di eseguirlo.
A questo punto avremo una barca con l’attrezzatura di coperta revisionata e con una carena tirata a lucido. Siamo pronti per il prossimo step.
Mauro Giuffrè
IL SERVIZIO COMPLETO SUL NUMERO DI AGOSTO
DE IL GIORNALE DELLA VELA EDIZIONE CARTACEA
ABBONATI E SOSTIENICI: TI REGALIAMO LA STORIA DELLA VELA
Se apprezzi il nostro lavoro e il nostro punto di vista sul mondo della vela, abbonati al Giornale della Vela! L’abbonamento annuale costa solo 49 euro e ti facciamo un regalo unico: accedi all’archivio storico digitale del Giornale della Vela e leggi centinaia e centinaia tra i migliori articoli apparsi sulle pagine del GdV dal 1975 ai giorni nostri! SCOPRI DI PIU’
SCOPRI IL CANALE YOUTUBE DEL GIORNALE DELLA VELA
Ogni giorno interviste, prove di barche, webinar. Tutta la vela, minuto per minuto. Ma in video! CLICCA QUI per iscriverti, è gratis!
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo della vela, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter del Giornale della Vela! E’ semplicissimo, basta inserire la tua mail qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscrivimi”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di vela! E’ un servizio gratuito e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno!
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Britannia piazza il break, Luna Rossa è spalle a muro: finale sul 6-4
Onda formata sul campo di regata di Barcellona per la quinta giornata di finale della Louis Vuitton Cup, con un vento da sudest dai 16 ai 18 nodi inizialmente, poi salito nella seconda regata con condizioni veramente dure. Giornata drammatica
Battaglia navale a Barcellona: Luna Rossa rompe le stecche della randa ma poi fa 2-2
Torna il vento forte da sudovest sul campo di regata di Barcellona, dopo un sabato da “incubo” nel vento leggero, arriva una domenica thriller con intensità al limite dei 21,5 nodi per la terza giornata della finale di Louis Vuitton
Ineos domina ma viene fermata dal vento, Luna Rossa ringrazia: nulla di fatto a Barcellona
Si fa attendere il vento sul campo di regata di Barcellona per i match 3 e 4 della finale Louis Vuitton Cup tra Luna Rossa Prada Pirelli e Ineos Britannia. Il Direttore di Regata Ian Murray però ci crede e
“Ecco come abbiamo vinto la Youth America’s Cup”. Il VIDEO
I ragazzi della giovane Luna Rossa: Marco Gradoni, Gigi Ugolini, Federico Colaninno e Rocco Falcone sono i più forti di tutti.