STED “Niente paura, me la son cavata con una autocertificazione”
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STED niente paura. Dopo gli aggiornamenti di cui vi abbiamo parlato qui, riportiamo la testimonianza di chi è riuscito a cavarsela da solo in occasione del rinnovo del certificato di sicurezza. Si tratta del nostro lettore Giampaolo Bianchi, professore ordinario di urologia a Modena, armatore di Nausicaa, un Solaris 36 del 1983 (Lung 11.06 m, Baglio 3.72m, Disloc 6800Kg). Ci ha scritto entusiasta per darci la buona notizia, e noi lo abbiamo intervistato:
Era preoccupato quando le hanno detto che doveva ottenere il DCI e una nuova licenza di navigazione per registrare il rinnovo del certificato di sicurezza?
Ero preoccupato perché dopo la visita del RINA mi è stato detto che per registrarne l’esito è obbligatorio registrare la barca attraveso lo STED (Sportello Elettronico del Diportista) e sostituire la vecchia licenza di navigazione cartacea con la stampa dei dati ricavati dal nuovo registro elettronico.
Per importare la barca nello STED nazionale è richiesto un nuovo documento, la DCI, Dichiarazione di Costruzione o Importazione. Non esistendo più il cantiere Serigi che aveva costruito la mia barca nel 1983, non ero sicuro di essere in grado di reperire tutti i dati tecnici previsti dal modulo DCI, e non sapevo come fare.
A quale capitaneria di porto si è rivolto e cosa le hanno detto?
Mi son rivolto alla Capitaneria di Porto di Monfalcone, dove un sottoufficiale gentilissimo e professionale (Sc. 1^ Cl Scelto”QS” Np. Leonardo Mongelli), mi ha spiegato tutta la procedura con pazienza e risposto alle mie domande. Per quanto un po’ complicata la procedura, ho provato a fare tutto da solo senza rivolgermi a una agenzia marittima, e ci sono riuscito senza problemi.
Come ha fatto a ottenere il DCI necessario per registrare la barca con lo STED?
Per il DCI, mi hanno detto di contattare telefonicamente Confindustria Nautica a Genova (unico ente abilitato a rilasciare il DCI). Son stati solerti a risolvere il mio problema, spiegandomi che, oltre alla richiesta formale del DCI e il pagamento dei 25 euro previsti, dovevo solo aggiungere una autocertificazione in cui dichiaravo che non ero in possesso di altri dati tecnici della imbarcazione al di fuori di quelli già presenti sul libretto di navigazione cartaceo. In una decina di giorni mi hanno mandato il DCI e con quello, andando in capitaneria, i dati della mia barca son stati inseriti nello STED e ho ottenuto subito la stampa della nuova licenza di navigazione, che è simile al libretto di circolazione della automobile.
Quindi il DCI rilasciato da Confindustria Nautica, per le imbarcazioni datate, contiene dati aggiuntivi oltre a quelli da Lei forniti?
No, contiene esattamente gli stessi dati già presenti sul vecchio libretto di navigazione (questa è una buona notizia che semplifica le nostre preoccupazioni, per possibili incongruenze in archivio sui dati tecnici di barche datate o di cantieri non più esistenti, ndr)
STED, in fin dei conti un’esperienza positiva?
Si, sono molto soddisfatto, seguendo la procedura (che è comunque ancora un po’ complicata e contiene passaggi come il pagamento di tre bollettini), ci sono riuscito in tempi ragionevoli. Per questo ho contattato il Direttore del Giornale della Vela per comunicare la mia positiva esperienza, sperando possa essere utile ad altri armatori nella mia stessa situazione.
Luigi Gallerani
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