Gennaker o Code Zero: quale vela per quest’estate in crociera?
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Le crociere estive si avvicinano e, se siamo dei navigatori che non amano troppo sentire il rumore del motore, e abbiamo in programma di muoverci il più possibile a vela, conviene fare una riflessione sul corredo di vele che avrà la nostra barca. Oltre alla randa e il fiocco, può essere utile avere a bordo anche qualche altra vela per le andature portanti. Ma quale? Gennaker o vele tipo Code Zero?
L’identikit del gennaker
Il gennaker è una vela da andature portanti asimmetrica, ovvero le due balumine non sono uguali (come nello spinnaker) ma quella d’ingresso è più lunga. Le velerie che li producono li codificano dall’ A0 all’A5. A1, A3 e A5 sono vele per navigare al lasco con varie intensità di vento, l’A0 è una vela da traverso con vento leggero o lasco con vento forte, A2 e A4 sono invece le vele con un taglio più rotondo fatte per navigare ad angoli poggiati anche di 160 gradi.
Quale di queste potrebbe essere adatta per la crociera? Probabilmente l’A2, una vela già di grammatura più robusta, che può essere issata anche fino a 20 nodi di vento e consente buoni angoli alla poggia. Una vela che possiamo tranquillamente armare con una calza per issarla e ammainarla anche in equipaggio ridotto. Ci sarà utile quando navighiamo con brezza allegra al lasco pieno, ci farà raggiungere un’eventuale meta sottovento strambando un numero minore di volte rispetto a un’altra vela da andature portanti. Nella versione A4, avremo invece una vela con caratteristiche simili, ma leggermente più magra e robusta per essere utilizzata con vento sopra i 20 nodi. I tagli con numero dispari invece, più che per la crociera, possono essere adatti in regata dove servono vele specifiche per ogni andatura. In crociera il lasco stretto può essere coperto da altre soluzioni.
L’identikit del Code Zero
Partiamo da una differenza su cui a volte si fa confusione: la differenza tra Code Zero e A 0. Sono entrambe delle vele che si possono usare su un avvolgitore ma, semplificando, il primo somiglia più a un grande fiocco/genoa, il secondo a un gennaker dalle forme magre. Se parliamo di un Code è una vela che ci consente di navigare anche di bolina larga con vento sotto i 10 nodi, e al traverso anche con vento più fresco.
L’A0 invece fa più fatica ed è meno performante ad angoli stretti, anche se con poco vento lo si può usare, mentre rende meglio al traverso con poca aria o al lasco con vento deciso. Cosa scegliere per la crociera? L’A0 potrebbe essere una vela più versatile, utilizzabile in un ventaglio di condizioni un pò più ampio rispetto al Code. Molto dipende però dalle caratteristiche della barca, da quale corredo complessivo abbiamo e da come vogliamo navigare. Se decidessimo di non acquistare un gennaker e puntare tutto su una di queste due vele avvolgibili, l’A0 sarebbe la scelta più azzeccata. Se invece abbiamo un gennaker e magari la nostra barca con poco vento non è rapidissima, ecco che il code può venirci in aiuto per farla camminare più velocemente anche di bolina.
Tecnologie e materiali
I gennaker continuano a essere costruiti in nylon, solo l’A0 viene realizzato anche in materiale laminato più pregiato essendo una vela che si usa ad angoli più stretti. Sul versante degli asimmetrici in nylon non si cono enormi novità tecnologiche emerse negli ultimi anni, si sono sviluppati gli avvolgitori per i gennaker ma sono a volte delle soluzioni che penalizzano un po’ la forma della vela. L’ideale per l’utilizzo in crociera resta ancora la calza.
Per quanto riguarda invece i Code zero, i materiali impiegati vanno dai laminati a ferzi cuciti, fino a vere e proprie vele in membrana a filo continuo. La grossa novità tecnologica è stata l’introduzione dell’inferitura rinforzata che assorbe parte del carico della drizza (e viene impiegata anche negli A0). La cosiddetta tecnologia “cable less” (foto sopra) che permette di realizzare i Code Zero senza cavo anti torsione, realizzando una vela più efficiente, con meno catenaria nel bordo di ingresso e in grado di alleggerire il carico che arriva su pulegge e drizze. Una soluzione che è stata pensata per la regata ma può tornare decisamente utile anche in crociera.
Mauro Giuffrè
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