Quando i velisti russi invadevano il Mediterraneo

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gazprom esimit europaC’è stato un momento, pochi anni fa, in cui i velisti russi avevano preso di mira il Mediterraneo, partecipando e vincendo nelle principali regate. Una vera e propria colonia che aveva monopolizzato alcune delle classi monotipo più prestigiose, come quelle dei Club Swan 42 e dei Melges. La loro base principale era il principato di Montecarlo, ma si spostavano nelle località più belle di tutti i mari italiani.

I ricchi armatori russi avevano creato una sorta di colonia, a loro piaceva principalmente regatare tra loro, una sorta di circuito chiuso, in cui se scorrevi l’ordine d’arrivo trovavi oltre la metà degli armatori dai nomi Vladimir, Andrei, Boris, Dimitri, Ivan, Nikita. Per far andare più forte le loro barche assoldavano velisti italiani di grido, a suon di dollari.

Quando Gazprom invase, vincendo, l’Italia

L’icona dell’invasione russa del Mediterraneo è sicuramente Gazprom (ex Alfa Romeo 2), il supermaxi a deriva basculante che negli anni dal 2010 al 2013, ha stravinto in tempo reale praticamente tutte le grandi classiche del Mediterraneo, dalla Giraglia alla Middle Sea, dalla Barcolana alla Palermo Montecarlo.

Questo maxi, lungo 30 metri, non era altro che l’ex Alfa Romeo 2 costruito in Nuova Zelanda dal cantiere McConaghy nel 2005 che venne consacrata come il maxi più veloce del mondo vincendo nel 2009 la mitica regata Sydney-Hobart e conquistando il record della Transpac Yacht race in 5 giorni e 14 ore.

Venne acquistato da un famoso armatore sloveno, il 67enne Igor Simčič, di professione enologo, con una sponsorizzazione pluriennale da decine di milioni di euro dal gigante del gas e petrolio russo Gazprom. Il nuovo nome ufficiale della barca era Esimit Europa 2, ma tutti lo chiamavano Gazprom a causa di quel nome esibito sulle fiancate dello scafo e sulle vele. La scritta Gazprom era gigantesca e negli intenti dello sponsor, doveva promuovere la vicinanza della Russia all’Europa. Tra gli altri partner minori c’era anche la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero degli affari esteri sloveno. Un vero intreccio d’interessi lungo l’asse Russia-Italia-Slovenia.

Nel 2010 vinse tutte le regate a cui partecipò, compresa una mitica edizione della Barcolana, la regata preferita dall’armatore sloveno Igor Simčič. Sulla parete del suo studio sloveno spiccano le foto di Simčič con il re di Spagna Juan Carlos, con l’allora presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, con Pat Cox, con Russell Coutts e con il presidente della Gazprom. Il diktat del colosso russo dell’energia, main sponsor, era che non basta partecipare, bisogna vincere.

E così fece il maxi Gazprom che non aveva rivali perché era sempre la barca più grande e tecnologicamente avanzata a partecipare alle regate. Arrivare primo in tempo reale era facile, troppo facile.

E così la russa compagnia di gas e petrolio russa Gazprom conquistò il Mediterraneo vincendo tra l’altro nel 2010 la Palermo-Montecarlo e, con quattro vittorie consecutive, la Maxi Yacht Rolex Cup in Sardegna (a Porto Cervo) e si aggiudicò, dulcis in fundo, il premio come migliore maxi class yacht al mondo.

L.O.


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