Il comune di Arzachena rivendica l’appartenenza di un pugno di isole minori dell’Arcipelago della Maddalena. E chiede la riperimetrazione della zona alla Regione Sardegna.
Vi ricordate negli anni ‘80 quando gli argentini cercarono di invadere le piccole e sperdute isole inglesi delle Falkland rivendicandone l’annessione? Bene, è in atto in Italia una piccola guerra (amministrativa) tra Olbia e Arzachena. Il motivo del contendere riguarda l’annessione di alcune preziose e disabitate isolette in Costa Smeralda, nella Sardegna del nord. Il comune di Arzachena rivendica l’appartenenza di questo pugno di isole minori dell’Arcipelago della Maddalena, che oggi fanno parte del comune di La Maddalena. E chiede la riperimetrazione della zona alla Regione Sardegna. Se c’è un destino nelle isole è quello di essere sempre oggetto di contesa. Specialmente se sono belle, ambite dai turisti, magari appartenenti a qualche riserva naturale e oggetto di finanziamenti pubblici, come di entrate private. È il caso di questo pugno di isolette, di per sé poco più che lembi di terra, ma che si trovano al centro di uno dei posti più incantevoli del mondo. Stiamo parlando dell’Arcipelago della Maddalena, nel Nord della Sardegna.
I loro nomi sono tanto suggestivi quanto misteriosi, legati a chissà quale vecchia storia di mare, Mortorio, Soffi, Li Nibali, Cappuccini e Le Bisce, e si trovanonel cuore della Costa Smeralda. Chi naviga a vela in quelle zone li conosce bene perché sulle carte nautiche si cerca di evitarli oppure si fa di tutto per raggiungerli, anche solo per un bagno. Le isolette fanno parte infatti del Parco della Maddalena, una riserva marina protetta, e sono comprese nella cosiddetta “zona rossa”, insomma sono pressoché blindate. La loro appartenenza e relativa competenza amministrativa è stata fino ad ora piuttosto pacifica. Rientrano infatti nel comune di La Maddalena che le amministra fin dal 1767, l’anno della sua formazione, molto prima quindi del 1994, quando è stato istituito l’omonimo Parco Protetto che le comprende.
Arzachena: “Quelle isole sono nostre”
Ora però si sveglia il Comune di Arzachena e in forma altrettanto pacifica, ma ferma, ne rivendica l’appartenenza e chiede addirittura la riperimetrazione dell’intera zona dell’Arcipelago. Ma da dove parte questa richiesta? In pratica negli uffici del Comune di Arzachena gli impiegati hanno trovate carte e mappe militari, stralci di vecchi regolamenti edilizi ed estratti dello Statuto Comunale, nei quali le isole in questione vengono catalogate come appartenenti ad Arzachena. Addirittura dal 1977 la Regione Sardegna riconoscerebbe funzioni amministrative ad Arzachena su alcuni lavori di illuminazione delle stesse isole. A guidare la contesa contro La Maddalena è proprio il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, che a dispetto della prassi amministrativa di tutti questi anni, sulla vicenda vuole vederci chiaro.
Sulla disputa deciderà la Regione Sardegna
Fabio Lai, sindaco di La Maddalena, con la tipica verve sarda, dapprima ha giudicato “stravagante” questa richiesta, dopodiché ha liquidato la questione con argomentazioni granitiche e toni leggeri: “La Maddalena ha 250 anni ed è dal 1767 che quelle isole fanno parte del nostro comune. Arzachena esiste dal 1922, quando è diventata indipendente da Tempio. Festeggia quest’anno cento anni e le facciamo tanti auguri”.
Ragnedda però ha ribadito che sulla richiesta di riperimetrazione non vuole tornare indietro: “Saranno le carte a darci gli elementi utili e accetteremo in tutta serenità i risultati delle ricerche. La cui valenza è storica, oltre che amministrativa, e non hanno certo lo scopo di alimentare polemiche o avanzare diritti su quanto non compete”.
Di chi sono allora queste isole e soprattutto i loro interessi economici e turistici? La parola spetterà nei prossimi mesi alla Regione.
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