So andare in barca ma non riesco a ottenere la patente nautica

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nuova patente nautica - STUDIOSul numero del Giornale della Vela in edicola e in digitale (QUI potete sfogliarlo in anteprima), è uscito l’editoriale del nostro direttore Luca Oriani, dal titolo “So andare in barca ma non riesco a ottenere la patente”. Fateci sapere se siete d’accordo con noi, e, soprattutto, come ha fatto il lettore Francesco Ramundo, che ci ha inviato una mail che vi mostriamo in calce, raccontateci le vostre esperienze in fatto di esami della patente nautica!

So andare in barca ma non riesco a ottenere la patente nautica

Il figlio di una mia amica sta facendo la patente nautica. Sa andare bene a vela, ha macinato sin da piccolo migliaia di miglia in crociera per il Mediterraneo, ha partecipato a qualche regata. E sta facendo l’istituto nautico. Con un curriculum del genere dovrebbe ottenere la patente nautica ad honorem. Invece è stato già bocciato due volte. Sapete l’ultima volta dove è inciampato? Sulla parola “paramezzale”, un termine desueto che nelle costruzioni delle barche in legno indica, come scrive la Treccani “… ciascuna delle robuste travi disposte longitudinalmente nel fondo della nave, sulla chiglia o di fianco ad essa e connesse con le strutture trasversali…”.

C’è chi mi dirà: com’è possibile che questo ragazzo non conosca cos’è un paramezzale? Può avere ragione, ma secondo voi sapere cosa vuol dire paramezzale permette di giudicarlo non idoneo alla conduzione di un’imbarcazione? Perché di questo si tratta. La patente nautica deve certificare che un individuo sia capace di condurre una barca. Null’altro. La cultura nautica o l’arte della costruzione di una barca (nave) se la farà solo se vorrà approfondire l’argomento.

Questo esempio è la dimostrazione concreta del perché negli ultimi vent’anni il rilascio delle patenti nautiche italiane si sia ridotto di circa la metà. Prendiamo per buono quanto scritto QUI sulle novità che dovrebbero rendere l’esame della patente nautica qualcosa di aderente alla realtà e non più un esercizio teorico in cui si deve dimostrare solo di aver memorizzato parole e concetti astratti e spesso obsoleti. Qualcosa che nulla ha a che vedere con l’accertarsi di sapere andare in barca. Per non fare danni soprattutto.

Luca Oriani

Quiz ok, carteggio ok. Bocciato – La testimonianza di un nostro lettore

“Signori buongiorno, sono Francesco Ramundo,

Leggendo la vostra rivista VELA il n. 01/022 di febbraio 2022 mi sono soffermato sull’articolo firmato da Luca Oriani notando che descrive gli esami per la patente nautica italiana obsoleti.

Volevo aggiungere, oltre ad essere pienamente d’accordo col lui, che molte volte l’esito finale della parte teorica (oltre 12 miglia) è a discrezione degli esaminatori.

Personalmente al secondo tentativo, sono stato bocciato anche se ho svolto quiz e carteggio correttamente ed esibendo alla commissione testi come il Frangente che confermavano quanto da me svolto.

La loro risposta?? Anche i libri possono sbagliare. Sembra inverosimili…. Tutto vero.

Ps: sono in attesa di un riscontro dal ministero avendo presentato il Ricorso Gerarchico.

Cordiali saluti”


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9 commenti su “So andare in barca ma non riesco a ottenere la patente nautica”

  1. Ad onor del vero, sono sempre stato una scarpa in matematica/geometria e mi sono cimentato con la patente nautica senza grosse aspettative. Al corso avevo un pilota di linea un matematico e un ingegnere che macinavano calcoli, rotte e prore come se niente fosse. All’esame di carteggio sono andato senza speranza e con bassissime aspettative in generale, anche se avevo studiato sodo, pensando che avrei dovuto rifarlo almeno 3 volte. Alla fine tutti bocciati tranne il sottoscritto e un fisico.
    Credo che molto dipenda dalle aspettative che uno ha quando fa l’esame, forse più uno è padrone della materia più la paura di sbagliare è tanta e più l’ansia sale.

  2. BISOGNA COMMENTARE QUEST’ARTICOLO. DICO BISOGNA PERCHE’E’ CURA DI UN CITTADINO ITALIANO AVERE A CHE FARE CON LA VERITA’. LA REALTA’ RIGUARDO IL RILASCIO DELLE PATENTI NAUTICHE IN ITALIA E’UNA FACCENDA MOLTO DISCUTIBILE. SI, PERCHE’DA UN LATO CI SONO MOLTI ANALFABETI CHE ENTRANO IN MARINA E DALL’ ALTRO I PRIVATI CHE LAVORANO E SO GUADAGNANO DA VIVERE. DETTO QUESTA VERITA’, IN ITALIA SONO PIU’DI VENT’ANNI CHE VENGONO RILASCIATE PATENTI NAUTICHE SENZA LIMITI A GENTE, AMICI E NON, CHE NON SANNO NEANCHE ORMEGGIARE LA BARCA, E QUESTO, E’ RIDICOLO. LA PROPOSTA PIU’VALIDA PER LA CONDUZIONE DI IMBARCAZIONI A VELA SONO GLI YACHTMASTER, DOVE GLI ISTRUTTORI TI INSEGNANO IN MARE COME SI NAVIGA, NON STANNO SEDUTI DIETRO UNA SCRIVANIA VESTITI DI BIANCO, A NOSTRE SPESE. GRAZIE.

  3. Per fortuna, esiste,ancora questa scrematura per ottenere la patente nautica, il paramezzale,il trincarino,il dormiente,non solo fanno tutti parte di una qualsiasi imbarcazione, ma rappresentano ancora l’ultimo baluardo a difesa delll’arte marinaresca nella sua essenza dimenticata.
    Il carteggio: bisogna studiare ed APPLICARSI ed anche se si usa un plotter, bisogna sempre avere la carta nautica della zona di navigazione.
    Basta regalare titoli, vedete un po’ come fanno gli Svizzeri

  4. Maurizio Ferrario

    Concordo totalmente con l’articolo. Io ho una patente senza limiti, navigo prima a motore poi a vela da 30 anni, sono un navigatore solitario.
    So andare per mare, condurre una barca con o senza equipaggio, insomma mi considero un bravo marinaio. So fare il punto nave col sestante. Sto prendendo lo yachtmaster ocean, sperando di passare l’esame. Questo si che è una cosa seria. Impari a programmare una traversata a fare una rotta tenendo conto di correnti e maree, del meteo e dell esperienza e capacità dell equipaggio se nevhainuno. Ti insegnano a valutare il tempo che verrà studiando le nubi e il cielo oltre a saper leggere le carte sinottiche.
    Del PARAMEZZALE non gliene frega niente.
    E questo brevetto, che io considero l’everest delle patenti, in Italia non vale!!!!

  5. A me pare la classica situazione in cui uno viene bocciato e trova scuse, scarica colpe su tutti tranne che sull’unico colpevole…se stesso…non è possibile che uno venga bocciato per un singolo errore inoltre i quiz rendono la valutazione oggettiva non più soggettiva come si tempi degli esami orali.
    Ad ogni modo andare in barca non c’entra con la patente, l’argomento è molto vasto, bisogna conoscere le regole di navigazione, il carteggio, la meteorologia ecc., Bisogna studiare, se si arriva preparati nessuno viene bocciato…non prendiamoci in giro dai….

    1. NON FATE L’ESAME A MARINA DI RAVENNA…
      si deivertono a fare i pignoli… da sempre.
      Caso personale :
      mi riconvinco dopo 15 anni dalla prima bocciatura a MARINA DI RAVENNA per la OLTRE 12 miglia e riprovarci, perchè vorrei passare la vecchiaia in barca in giro per oceani anzichè all’ospizio, Vado in vela da 40 anni, con ogni tipo di imbarcazione e di tempo…
      Scuola serale pewr 6 mesi, covid permettendo…, esame: quiz, tutte giuste e carteggio: errorino iniziale di scarto di misura che su una navigazione di 4 ore mi procura un errore di 10 minuti…il resto tutto perfetto. BOCCIATO !
      Alla seconda prova non mi sono nemmeno presentato. Costernazione dei miei insegnanti (la compagnia è la migliore della città…). 2/3 bocciati come me …
      mi fermo qua…

  6. Perché non posso rinnovare la patente con una condanna di tutto altro genere non riguardando natatanti. Cosa posso fare. Grazie

  7. Premesso che non si può essere tuttologi (e, infatti, alcuni errori nelle risposte sono ovviamente ammessi) è altrettanto vero che nessuno è mai stato “bocciato” solo perché non sapeva cosa fosse il paramezzale! D’altro canto, bisognerà pur sapere come si chiamano le parti principali di una barca e, piaccia o meno, il paramezzale (singolo o doppio) è una di queste…O pretendiamo di chiamarlo “quel coso lì lungo che c’è in barca”? Per di più tutti i quesiti del test sono noti in anticipo e richiedono una risposta “secca” per cui basta provare a rispondere a tutti e, quando saremo in grado di rispondere correttamente all’80-90%” di essi, sarà assai difficile che tutti quelli a cui non sappiamo rispondere finiscano, tutti insieme, proprio nella nostra scheda!

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