Le tue vele sono ancora in forma? Ecco come scoprirlo

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Dopo il rilievo delle misure e la progettazione, tocca alle mani del velaio trasformare in realtà le vele costruite con ferzi cuciti, un tipo di prodotto in cui esiste ancora una forte componente di lavoro artigianale. © Foto Mauro Giuffrè/Giornale della Vela.

Molti diportisti pensano che il criterio per la durata delle vele sia la consistenza e la tenuta del materiale. Quando una vela inizia a rompersi o scucirsi per l’usura, è altamente probabile che in realtà la sua vita fosse già finita molto prima. Il criterio principale per capire se una vela vada cambiata o meno è infatti la forma, ovvero la posizione del grasso. Cos’è il grasso? Per semplificare potremmo dire che è il punto in cui la vela ha la sua curvatura massima.

LA POSIZIONE DEL GRASSO

Per scoprire se le nostre vele, randa o il fiocco/genoa, sono ancora in forma, occorre posizionarsi più o meno al centro della vela e guardarla dal basso verso l’alto, tirando una linea virtuale che vada all’incirca dal centro della base verso la penna. Alcune velerie applicano in questo punto un bollino, spesso il simbolo di una macchina fotografica, per indicare da quale punto guardare verso la penna per controllare la posizione del grasso. Questo, se la vela è in buone condizioni, deve trovarsi dal centro di essa in avanti e disposto in modo omogeneo. Più è verso prua più la vela è in forma. Se invece il grasso, rispetto alla linea virtuale testa/base, si trova spostato a poppa o è tutto nella zona centrale, vuol dire che la vela è ormai vicina al pensionamento perché non ha più un profilo aerodinamico ottimale.

VELE A CONFRONTO

Nelle due foto in alto si può notare, osservando le linee di forma orizzontali, la differenza tra una vela “sana” e una il cui profilo è compromesso. Nella prima foto si osserva come la vela sia piatta nella zona posteriore e abbia la sua massima curvatura vicino l’inferitura, così come deve essere una vela nuova. Nella seconda foto invece si nota come la massima curvatura sia al centro della vela, e la parte vicino allo strallo sia piatta: il profilo aerodinamico è compromesso. © Foto North Sails.

Semplificando il concetto, il grasso posizionato nella zona anteriore della vela serve a “catturare” l’aria, che poi deve “scappare” dalla vela senza incontrare ostacoli o curve. Se il profilo è invece al contrario, piatta davanti e curva verso poppa, avremo una vela scarsamente efficiente che penalizzerà la nostra barca praticamente in tutte le condizioni. 

Mauro Giuffrè

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