Pochi dati giusti al momento giusto. E’ il futuro degli strumenti di bordo

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strumenti di bordo
Sopra, alcune schermate dell’interfaccia sviluppata da Navico assieme al cantiere Axopar per gli strumenti di bordo delle sue barche. Grandi energie sono state spese sulla semplificazione e la riduzione dei dati visualizzabili dal’utente.

E’ vero che presto timoneremo una barca come ora guidiamo un auto? Lo abbiamo chiesto a Roberto Sesenna, Direttore delle vendite Navico (il gruppo di elettronica che raduna i marchi Lowrance, Simrad, B&G e C-Map) per l’Europa del sud e responsabile Emea per i cantieri.

Come stanno cambiando gli strumenti di bordo

Lo stiamo vedendo tutti come la tendenza sia quella di andare verso una barca ‘evoluta’ e sempre più integrata, dove sul display multifunzione puoi tenere sott’occhio tutti i dati, dallo stato delle batterie alle sentine, dal motore alle temperature. Fin qui, nulla di nuovo. Ma la sfida, sul breve periodo, si gioca tutta sulla semplicità”.

Roberto Sesenna

Strumenti di bordo, less is more

Ed è qui che i grandi brand di elettronica, come Navico, stanno investendo risorse: “Se, per mia forma mentis, a me piacerebbe poter visualizzare su un display migliaia di dati, tipo capitano Kirk alla guida dell’Enterprise, mi sono presto reso conto che a chi va in barca, spesso, tutto questo non importa. Basta avere sotto controllo i dati essenziali. Stiamo lavorando in questa direzione: less is more.

In questo senso ci è stata di grande aiuto la collaborazione con il cantiere tedesco Axopar, per il quale abbiamo sviluppato l’interfaccia. Togliere, togliere, togliere è stata la lezione dei tedeschi. Tu quando guidi una macchina, sul tuo display, mica vedi sempre la durata dell’olio o la pressione degli pneumatici: compaiono solo se l’olio va sostituito o le gomme gonfiate”.

Dati giusti al momento giusto

Quindi, prosegue Sesenna, “la vera sfida è quella di fornire a chi comanda la barca, solamente le informazioni essenziali in quel determinato momento. Il passo successivo, poi, è far sì che il sistema, in automatico, decida quali dati mostrarti a seconda dell’utilizzo che stai facendo della barca. In poche parole, che ‘impari’ dal tuo modo di usare la barca nel tempo.

Allora sì che potremo parlare di barca intelligente. Non è fantascienza: sui nostri radar, ad esempio, esiste la funzione ‘bay’ (baia), che puoi attivare premendo un tasto e che riduce la potenza del segnale e riduce la scala. Presto lo farà in automatico, perché le funzioni cambieranno in base alla posizione della barca grazie all’interfaccia con il GPS”.

Il futuro degli strumenti di bordo

Quello che ci ha raccontato Sesenna non è una sua “visione”, ma la vera tendenza del mercato. Che come sempre, nel caso della nautica, prende ispirazione dall’automotive. “In sintesi, avremo sistemi sempre più integrati, schermi ancora più ‘user-friendly’, app che si concentrano a fare una o due cose bene (una app con troppe funzionalità, anche di monitoraggio, è fallimentare perché rischia di non funzionare bene rovinando la reputazione del cantiere) e la barca che “impara” dal comportamento dell’utente”.

Eugenio Ruocco


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