Il sogno ARC raccontato da chi l’ha vissuto con lo Swan 98 Drifter Cube
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La traversata atlantica è un sogno per molti velisti, e c’è chi decide di farla partecipando all’ARC Rally, l’evento che ogni anni raduna centinaia di appassionati che desiderano di fare il grande tuffo oceanico. All’edizione 2021 dell’ARC c’era anche tanta Italia, con diverse barche di equipaggi tricolori iscritte al rally. Tra queste anche lo Swan 98 Drifter Cube di Andrea Bianchedi iscritto nella classe Racing 5. Quello che segue è il racconto della traversata di Drifter Cube a opera di Giorgio Passarella che era a bordo. Uomo chiave del team Swan Brokerage, velista professionista con esperienza anche nello shore team di Mascalzone Latino in Coppa America, ci ha portato a bordo di Drifter Cube, grazie anche alle foto di Andres Skogman, per raccontarci la loro traversata atlantica.
Come è nata l’idea di partecipare alla ARC?
Ho seguito la costruzione della barca, consegnata nel 2020, con l’armatore Andrea Bianchedi. Da subito abbiamo iniziato ad ipotizzare l’iscrizione all’ARC, ma è durante il trasferimento dalla Finlandia all’Italia che il progetto sì è concretizzato. Si era creato a bordo tra armatore, l’equipaggio ed un gruppo di velisti amici l’atmosfera giusta per volere partecipare insieme all’avventura della Arc race.
Che barca è, e come è equipaggiata, Drifter Cube?
La barca è lo Swan 98-“Drifter Cube” ed è equipaggiata con vele North Sail, attrezzatura Harken, e seguita nel rigging da Velamania, dotata di 2 generatori, water maker, aria condizionata e ogni altro tipo di confort che contraddistingue uno Swan (oltre chiaramente a tutte le dotazioni di sicurezza )
Come avete organizzato i turni durante la traversata?
Ci siamo organizzati con un ritmo che prevedeva un gruppo con 3 ore di guardia, un altro con 3 ore standby pronto a intervenire in caso di necessità, e un terzo gruppo che faceva invece 3 ore di riposo totale salvo emergenze.
Che configurazione di vele avevate previsto per la traversata?
Avevamo una configurazione abbastanza semplice e “cruise, oltre a Randa e fiocco avevamo a disposizione una trinchetta per le situazioni di vento forte e un Gennaker A3 con frullone abbastanza comodo da usare alle andature portanti fino a una certa intensità di vento.
Che strategia avete adottato per navigare velocemente verso ovest?
La situazione meteo era incerta, con Aliseo leggero e una partubazione che arrivava da nord. Con il Comandante di Drifter Cube, Andrea Viazzoli, abbiamo fatto una scelta razionale, ovvero di andare a sud a cercare l’Aliseo più forte senza prendere dei rischi con la pertubazione a nord, alla fine si è rivelata una strategia corretta.
Qual è stato il momento più duro della vostra ARC?
Se ci ripenso alla fine il vero momento duro non è stato in pieno Oceano ma quando abbiamo visto terra ed abbiamo capito che eravamo arrivati, la fine dell’avventura è stato il momento duro
Avete saputo in mare dell’incidente occorso all’equipaggio francese dell’X 4.3?
L’abbiamo saputo qualche giorno dopo, probabilmente non avevamo scaricato via internet tutti i messaggi che ci arrivavano e quindi non abbiamo avuto la notizia nello stesso momento in cui l’hanno appresa gli altri. Quando abbiamo appurato cosa era successo sapere che c’era stato un incidente così grave ci ha davvero scosso, ma non ne abbiamo volutamente parlato molto, c’è stato molto silenzio: è stata una giornata triste per tutti.
Qual è stato il momento più bello?
Difficile rispondere con esattezza a questa domanda, ci sono stati molti momenti belli: tramonti e albe, le stellate e le stelle candenti, i delfini, le balene, e poi le prestazioni della barca che sono servite da ottimi test per l’armatore . Molto elettrizzante scendere dalle onde a più di venti nodi.
Qual è stata la velocità di punta toccata e in che condizioni?
Abbiamo registrato una punta di velocità di 23,5, con 26 nodi di vento scendendo da un’onda, con il gennaker e tutta randa.
Com’era la cambusa a bordo?
Degna di un ristorate stellato. Il cuoco di bordo Silvio Sgobba ci ha deliziato con melanzane alla parmigiana, pasta al forno, fritto di pesce, arrosti, spaghetti ai frutti di mare, ed è riuscito ad arrivare con frutta e verdura fresca fino a Santa Lucia. Ci siamo trattati davvero bene sotto l’aspetto cambusa.
In che posizione avete concluso la traversata?
Abbiamo tagliato il traguardo di Santa Lucia primi della classe racing 5 in tempo reale.
Conclusa questa esperienza, cosa ne pensi dell’ARC? La rifaresti?
Penso che sia un’ esperienza velica che nella vita di un marinaio non puo’ mancare. La rifarei domani!
Mauro Giuffrè
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