L’enciclopedia dei lavori di bordo | Capitolo 1: scafo e carena
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Il liveaboard Fabio Portesan vi svela in tre puntate la sua lista di lavori indispensabili per avere una barca al top nella prossima stagione, quanto tempo vi serve e quanto costano. Pronti a sporcarvi le mani? Partiamo con la prima puntata: scafo e carena.
La barca del vicino è sempre più a posto… o era il prato del vicino è sempre più verde? Fatto sta che al termine della bella stagione molti di noi riportano la barca al Marina in cui di solito stazionano. Il passo successivo è l’alaggio in vista dell’inverno. E’ questo il momento in cui puoi rilassarti mentre la tua barca entra in letargo e tu puoi smettere di preoccuparti di scafo, coperta, rigging, entrobordo, elettricità fino all’anno prossimo… Niente di più sbagliato! Tu sei un fiero e deciso armatore e come tale sei abituato a fare i lavori peggiori nelle peggiori condizioni meteo e marine. Quindi questo inverno lo dedicherai alla manutenzione ordinaria indispensabile per poter partire in Pole Position la prossima stagione. Invernare la barca nel modo corretto è fondamentale. Non basta arrivare sotto il Travel Lift o la Gru, aspettare che la barca venga posizionata sull’invaso e da lì in poi “ciaone” fino alla stagione successiva.
Rimessare a secco ti permetterà una maggiore comodità per le operazioni di manutenzione e pulizia e una sicurezza in più in caso di maltempo, un classico invernale. Inoltre una barca tirata a secco teme molto meno l’osmosi e l’umidità.
Vediamo quali sono quei lavori che possiamo fare mentre l’imbarcazione (che, per praticità, abbiamo considerato in vetroresina, di 12 metri e in buono stato) è a terra considerando sia il tempo che impiegheremo a svolgerli che il costo indicativo di tali operazioni. Nulla di complicato quindi non ti preoccupare! Prima di saltare fuori dalla tua barca bardato con occhialoni, tuta e maschera protettiva corredato da attrezzi di ogni genere chiedi quali sono le regole per poter effettuare i lavori nel marina o cantiere di cui sei ospite. Alcuni lavori puoi eseguirli autonomamente mentre altri assolutamente no. Via, sporchiamoci le mani!
L’enciclopedia dei lavori di bordo | Capitolo 1: Scafo e Carena
Questi lavori possono essere svolti nella stragrande maggioranza dei casi solo sull’invaso a meno che tu non sia un sub provetto con tanta voglia di prendere freddo in acqua sotto la barca in inverno…
1.PULIZIA DELLO SCAFO
Quando farlo: ogni anno
Quanto tempo: 12 ore
Fai da te: 150 euro (costo idropulitrice)
Lo fai fare: 600/1000 euro (costo alaggio e varo con pulizia compresa)
La quasi totalità dei marina o cantieri procede al lavaggio ad alta pressione per eliminare alghe, micro organismi e sporcizia varia dallo scafo dopo l’alaggio.
Se esegui questo lavoro tu, allora dovrai dotarti di una idropulitrice di adeguata potenza che potrai opportunamente sfruttare per più mestieri. La pistola a pressione occupa sicuramente un posto di rilievo nei miei gavoni. Passa tutto lo scafo facendo ben attenzione a passare bene il timone e il sistema dell’elica. Fai attenzione ad eventuali nastri e adesivi in vinile e soprattutto, per evitare di trovare un disastro in barca chiudi tutte le prese a mare. La punizione delle prese a mare aperte durante il lavaggio dello scafo a pressione è ben immaginabile e difficilmente rimuovibile dai cielini in sky del bagno, della cucina e peggio ancora dai materassi in cabina. Nettato lo scafo il più possibile dovrai dotarti di una buona spatola o raschietto manuale e rimuovi eventuali denti di cane e altre formazioni calcaree sull’opera viva. Pulisci bene le prese a mare perché sono particolarmente ambite dai mini balani che proliferano fra le griglie.
2. ISPEZIONE VISUALE E TRATTAMENTO OSMOSI
Quando farlo: ogni anno
Quanto tempo: 2 ore (due settimane per trattamento)
Fai da te: 0 euro (sola ispezione)
Lo fai fare: trattamento antiosmosi da 3.000 euro
Agendo come descritto lo scafo sarà libero e potrai controllare lo stato della tua opera viva e le prese a mare, oltre a trasduttori e sensori vari a contatto con l’acqua. Qui ci sono molte raccomandazioni da fare a seconda del tipo di scafo ma universalmente possiamo dire che pulire lo scafo può darti un’idea di come procedere durante l’inverno.
Può capitare di notare alcune piccole bolle. In quel caso potrebbe essere sia umidità intrappolata fra lo scafo e la vernice antivegetativa che osmosi. Chiunque veda una bolla la aprirà con una piccolissima punta e ne annuserà l’odore che si sprigiona. Se è un odore che ricorda l’acido è osmosi. Presa in tempo non è assolutamente problematica ma se le bolle sono piccole e poche puoi trattarle singolarmente se al contrario sono molte dovrai procedere a trattare lo scafo con prodotti adeguati. Nel 90% dei casi lo scafo è più che recuperabile.
Esistono diversi trattamenti disponibili in commercio ma il mio consiglio è di lasciar fare questo lavoro al cantiere che sicuramente offrirà una garanzia sul lavoro svolto. Tempo e costi sono variabili in funzione di prodotti. Stima circa due settimane ed un costo a trattamento a partire dai 3.000 euro a salire.
3. MANUTENZIONE ORDINARIA
Quando farlo: ogni anno
Quanto tempo: tre giorni
Fai da te: 500 – 1000 euro
Lo fai fare: da 2.000 euro
Controlla bene se la stuccatura di giunzione del bulbo allo scafo presenta delle crepe e nel caso procedi a rinnovarla rimuovendo il materiale vecchio a favore di un sigillante. Sigillante o Epoxy? Il sigillante garantisce una certa flessibilità mentre l’epoxy garantisce una tenuta migliore. Alcune situazioni prevedono l’utilizzo di entrambi. Qui potrebbe essere il caso di far intervenire un esperto per avere un consiglio preciso su cosa utilizzare e come. E’ un comune ma se esiste una crepa ti consiglio di indagare sul motivo che l’ha causata. Circa 2 ore e costo variabile a seconda dei prodotti usati.
Fai un check della losca del timone. Agguanta il timone su fronte e retro e prova a muoverlo in varie direzioni. Se si muove molto dovrai controllare il sistema della losca a partire dalla guarnizione. Stessa sorte per quanto riguarda l’asse dell’elica. Controlla che non si muova. Circa ¼ ora il check. Il tempo è variabile.
Rimuovi e cambia gli anodi se lo ritieni opportuno. Fai particolare attenzione all’anodo dell’elica. Circa 1 ora e costo in base al numero di anodi. Rimuovi l’elica per controllare eventuali ammaccature. Fai riferimento al manuale dell’elica o a quello della barca se monti l’originale.
Lascia l’antivegetativa per ultima ed esegui il lavoro al massimo 48 ore prima di tornare in acqua. Anche questo mestiere è abbastanza facile farlo da soli. Procurati una maschera dotata di filtri, una tuta da lavoro usa e getta, rulli per verniciare. Delimita con il nastro da carrozziere la parte di scafo fino a cui vuoi dare la vernice. Non cominciare a dare l’antivegetativa se minaccia pioggia, se c’è troppo vento o se fa troppo caldo. A seconda dell’antivegetativa che vorrai usare ricordati di dare almeno due mani, meglio se tre.
Controlla anche le prese a mare. Devono essere perfettamente salde allo scafo. Ottimizzare lo scafo richiede una giornata intera di lavoro. Contando anche la prossima stesura dell’antivegetativa approssimiamo altri due giorni di lavoro ed costo molto variabile in base alla vernice voluta ed alle mani date, mediamente stimo circa 500 euro di prodotto per due mani.
Nella prossima puntata: Coperta, ancora e salpancora….
Chi è l’autore dell’articolo
Fabio Portesan ha vissuto a bordo per anni dell’Oceanis 430 Gentilina con la sua famiglia. Tutti i consigli che vi dà sono frutto della sua esperienza personale. Seguitelo sul nostro canale Youtube!
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