Mini Transat: la Giuria ha emesso il verdetto, cambia la classifica

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La partenza della Mini Transat

È un verdetto che non lascia alibi quello emesso dalla Giuria Internazionale della Mini Transat, che “condanna” l’operato della Direzione di Regata e accoglie i reclami di 19 concorrenti che avevano presentato ufficiale protesta. L’oggetto delle proteste verteva sulla gestione della Direzione di Regata in occasione dei fatti avvenuti al largo del Portogallo, quando agli skipper arrivò il consiglio di riparare in porto per l’arrivo di una pertubazione.  

IL “PASTICCIO” DELLA MINI TRANSAT 2021

Si trattava di una raccomandazione, non di una sospensione ufficiale, e il tedesco Melwin Fink, in regata nella categoria Serie, rispettando comunque le regole, ha deciso di non fermarsi andando a vincere così la tappa con ampio margine rispetto agli skipper favoriti.

Già durante lo stop in Portogallo erano emersi i malumori del resto della flotta, che si è trovata in una situazione di autogestione per quanto riguarda le ripartenze, cercando di rispettare l’ordine di classifica. Un vero pasticcio, perché non tutti sono ripartiti nell’ordine previsto e in più il meteo, con una bolla di vento, ha peggiorato la situazione. La classifica è stata rimescolata ulteriormente e a quel punto nulla ha avuto più di simile con quella precedente allo stop.

Il tutto senza che la Direzione di Regata prendesse più alcuna decisione in merito. Meno problematica la situazione nella categoria Prototipi: i primi 4 concorrenti erano già talmente avanti in classifica da rendere ininfluente l’operato della Direzione di Regata.

A distanza di due settimane dai fatti, e in vista della partenza della seconda tappa il 29 ottobre, arriva la decisione della Giuria trasmessa tramite un comunicato ufficiale sul sito della regata.

IL VERDETTO DELLA GIURIA

Mercoledì 20 ottobre, la giuria internazionale incaricata di esaminare le proteste di 19 concorrenti della 23esima edizione della Mini Transat EuroChef, presentate alla fine della prima tappa, ha emesso il suo verdetto. Quest’ultimo ha deciso che le raccomandazioni, le informazioni o i consigli della Direzione di Regata di cercare riparo nel porto più vicino, che sono stati dati il 1° ottobre 2021 in seguito all’emissione di un avviso di maltempo riguardante le zone di Finisterre Sud e Finisterre Nord, erano vaghi e imprecisi e quindi non chiaramente comprensibili per i concorrenti.

Di conseguenza, si è deciso che questa è stata un’azione inadeguata da parte della Direzione di Gara. Pertanto, è stato stabilito un risarcimento a tutti gli 80 skipper coinvolti. Per essere precisi, 24 ore saranno detratte dai loro tempi di gara. Questo bonus di tempo non riguarda le prime quattro barche nella classifica dei prototipi. Non riguarda nemmeno i velisti che hanno scelto di non fermarsi dopo il messaggio meteo inviato dalla Direzione di Regata, vale a dire Piers Copham (719 – Voiles des Anges), Melwin Fink (920 – SingForCom) e Christian Kargl (980 – All Hands On Deck), quest’ultimo avendo fatto solo un pit-stop tecnico a seguito di un blackout elettronico.

In questo contesto, le posizioni del podio della prima tappa sono state leggermente modificate. Il giovane velista tedesco mantiene il primo posto con un vantaggio di 1 ora e 52 minuti su Hugo Dhallenne (979 – YC Saint Lunaire), ora secondo, con l’austriaco Kargl che perde un posto. Tra i prototipi, non ci sono modifiche alla gerarchia attuale.

LA MINI TRANSAT FALSATA?

La decisione della Giuria cerca insomma di riparare il danno fatto dalla Direzione. Assegnando un bonus di tempo univoco a tutti non tiene conto di quanto successo in acqua prima dello stop. Non considera le posizioni di classifica fino a quel momento maturate e la ripartenza in un sistema meteo svantaggioso. Un verdetto che probabilmente va nella direzione giusta, ma che sembra incompiuto.

In tute  le competizioni “endurance” dello sport, come per esempio la Parigi-Dakar, la Direzione della Corsa ha la responsabilità della gestione delle situazioni meteo complesse. Per questi motivi esistono le sospensioni, gli annullamenti, o i rinvii delle tappe/gare, difficilmente si vedono i “consigli” o le raccomandazioni. Oltretutto queste vengono definite “vaghe e imprecise” dalla Giuria Internazionale, ma hanno condizionato la condotta degli skipper.

Ne esce male la Mini Transat sia dal punto di vista sportivo, che ovviamente organizzativo. La speranza è che una grande seconda tappa metta le cose a posto e alla fine il vincitore sia veramente il migliore dei regatanti. Lo scopriremo dopo la partenza del 29 ottobre con le 2700 miglia finali della regata.

LA SITUAZIONE DEGLI ITALIANI

Il migliore degli italiani è stato Alberto Riva, che aveva chiuso 12mo a 42 ore da Fink. Distacco che adesso è di circa 18 ore. Riva ne ha quindi 16 da recuperare su Hugo Dhallene. Fink, prima del “pasticcio” in Portogallo, navigava oltre la ventesima posizione, le sue performance non sembravano irresistibili.  Più difficile la rimonta sul francese che si era distinto in top ten nella prima parte di regata.

Così gli altri italiani tra i Serie: Giovanni Mingucci 21mo, Giammarco Sardi 24mo, Luca Del Zozzo 32mo, Massimo Vatteroni 34mo, Francesco Renella 62mo. Tra i Prototipi Matteo Sericano ha chiuso la tappa in 13ma posizione.

Mauro Giuffrè


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