Il New York Yacht Club e l’incapacità di stare al passo con i tempi

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La sede del New York Yacht Club alla 44th Street di Manhattan

Il Commodoro del New York Yacht Club, Christopher J. Culver, è uno che non usa molti giri di parole. Durante la 36ma Coppa America disse “è ora di riportare le barche sull’acqua, vinceremo anche per chiudere con gli AC 75”. Poche regate dopo American Magic scuffiò e tutti sappiamo come andò a finire. Quell’uscita pare non piacque molto a Terry Hutchinson, skipper del team americano, con il quale i rapporti divennero piuttosto freddi, fino al punto che le strade del team e del prestigioso Yacht Club ormai da qualche mese hanno preso strade diverse.

Il Commodoro Culver come detto non è uno che le manda a dire, ed eccolo che ricompare sul palcoscenico dell’America’s Cup per un’altra “tagliente” comunicazione, questa volta sulle intenzioni del NYYC in ottima 37ma Coppa.

LA DICHIARAZIONE DEL COMMODORO CULVER

“Ci sono pochi club privati che hanno un legame più forte con una singola competizione di quello che il New York Yacht Club ha con l’America’s Cup, che abbiamo fondato e tenuto per 132 anni. Tuttavia, in ultima analisi, abbiamo la responsabilità di agire nell’interesse dei nostri soci. Data la continua incertezza riguardo alla 37a America’s Cup, abbiamo deciso di mettere in pausa la nostra sfida per questa edizione.

Per più di sei mesi, il New York Yacht Club e gli altri potenziali sfidanti hanno aspettato che si facesse chiarezza sulla sede, sui tempi e sulle regole della 37a America’s Cup. Il tempo non è mai dalla parte dei nuovi team in questa grande competizione, ma ad un certo punto, dobbiamo riconoscere quando semplicemente non ne rimane abbastanza per costruire una sfida competitiva”, ha spiegato il Commodoro. Non è dato sapere però di quanto tempo parla, dato che una data per la prossima edizione della Coppa non è stata ancora resa nota.

QUALE TEAM PER IL NEW YORK YACHT CLUB?

Non si capisce bene a quale sfida si riferisca Culver, dato che il NYYC ha chiuso i rapporti con American Magic e aveva però stretto un accordo con il team di Starts&Stripes, il commensale di pietra della 36ma edizione, la sfida annunciata e mai nata, che non ha in piedi di fatto un team di Coppa America e fino ad ora si è dedicato a iniziative minori che non hanno riguardato, al momento, direttamente la Coppa.

A oggi il NYYC non aveva un equipaggio ne un team formato. Il club era anche stato coinvolto nei rumors che riguardavano una potenziale causa alla Corte Suprema di New York per fare misconoscere Ineos come Challenge of Record. 

Per quanto la situazione riguardante la 37ma Coppa America sia effettivamente incerta e Team New Zealand la stia tirando troppo per le lunghe, le posizioni del NYYC e del suo Commodoro da qualche tempo suonano un po’ come quelle dei “boomers” ingessati, passateci il termine, piuttosto che quelle di un Club al passo coi tempi e aperto ai cambiamenti in corso nella comunità velica.  Il riferimento all’ “interesse dei soci”, alle “barche che devono tornare a navigare sull’acqua” sembrano venire dalla vela di un’altra epoca e non da quella che vola a 40 o 50 nodi, strambando e virando sui foil.

La Coppa America perde un potenziale Club sfidante, non si sa cosa farà Start&Stripes, ma American Magic la Coppa invece ha proprio intenzione di farla percorrendo strade proprie.

In definitiva non è detto che l’uscita di scena del Club che per 132 anni ha detenuto la Coppa sia un “dramma” per la prossima edizione. Non è detto che questo implichi infatti l’avere un numero di sfidanti inferiore alla passata edizione. Ciò che è certo è che le strade della Vecchia Brocca e del club che ha sede al 37 West nella 44th Street di Manhattan, sembrano essersi separate, per il momento, ma già ben prima dell’annuncio del Commodoro.

Mauro Giuffrè

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